Selezione Hip Hop di Ottobre
Come ogni mese abbiamo preparato alcune brevi recensioni per guidarvi all’ascolto dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
E’ fine Ottobre, la mania di Halloween ormai imperversa anche nel nostro paese e se i travestimenti e le zucche non fanno per voi, ma siete stati contagiati dal mood sinistro di questo periodo, vi consigliamo come colonna sonora di queste festività questo breve Ep di Ankhlejohn, “Lost Tribe of Shabazz”.
Ankhlejohn, rapper di Washington D.C., è, infatti, uno dei nomi più caldi della nuova ondata underground che ha investito la East Coast (e autore di uno dei migliori dischi del 2018 “Van Ghost Lp”). Emerge dal sottosuolo con questo disco di 6 tracce dalle atmosfere spettrali e dalle produzioni tetre ed oscure, accompagnato dalle apparizioni di Rahiem Supreme.
Attenzione, però, se ascoltate “Lost Tribe of Shabazz” nelle cuffiette mentre camminate soli per le strade della vostra città, una di queste notti, potreste sentirvi salire un brivido lungo la schiena…
Casanova ha pubblicato il suo album d’esordio sotto Roc Nation, “Behind The Scars”, dopo essere uscito indenne dalla rivalità con Tekashi 6ix9ne, grazie ad un’avveduta e prudente strategia, oltre che ai noti demeriti dell’avversario, il quale sarà in ogni caso ricordato come uno dei più grandi infami della storia dell’ Hip-Hop.
Nuova voce dell’Hip-Hop della Grande Mela, nelle 10 tracce del suo debut album, Casanova trova il giusto bilanciamento tra bangers per le strade dall’anima puramente newyorchese, testi riflessivi e hit rivolte alle radio e al grande pubblico.
Tra i suoi ospiti può contare, infatti, sul supporto delle star del R’n’B Chris Brown e Jeremih, del veterano di Brooklyn Fabolous, di due tra gli esponenti più in vista della scena di Atlanta, Gunna e Young Thug e, infine, del rapper di Londra, Giggs. Un album dalle atmosfere diverse e dalla durata giusta per rimanere a lungo nella vostra playlist.
Dark Lo è on fire: Il mese scorso vi avevamo rapidamente parlato dell’ottimo “Head Shot”, il breve progetto del rapper di Philadelphia, componente della OBH (Original Block Hustlaz), affiancato da Rigz, che anticipava l’uscita dell’album ufficiale, “American Made ”.
Ma se “Head Shot” ci aveva piacevolmente colpito, con “American Made”, Dark Lo ha raggiunto la sua consacrazione come guru del rap di strada di Philly e ha toccato il punto più alto della sua carriera, fino ad ora.
Introdotto a fine Settembre dal singolo e street banger “Ripped Apart” con Benny The Butcher, il disco di Dark Lo, che vede anche la collaborazione del compare di crew, Ar-ab, ora in cella, è molto più di una celebrazione del gangsta rap, è la testimonianza diretta, consapevole e matura della vita di strada, dei suoi codici e comportamenti, che non sono altro che il naturale prodotto dell’ambiente circostante. D’altronde “American Made”, titletrack con cui Dark Lo apre l’album, è una dichiarazione d’intenti e un appello diretto e senza peli sulla lingua al popolo afroamericano a risvegliare la propria coscienza: tutta la sofferenza che i governi americani hanno impartito alle minoranze nella storia, scorre nel sangue di Dark Lo e alimenta la rabbia e la violenza delle strade, oggi. Non sottovalutate Dark Lo, questo, infatti, potrebbe essere a sorpresa uno dei migliori album usciti, non solo questo mese, ma durante tutto l’anno.
Chi ha detto che l’Hip-Hop è morto? E’ vivo ed in ottima forma, basta guardare nella direzione giusta. Solo i nomi di Smoke DZA e Benny the Butcher, dovrebbero bastare come garanzia di qualità del prodotto. Se, però, avete ancora qualche (ingiustificato) dubbio, Il timbro di Pete Rock su tutte le produzioni indica che con l’Ep “Statue of Limitations” stiamo parlando di Hip-Hop nella sua forma più cristallina.
New York, casa del leggendario producer e del rapper di Harlem, Smoke Dza, è da dove ha origine la sostanza, ma chi la serve e la raffina sta a Buffalo, e fa di nome Benny The Butcher.
Infatti, senza nulla togliere al sempre ottimo Smoke DZA, il rapper della famiglia Griselda Records ha deciso di conquistare le posizioni di vertice del rap game e dispensa perle di purissimo rap di strada, in perfetto stile New York, che ci riporta ai tempi del primo 50 Cent o Jay-Z. Senza esagerazioni. Per non farsi sfuggire nessun dettaglio, i tre si fanno accompagnare dagli altri due bravi ragazzi della Griselda, Westside Gunn e Conway, e dal padrino dei Lox, Styles P, negli unici featuring presenti lungo le 6 tracce. Non dormite, perché come direbbero da quelle parti…“If You know, You know !!!”
Se dovessero chiedermi che cos’è la Trap, ovvero quel sotto-genere dell’Hip-Hop dai confini vaghi, che ha finito per includere un po’ tutto e niente, ed è esploso in tutto il mondo come genere musicale di tendenza, risponderei “per maggiori informazioni domandate a lui: Gucci Mane.
Fin da quando non era una moda, Gucci Mane è diventato, grazie agli innumerevoli album e mixtape che compongono il suo catalogo e alle controversie del personaggio e del suo vissuto un’istituzione per Atlanta e per la Trap. Tutti i derivati di oggi, dovrebbero considerarlo, legittimamente, come un padre putativo.
L’ultima fatica di Guwop, intitolata, appunto, Woptober 2 è l’ennesima dimostrazione di paternità sul genere, sottoscritta dalla presenza dietro le macchine dei migliori produttori del momento di Atlanta e dintorni, e dalle collaborazioni di alcuni degli eredi più in vista di Gucci Mane come i Migos, Lil Baby, Da Baby, Youngboy NBA e tanti altri. Volevate una definizione di trap? Ecco il progetto che fa per voi!