Selezione Hip Hop di Novembre
Abbiamo preparato alcune brevi recensioni per guidarvi all’ascolto dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Dopo la grande attesa creata dai diversi progetti e mixtape di Dave East negli ultimi anni, il rapper di Harlem ha finalmente pubblicato il primo album ufficiale, “Survival”, per Def Jam/Mass Appeal. Quando a curare esecutivamente un album d’esordio c’è un signore di nome Nasir Jones, in arte Nas, vuol dire che il potenziale a disposizione è altissimo. A volte, però il potenziale può non bastare e qualcosa non funziona come sperato, ma, fortunatamente, non è questo il caso. Infatti, Survival è un album solido, maturo, completo, con picchi altissimi (come il singolo “Godfather 4“ insieme a Nas ) e pochissimi punti deboli. Accanto a classici street anthems, insieme a Dj Premier, Max B o Rick Ross, per esempio, troviamo, anche, brani più smooth, con le partecipazioni, tra le altre, di artisti in voga come Lil Baby e cantanti R’n’B, come Jacquees o Teyana Taylor. Toccante, anche, la traccia finale in memoria del compianto Nipsey Hussle, di cui il rapper di Harlem era grande amico. Dave East , dunque, ha definitivamente sviluppato il suo enorme talento e si conferma l’anello di congiunzione tra la generazione della golden era dell’Hip-Hop newyorchese e i più giovani, orientati verso nuovi suoni. Un disco che sicuramente compete per arrivare molto in alto nella nostra lista dei migliori album dell’anno.
Mooch, per chi non lo conoscesse, è un giovane membro della crew di Rochester, N.Y., la Da Cloth, insieme al socio Rigz, anch’egli promessa della gelida cittadina a nord di New York e presente in diversi degli 11 brani di questo progetto. Alle macchine, invece, troviamo uno dei migliori produttori emersi dalla scena underground negli ultimi anni e di cui vi consigliamo di segnarvi il nome, ovvero il britannico Giallo Point.
Il risultato è un album, intitolato “Dopanese”, della durata di una trentina di minuti e dalle atmosfere fredde e cupe, perfette per questo clima autunnale. Infatti, sopra le produzioni crude di Giallo Point, Mooch e i suoi ospiti sputano rime taglienti nel linguaggio della strada. Un “codice” diretto solo ad una cerchia ristretta, che parla la stessa lingua. “Dopanese” di Mooch e Giallo Point è un altro disco di Hip-Hop hardcore di strada dal suono tipicamente East Coast, che non proviene dalla Grande Mela, ma dalle gelide latitudini più a Nord dello stato.
Westside Gunn ha, definitivamente, apparecchiato la tavola per il gran galà dell’atteso debutto nella massima serie del suo collettivo, la Griselda Records. Infatti, insieme agli altri due membri della Griselda, Conway e Benny The Butcher, è pronto a pubblicare, a fine Novembre, “W.W.C.D” (“What Would Chine Gun Do”), l’album d’esordio con l’etichetta di Eminem, la Shady Records. Fresco, tra l’altro, di un ulteriore contratto con la Roc Nation di Jay-Z, Westside Gunn, per l’occasione, serve come entrée al suo sempre più ampio pubblico il 7° capitolo della sua provocatoria serie Hitler Wears Hermes.
Tuttavia, formula che vince non si cambia. Anzi, gli ingredienti sono sempre più ricercati ed, ancora una volta, il rapper e imprenditore di Buffalo (NY) dimostra di essere uno dei migliori artisti Hip-Hop, se non il migliore, ad orchestrare da cima a fondo i propri lavori musicali. Infatti, grazie al suo approccio artistico totale propone ai suoi ascoltatori un’altra opera astratta del suo immaginario fatto di gangsta rap e rari capi di tessuto pregiato. I favolosi campioni soul delle produzioni scelte dal rapper, d’altronde, creano un contrasto perfetto con la voce graffiante e con il rap di strada di Westside Gunn e dei suoi ospiti (tra cui Fat Joe, Curren$y, Conway, Benny The Butcher, Jay Worthy, Baldy James, Estee Nack, Keisha Plum e Dj Drama).
Seguite Throw Up Magazine, perchè, presto, vi porteremo a conoscere da vicino la storia della Griselda Records !!!
Una delle novità più interessanti degli ultimi anni, provenienti dalla West Coast degli Stati Uniti, è sicuramente Larry June, rapper della Bay Area e dintorni. Una zona geografica che ha dato i natali ad un movimento Hip-Hop, da sempre, con un’identità forte e originale e a rappers come i Luniz, Mac Dre, Too $hort, per esempio. “Product of The Game”, uscito questo Novembre, è il sesto progetto dell’anno per il rapper californiano. Un disco dalle sonorità attuali, ma con forti influenze del sound tipico della Baia di San Francisco e del G-Funk.
Larry June, classe 1991, ci trasporta, grazie ad un flow quasi “scazzato” e alle produzioni in tipica salsa californiana, in un viaggio musicale, sul lungomare della West Coast, a bordo di una decapottabile, pieni d’erba e con una bella donna affianco.
Uno dei progetti più interessanti usciti in Italia nell’ultimo mese è sicuramente Pornostar, ultimo album di Gionni Gioielli. Come suggerisce il nome stesso si tratta di un disco hardcore, non solo per i contenuti trattati ma anche per le strumentali crude ottenute dall’utilizzo di campioni sporchi in pieno stile Griselda, sulle quali uno Young Bettino più in forma che mai sputa rime a raffica. Rime che, anche se ad un primo ascolto possono sembrare banali, contengono spesso delle chiavi di lettura attraverso le quali Gioielli ci fornisce la sua visione sul rap game e più in generale sulla società di oggi.
Le quindici tracce dell’album (che portano tutte nomi di pornostar ad eccezione della prima) vedono spesso collaborazioni di pesi massimi della scena underground italiana. Spiccano infatti i feat con il Danno (chi meglio di lui può rappresentare a pieno l’hardcore?), oltre a quelli con Ensi, Egreen, Franco 126, Blo/B, Nex Cassel e Gionni Grano e l’emergente Armani Doc, fresco del suo album d’esordio “Serie A”. Insomma, un disco di tutto rispetto, che sicuramente non lascerà delusi gli amanti dell’hardcore e dell’underground, oltre che gli amanti del porno!