Selezione Hip Hop di Gennaio
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
“Evil Empire” , nuovo mixtape, del rapper di Philadelphia, O.T. The Real, “hostato” dal Dj, Big Mike, ci riporta con la mente e con il cuore a fine anni 2000, in piena mixtape era, quando le serie presentate dai vari Kay Slay, Green Lantern, e per l’appunto, Big MIke, invadevano le strade, lanciando i più’ forti rapper di strada e le loro streetbangers. Per intenderci, Dj Big Mike “The Ruler”, ha firmato con il suo marchio “Evil Empire” i leggendari “Mac And Cheese” che hanno consacrato French Montana e Max B nei quartieri della Grande Mela. Una formula e un’attitudine, quella rappresentata da questi mixtape, diretta, sporca, e puramente Hip-Hop, di “strada per le strade”, andata purtroppo persa, negli anni, con l’avvento dello streaming e tutta la regolamentazione dei diritti d’autore dei samples. Ecco che questo progetto di O.T. The Real, resuscita proprio quello spirito e quell’approccio da “mixtape era”: street rap, senza fronzoli o ritornelli, crudo e naturale. Non sottovalutate, però, le capacità di questo fortissimo liricista delle strade di Philadelphia, che per l’occasione si fa accompagnare da dei pesi massimi, guarda a caso, simbolo di quel periodo, come Styles P, Beanie Sigel e Saigon.
Il nuovo ambizioso progetto del rapper newyorchese Hus Kingpin, intitolato “Portishus”, nasce dall’incontro eclettico di due mondi apparentemente lontanissimi, eppure, dimostra come la forza motrice dell’Hip-Hop, sia il potere ispirarsi a qualcosa per trasformarlo in qualcosa di totalmente nuovo e diverso. Infatti, il rap duro, underground, dell’MC dei blocchi di Hempstead, NY, allievo della scuola di Roc Marciano, incontra i suoni del gruppo trip-hop, bianco e anglosassone di Bristol, i Portishead. Ma non preoccupatevi, non si tratta di nessun esperimento di crossover tra generi, ma, semplicemente, sampling e ispirazione musicale: infatti, il risultato finale è brillante street rap su beats puramente Hip-Hop, che se Hus Kingpin non l’avesse suggerito nel titolo e durante la promozione dell’ album, un ascoltatore casuale, probabilmente non avrebbe nemmeno immaginato l’influenza del gruppo britannico. Mentre nell’ Internet, qualcuno in questo periodo ha messo in giro la voce ( ed ennesima puttanata) partorita dalla “democrazia virtuale” , per cui, il “sampling” sarebbe il male, il nuovo disco di Hus Kingpin, Portishus è una piccola perla, approvata e supportata ,anche, dal noto gruppo inglese, dimostra esattamente il contrario e come “niente nasca dal niente”.
I rapper di Harlem, NY, Smoke DZA e Nym LO, coadiuvati dal producer 183rd, rilanciano il collettivo R.F.C, con la partecipazione del giovane prospetto di Baltimora, Jayy Grams, grazie un nuovo progetto, intitolato Money Is The Motive pt.1. Nove brani di barre autocelebrative, che declamano le abilità imprenditoriali di Smoke DZA e soci, in pieno stile newyorkese, con la partnership di colleghi di prim’ordine, tra cui Conway The Machine, O.T the Real e Cory Gunz. Non aspettatevi chissà quali tematiche e contenuti profondi, qui si parla schiettamente di Rap e soldi, punto. Niente di più, niente di meno: astenersi perditempo.
Il producer e MC di Syracuse (NY) Reallyhiim, con la supervisione artistica di Puzzle, executive producer che ha già lavorato a fianco di nomi importanti come Westside Gunn o The Alchemist, chiama a raccolta alcuni tra i migliori rapper underground della scena nord-americana, per orchestrare un progetto ambizioso e fare mostra delle sue eccezionali capacità dietro le macchine. Questo album, intitolato The Crux, infatti, riesce a tessere un filo conduttore tra le diverse anime degli ospiti presenti, da Willie The Kid, Estee Nack, Al Divino, Pounds, Raz Fresco, Fly Anakin, Koncept Jackson, Maf e altri, senza smarrire la sua organicità e compattezza. The Crux è un viaggio a tinte scure che rende perfettamente il periodo tenebroso che stiamo vivendo e le atmosfere fredde dell’inverno, ma mette in luce l’incredibile stato di salute dell’Hip Hop underground e le eccezionali doti di beatmaker di Reallyhiiim.
Vi abbiamo già descritto Lord Jah-Monte Ogbon come una delle voci più originali e intriganti del panorama underground americano. Con la sua delivery unica e incalzante è infatti capace di pennellare immagini sulla tela delle bellissime produzioni create da un variegato team di beatmakers. A distanza di poco più di un mese dal lato “A” di SEVENTY-FIFTH & AMSTERDAM, l’MC di Charlotte, North Carolina, ne pubblica la seconda parte, intitolata “Lost In Nyc”. Le rime intelligenti e al vetriolo sputate con un misto di sapienza e arroganza da Lord Jah-Monte Ogbon creano un efficace contrasto con i ricercati samples soul delle produzioni, che rendono “Lost in Nyc” un altro solidissimo progetto nel portfolio dell’ autoproclamatosi “king of Charlotte”.
L’aura che gravita attorno a Tha God Fahim e questa sorta di “setta” di emcees con cui il prolifico rapper di Atlanta ha intrecciato negli anni un solido legame e frequenti collaborazioni, primo fra tutti Mach-Hommy, coniando il nome di Dump movement, possiede un certo alone di misticismo. L’ex affiliato Griselda Records, infatti, è riuscito a creare un’identità fortissima e solida attorno al suo nome, con il suo stuolo di seguaci, grazie ad street rap con influssi islamici ed esoterici, all’alleanza stipulata con il carismatico e misterioso Mach Hommy e per aver sfidato apertamente l’ego di Westside Gunn. Una faida ( musicale), che per fortuna, sembra essersi risolta nei migliori dei modi di recente, con un riavvicinamento del leader di Griselda. Uno degli MC’s che più ha subito l’influenza e l’attrazione di Tha God Fahim e del suo movimento, è, sicuramente, il rapper newyorchese di origini ucraine, Your Old Droog. In Tha Wolf On Wall Street, i due (più la partecipazione occasionale di Mach-Hommy ) mettono in mostra l’alchimia che li lega, quasi magicamente, creando un connubio affascinante, a tema, questa, volta di motivazione finanziaria, in una sorta di “Padre Ricco, Padre Povero” (famoso libro di Kiyosaki) versione Hip Hop.
Il venticinquenne di Baton Rouge, Louisiana, Fredo Bang, rivisita il suo ultimo album, uscito a fine 2020, “In The Name Of Gee” con una nuova versione comprendente di 10 nuovi brani, che più che una riedizione Deluxe, assomiglia ad un vero e proprio secondo capitolo dell’album, o un secondo disco a se stante. Infatti, le tracce aggiunte con la versione The Name Of Gee “Still Most Hated”, addirittura, a nostro parere, si può dire superi per qualità e coerenza, la versione uscita precedentemente. Fredo Bang rappresenta appieno la sua generazione e le influenze regionali, sia nello stile che nelle sonorità, imbastite dalle ottime produzioni di Dj Chose. Non lasciatevi, però, ingannare, perché il flow e le liriche di Fredo Bang, ne rivelano uno spiccato talento e un’attitudine fortissima. “In the Name Of Gee: Still Most Hated”, impreziosita dagli ottimi featuring di Lil Durk, Sada Baby e MoneyBagg Yo, infatti, alterna bangers a momenti più street conscious. Tenete d’occhio questo nome.
Il 19enne di Périgueux, Joysad esce a sorpresa con un nuovo album eclettico che segna l’inizio della sua carriera. “Palindrome” mostra una netta evoluzione sia stilistica che musicale rispetto a “Fernandez”, il precedente EP pubblicato nel 2020. Il primo progetto ufficiale contiene infatti un concept di base che
Joysad rispetta dall’inizio alla fine: sonorità nuove e complesse in grado di trasportare l’ascoltatore negli stati d’animo del rapper, che mette in risalto le skill al microfono derivanti dagli anni di approccio al freestyle. Joysad dimostra inoltre un’evidente maturità dal punto di vista dei contenuti, come si evince da “2020”, uno dei pezzi più riusciti del disco avente come temi principali l’ambiente, la povertà e la violenza della polizia. Palindrome è un disco propositivo pieno di suoni, idee e soprattutto voglia di mettersi in gioco.