Selezione Hip Hop di Febbraio
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Dopo almeno tre anni di annunci e grandi aspettative, Conway The Machine pubblica il suo album di debutto sotto major label, ovvero la Shady Records di Eminem, che per prima aveva creduto e messo gli occhi sulla “macchina” di Buffalo e la Griselda Records. Le infinite posticipazioni che “God Don’t Make Mistakes” ha subito in questi mesi sono dovuti, più che ad una strategia per creare hype, ad una relazione discografica tormentata: il rapporto tra Conway e la Shady è, infatti, finito prima di dare alla luce album. Probabilmente a causa dei ritardi dovuti a queste divergenze di vedute e ai problemi legati alle autorizzazioni sui diritti dei samples, non sapremo mai come fosse stata concepita la versione iniziale del disco. Lo stesso rapper di Buffalo ha dichiarato in diverse interviste come l’album sia stato maneggiato e ritoccato più volte.
Nonostante il concepimento travagliato, God Don’t Make Mistakes, non ha deluso certamente le nostre aspettative. Conway the Machine ha infatti dato alla luce il suo disco più intimo e personale, mettendo in mostra, non solo le sue già ampiamente note capacità liriche, ma anche il proprio lato umano con le debolezze che lo hanno accompagnato nella sua incredibile e miracolosa storia di rivalsa e riscatto. Come il titolo lascia intendere, la vicenda personale di Conway farebbe, infatti, vacillare le convinzioni di un ateo già convinto: una carriera musicale apparentemente stroncata prematuramente da un proiettile dietro la nuca (che gli causerà una paralisi facciale permanente) e la depressione conseguente, avrebbero fatto arrendere il 99% delle persone. Conway, invece, è riuscito a trasformare questa storia in una miracolosa parabola, che lo ha portato nel gotha dell’Hip-Hop conferendogli lo status di Leggenda. God Don’t Make Mistakes.
Blame Kansas è il terzo album “ufficiale” di T.F, recluta losangelina della Lord Mobb, crew/etichetta fondata dal rapper del Queens, Flee Lord, e uomo molto vicino a Schoolboy Q. Prodotto eccellentemente da Roc Marciano e da Mephux, producer di casa Lord Mobb, questo gioiello vi chiarirà molto in fretta il perché T.F goda della stima e del favore di questi personaggi.
Il rapper di South Central, con un passato nei 50s (gang crip), come si dice oltreoceano, “talk that talk”: con il suo flow “parlato”, infatti, dipinge episodi del suo passato e, come in sermoni, enuncia i principi su cui si basa la vita di un uomo d’onore, anche una volta “deposte le armi”. Eccellenti anche le collaborazioni presenti nell’album, da Conway The Machine a Roc Marciano, passando per Flee Lord e Crimeapple. Per quanto ci riguarda Blame Kansas è già uno dei dischi che ci è piaciuto di più quest’anno e T.F uno dei nomi più interessanti del momento!
Chi segue le nostre pagine, sarà già a conoscenza dell’eccezionale movimento musicale che anima la scena underground di Richmond (Virginia). Qui, a nostro parere, compongono le loro note e rime alcuni dei migliori e originali producers e MC’s della scena underground americana. Più volte vi abbiamo, infatti, parlato in questa rubrica della crew Mutant Academy, di Fly Anakin (presente in questo disco), Big Kahuna OG, Koncept Jack$on e producers come Ohbliv, Sycho Sid (anche loro presenti qui) e altri.
Anch’egli di Richmond, 3wayslim, membro di Scheme Team, si inserisce perfettamente in questo filone e grazie ad un progetto prodotto fantasticamente, contraddistinto dall’’ampio uso di samples soul, marchio di fabbrica del movimento succitato, e dalle rime sincere ed introspettive del suo protagonista.
Non circolano ancora molte informazioni su Monroe Flow, ma vi consigliamo caldamente di cominciare a sintonizzarvi sulle sue frequenze. Ciò che sappiamo che è nato nel 1996, risiede ad Atlanta e che è strettamente connesso con il rapper di San Francisco, Larry June, con cui spesso collabora, come in questo nuovo progetto intitolato “Scarred For Life”. La cosa, nonostante la distanza geografica, in effetti ha senso, visto il lungo periodo vissuto da Larry June nella città della Georgia. Speriamo di potervi dare a proposito più informazioni sulle nostre pagine in seguito, perché Monroe Flow è un artista su cui scommettiamo anche per il futuro. Come dimostra con Scarred For Life, questo rapper di Atlanta ha dalla sua talento, carisma, vissuto e argomenti da raccontare, uniti ad un ottimo orecchio musicale e gusto per le produzioni. In questo nuovo progetto, infatti, dà dimostrazione della propria versatilità, riuscendo ad adattare il proprio flow all’ampio spettro delle influenze, che spaziano, generalizzando, dalle sonorità hyphy di Oakland a quelle di Atlanta, ed evitando, così, un vestito troppo stretto che limiti le possibilità di esprimere come meglio crede la propria arte.
Il panorama Hip-Hop di Chicago è, a nostro parere, quello con lo spettro più ampio e vario di stili e sonorità di tutti gli Stati Uniti. Si va dagli estremi del gangsterismo drill alle liriche conscious e alle influenze jazz dei vari Common o di rapper emergenti come Saba o Mick Jenkins, passando per sonorità piu’ vicine al “boom bap” e alle rappate fulminee nella maniera di Twista. Poi c’è Chris Crack che grazie all’eccentricità della sua personalità e stile, trova difficile collocazione in questi sottogeneri. Nella sua prolifica discografia è stato in grado di toccare diversi generi di sonorità e contenuti, senza conformarsi ad esse, ma mantenendo il suo modo di interfacciarsi agli ascoltatori originale, personale e immediatamente riconoscibile. In quest’ultimo Growthfully Developed mette in mostra la propria versatilità, usando, senza forzature, flow diversi e trattando gli argomenti più vari.
Da Flyy Hooligan è uno dei più importanti rappresentanti della scena Hip-Hop underground londinese, se non il più importante. A testimonianza di ciò, il rapper di North West London e CEO dell’etichetta indipendente Gourmet Deluxxx, negli anni è riuscito a costruire un rapporto solido con alcuni degli elementi di spicco della corrispettiva scena americana. Dopo aver in passato collaborato, infatti, con gente del calibro di Sean Price (R.I.P), Westside Gunn o Thirstin Howl III, nel nuovo progetto in questione, intitolato Ben Kingsley, può contare dalla sua dell’appoggio di Dom Pachino (dei Killarmy, gruppo affiliato al Wu Tang Clan) e di D.V. Alias Khryst. Come ci ha già ben abituato in passato, Da Flyy Hooligan ci propone il suo gusto raffinato in fatto di rime e scelta delle produzioni, servendoci la sua versione gourmet di Hip-Hop in salsa inglese.
In Italia, ormai, quando si parla di barre e samples, ad essersi preso la scena è il collettivo MxRxGxA. A confermare questo trend anche per il 2022 ci pensa il progetto d’esordio per la crew, fondata da Gionni Gioielli, del salentino Gentle T, Gran Turismo, nel quale a scambiare colpi con il talentuoso rapper di Lecce si alternano sul ring i diversi membri della squadra. Oltre alle skills al microfono di Gentle T e dei vari componenti del collettivo, come spesso accade nei progetti firmati MxRxGxA, bisogna sottolineare la pregevole fattura del tappeto musicale, che in Gran Turismo è affidata per la maggior parte a The Departed Beats.
Una delle crew più calde del momento in Francia è senza dubbio l’Ekip 667, conosciuta anche come Ligue des Ombres o MangeMort Squad, che ha in Freeze Corleone il suo uomo più in vista. Un collettivo che conta al suo interno però diverse individualità e rapper altrettanto interessanti e talentuosi. Uno di questi è il rapper, classe 1995, di Lille (Francia), con origini camerunensi, Osirus Jack. Nouvelle Ère è il suo secondo album ufficiale. Nonostante le sonorità drill siano largamente inflazionate in Francia, Osirus Jack e il team di produttori dell’Ekip 667, ne interpretano al meglio lo spirito, riuscendo a restituire la versione più cruda e interessante di questo sottogenere e creando un progetto omogeneo, dove Osirus Jack riesce a mettere in mostra anche le sue doti liriche.