Selezione Hip Hop di Dicembre
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Mobb Deep e The Lox hanno segnato un’epoca, quella d’oro dell’hip-hop anni ‘90, ma il loro street rap tipicamente newyorkese continua, nonostante tutto, a influenzare ancora oggi lo scenario della Mecca del Rap. A più di quattro anni dalla morte di Prodigy (R.I.P), Havoc, con Wreckage Manner, dimostra di avere ancora dentro il fuoco per questa roba, confezionando beats in puro stile Mobb, sui quali scambia le proprie barre con Styles P (⅓ dei Lox), altra leggenda del microfono che negli anni ha sempre continuato a impressionare per la costanza e il livello di delle proprie capacità liriche.
Il rapper di Detroit, ora ufficialmente ingaggiato dalla Griselda Records, Boldy James, e The Alchemist, sono un tandem d’attacco perfettamente oliato e lo hanno dimostrato con il 2/2 di quest’anno. Il precedente “Bo Jackson”, uscito all’inizio del 2021, è stato a detta di molti (compresi noi) tra i migliori dischi dell’anno appena concluso.
Giusto per complicare la compilazione delle faticose liste e classifiche annuali, questa micidiale coppia ha deciso di pubblicare Super Tecmo Bo, un altro incredibile progetto che dimostra l’ ineccepibile intesa tra il fantasista californiano delle macchine e il freddo cecchino di Detroit.
Bisogna tirarsi giù il cappello per Berner, imprenditore e rapper di San Francisco. Non solo è riuscito a costruirsi una carriera musicale prolifica e di tutto rispetto, in maniera indipendente, ottenendo il rispetto e collaborando con tutti i piu’ grandi da Jay-Z e Nas a Jadakiss e tanti altri (tra l’altro presenti nell’album), e, non solo, ha avviato e dirige uno dei piu’ grandi brand di cannabis al mondo, “Cookies”, ma ha dato dimostrazione, con questo nuovo album “GOTTI” di essere un uomo di grande coraggio e forza. Un esempio da cui trarre ispirazione.
Sì perché prima di decidere di mettere insieme l’album più ambizioso della sua carriera musicale (che vede una serie di collaborazioni da stropicciarsi gli occhi e un vestito musicale perfettamente ritagliato su misura da Cozmo), tra i ritagli di tempo in cui non doveva gestire la sua impresa milionaria, ha preso di petto una diagnosi di cancro. Notizia terribile che avrebbe potuto spezzare la volontà di uomini di ferro, ma che Berner ha avuto il coraggio di affrontare con la mentalità vincente, che gli ha permesso di creare tutto ciò che ha creato fino ad oggi. Ah giusto per informazione, per i curiosi: la famiglia GOTTI gli ha dato luce verde per utilizzare come titolo, il cognome del teflon don.
Mach-Hommy, enigmatico rapper del New Jersey di origine haitiana, la cui incredibile creatività ( nella sua carriera artistica ha anche diretto video e dipinto quadri) ha colpito, prima Westside Gunn, già nel 2017 quando il leader della Griselda Records lo aveva chiamato a far parte della sua etichetta, poi, successivamente, Jay-Z, che ne’ è diventato immediatamente e pubblicamente profondo estimatore. Mach-Hommy già autore, a nostro parere, di uno dei migliori album del 2021 (“Pray For Haiti”) chiude il suo anno con un nuovo album dedicato al paese in cui il rapper affonda le proprie radici, uno degli stati piu’ poveri e disgraziati della Terra. Ad Haiti, infatti, Mach-Hommy ha, anche, avviato l’ambizioso progetto di costruire una scuola tecnologica per lo sviluppo di block chains.
A differenza della stragrande maggioranza della sua discografia, acquistabile esclusivamente in formato fisico (a prezzi salati) per diversi mesi o anni, “Balens Cho”, che in criolo significa “Candele Calde” (richiamando i rituali delle religioni sincretiche caraibiche), è già disponibile sulle piattaforme streaming. Al netto della sua imprevedibilità, Mach-Hommy potrebbe essere pronto a diffondere il suo rap enigmatico e profetico ad una platea più vasta di ascoltatori.
La connessione tra Chicago e Birmingham (Regno Unito), giunta al 4° capitolo, è tra le piu’ interessanti del panorama underground internazionale: le produzioni, il flow e l’accento del rapper britannico Sonny Jim, infatti, si amalgamano perfettamente con il rap di Vic Spencer, MC di punta della scena sotterranea della soprannominata “città del vento”.
Se ci si lascia trasportare dall’immaginazione, Spencer For Higher 4, con le sue influenze Jazz, che omaggiano la tradizione musicale di Chicago, e il flow “morbido” dei due emcees ( accompagnati da diversi ospiti tra cui Stove God Cook$, Hus Kingpin e Twista), potrebbe benissimo funzionare come colonna sonora di un gangster movie ambientato nella Chicago degli anni ‘30.
Pro Dillinger, con il suo rap schietto e minaccioso, ricorda un lupo che si aggira affamato nella foresta alla ricerca di agnelli indifesi da divorare, per saziare la propria fame e ambizione. In “Prey For My Prey” (“Prega per la Mia Preda”) i racconti di strada crudi che fa il rapper, membro del collettivo Umbrella con Snotty e Mickey Diamond, sono accompagnate perfettamente dalle produzioni del beatmaker canadese Finn (fondatore dell’etichetta Gold Era music), che interpretano perfettamente lo spirito dell’album.
A nostro parere, una delle figure più interessanti e creative del panorama underground internazionale è Raz Fresco, prolifico MC e produttore di Brampton (periferia di Toronto) con cui abbiamo avuto, anche, il piacere di scambiare quattro chiacchiere tempo fa. In questo nuovo progetto, interamente prodotto da Dibia$E, Raz Fresco conferma ulteriormente le proprie doti artistiche ma, soprattutto, ciò che rende tanto intrigante il rapper canadese sono le riflessioni e i riferimenti illuminanti alla filosofia della “Conoscenza di Sé” e della “Matematica Suprema” dalle lezioni dei Five Percenters, destinati a liberare il popolo nero dal giogo del potere bianco e dalla mortificazione delle proprie capacità intellettuali.
Non siamo nè titolati, nè in grado di approfondire questa corrente religioso-filosofica parecchio diffusa, anche, nel panorama Hip-Hop statunitense, ma sicuramente ascoltando Raz Fresco e leggendo l’intervista che ci ha rilasciato potrete trovare diversi spunti interessanti.
Forme Olympique, la saga inaugurata dal rapper di Lione, Tedax Max, a inizio 2021, giunge al suo capitolo finale, lasciandoci la consapevolezza di aver “puntato”, in qualche modo, sull’uomo giusto. Si perchè Tedax Max, che abbiamo avuto il piacere di intervistare l’anno scorso, è uno dei rapper emergenti francesi che, a nostro parere, meglio rappresenta la scena underground d’oltralpe.
L’Hip-Hop, infatti, è cultura, non solo un genere musicale che dà la possibilità a chi non ha mezzi di uscire dalla strada, e bisognerebbe conoscere e rispettare ciò che è venuto prima. Tedax Max è uno studente che ha assorbito la cultura Hip-Hop che arriva da oltreoceano, come lui stesso ci ha raccontato, con le sue diverse influenze, dal rap East Coast a quello dei Three Six Mafia, e ha saputo trovare ispirazione e modellarlo alla sua realtà. Tedax Max è, secondo noi, uno dei più validi rappresentati, come anche le cover della saga Forme Olympique suggeriscono, il movimento “neo-classicista” francese.