I migliori album Hip Hop del 2021 secondo ThrowUp Magazine
Ecco la nostra lista, in ordine casuale, degli album Hip-Hop internazionali che ci sono piaciuti di più in questo 2021. Come sempre, in queste liste di fine anno è molto difficile escludere alcuni progetti. Alla fine abbiamo pensato, però, che quelli elencati qui sotto rappresentassero più degli altri quella che è stata la nostra colonna sonora dell’anno. Quali sono stati invece i vostri album preferiti? Fatecelo sapere sulle nostre pagine social @throwupmag! Abbiamo, ovviamente, preparato la playlist dei nostri brani preferiti del 2021, disponibili su Spotify. Sintonizzatevi e premete play!
La chimica, tra le produzioni geniali di The Alchemist e il rap cinematografico di Boldy James, funziona magicamente come la coca con il bicarbonato, risucchiando l’ascoltatore nei ghetti dell’ east side di Detroit, città natale del rapper.
Il leggendario producer californiano dei Cypress Hill e l’MC di New York hanno eretto uno “stargate”, che unisce più ere, proprio, a Far Rockaway, una volta casa di Rammellzee, e oggi luogo rappresentato dal fortissimo Flee Lord, il quale incastra parole fiammeggianti sui beats eccezionali di Muggs, che come lettere sul metallo dei treni, ridanno vita all’equazione di lettere nata dal genio creativo della leggenda dei graffiti di NYC.
L’eclettico MC di origini haitiane, Mach-Hommy, tornato sotto la direzione artistica del leader della Griselda Records, Westside Gunn, con “Pray For Haiti”, ha regalato a tutti gli amanti dell’Hip-Hop una perla, che brilla per originalità ed estetica.
Ransom, nonostante una carriera ormai ventennale alle spalle, ha probabilmente raggiunto, oggi, l’apice della propria forma. Con “Se7en”, “mini” disco ispirato ai sette peccati capitali e al thriller con Morgan Freeman e Brad Pitt, riprende da dove aveva lasciato il suo spettacolare 2020. Il veterano MC del New Jersey ha raggiunto un livello di maestria al microfono, tale che non rappa nemmeno più, ma predica insegnamenti di vita in rima, dipingendo film in formato audio.
I tarocchi della Morte e del Mago, insieme, possono rappresentare un nuovo inizio o una resurrezione: ugualmente le arti magiche di DJ Muggs unite alle rime assassine e nere come la pece del rapper di Brooklyn, Rome Streetz, si prestano ad un universo di simbolismo e interpretazioni che profetizzano una rinascita di un certo genere di Rap.
Harry Fraud, con i suoi beats, riesce a catturare perfettamente l’anima di questo progetto, orchestrando la colonna sonora di questo nuovo successo di Benny The Butcher, rapper di casa Griselda Records, dal sapore cinematografico e ispirato al gangster movie per eccellenza, “Scarface”.
Westside Gunn, leader della Griselda Records, è uno di quei rari individui capaci di vedere prima cose che altri non vedono e audaci nel prendere strade che altri non hanno il coraggio di percorrere. Una mente unica, one-of-one (uno di uno), come ci ricorda spesso, al limite tra spacconeria e autostima, lo stesso rapper di Buffalo. Le sue mosse future rimangono imprevedibili e, dunque, legittimano il dubbio su un possibile epilogo annunciato della sua carriera come rapper. Intanto, godiamoci il presente, ovvero un doppio album , che, con un’ennesima astuta trovata, W$G ha frammentato in due tranche.
Mobb Deep e The Lox hanno segnato un’epoca, quella d’oro dell’hip-hop anni ‘90, ma il loro street rap tipicamente newyorkese continua, nonostante tutto, a influenzare ancora oggi lo scenario della Mecca del Rap. A più di quattro anni dalla morte di Prodigy, Havoc dimostra di avere ancora dentro il fuoco per questa roba, confezionando ancora beats in puro stile Mobb, sui quali scambia le proprie barre con Styles P (⅓ dei Lox), altra leggenda del microfono che negli anni ha sempre continuato a impressionare per la costanza e il livello di delle proprie capacità liriche.
Il carattere scoppiettante che contraddistingue il rapper di Washington D.C. emerge, soprattutto, dall’uso che fa delle proprie liriche aggressive e schiette, mescolate ad una pungente ironia e un uso creativo degli ad-libs. Altro motivo, che a nostro parere, rendono i suoi progetti sempre estremamente godibili, è l’eccezionale orecchio di ANKHLEJOHN nel selezionare i beats da utilizzare. Infatti, il contrasto tra lo stile graffiante di ANKHLEJOHN e i samples soul delle produzioni, creano una sintesi geniale.
In Francia c’è un rapper che più di altri ha saputo cogliere e interpretare l’essenza del fenomeno Griselda e il ritorno in auge di una certa estetica, ispirata al rap newyorkese dei novanta dei Wu-Tang, dei Mobb Deep o dei Nas. Il suo nome d’arte è Benjamin Epps e in realtà è nato e cresciuto Libreville in Gabon. “Fantôme Avec Chauffeur”, prodotto interamente da Le Chroniqueur Sale, ha risvegliato anche in Francia l’interesse e la nostalgia per liricismo e beat crudi.
Grubby Pawz, con le proprie eccezionali produzioni, trova l’alchimia perfetta per il rap non ortodosso di Al Divino, che con il proprio stile, unico nel panorama dell’underground americano, fende tagli nelle tele, preparate per l’occasione dal beatmaker di East Boston. CCXXXVII è un viaggio nel particolarissimo universo del pensiero astratto ed esoterico di Al Divino.
Una volta che vi sarete immergersi in “Coup De Grace”, album collaborativo tra Ransom e Rome Streetz, sarete immediatamente risucchiati in una sorta pellicola hard boiled e in un noir in formato sonoro, dove i due protagonisti, scambiano barre di immacolato liricismo di strada.
Il rapper di San Francisco, anche quest’anno, predica e insegna come mantenere il focus mentale positivo ed uno stile di vita sano, necessari a raggiungere il successo nella propria vita. Organic Print di Larry June ha il potere di ispirare e allo stesso tempo trasportare l’ascoltatore nelle calde e rilassate atmosfere della Bay Area.
Sottinteso che, per quanto ci riguarda, Nas potrebbe anche rappare sul nulla e spaccare ugualmente, quest’anno in ben 2 occasioni (prima con “King’s Disease II” e poi con “The Magic”), assistito sempre dal producer californiano Hit-Boy, il rapper del Queens spiega a tutti come a 47 anni, non solo, sia ancora tra i migliori di sempre, ma come si possa essere leader, businessman illuminato e rimanere credibile con un microfono in mano, allo stesso tempo.
All Hail Y.T., rapper nativo del Texas e trasferitosi in Delaware, nel suo “Player Made”, fotografa i passaggi della propria storia che lo hanno formato come uomo, riuscendo ad amalgamare l’ampio spettro di sonorità che appartengono al suo background e adattandole perfettamente al proprio stile.
Asun Eastwood con “S.O.U.L” ci offre un racconto autobiografico del suo passato tra il Belize e Toronto (Canada), con la maturità e la capacità di analisi di chi ha superato e masticato i tanti gli ostacoli che la vita gli ha messo davanti. Insomma, se eravate alla ricerca di rap per adulti, Asun Eastwood vi offrirà sicuramente tanti spunti interessanti
Da Flyy Hooligan è, senza ombra di dubbio, uno dei leader piu’ rispettati della scena underground oltremanica, grazie anche ai costanti rapporti con gli Stati Uniti e all’etichetta discografica con cui distribuisce rap underground di prima qualità, in tutto il mondo (Gourmet Deluxxx). Dalla fusione con l’ex membro dello storico gruppo londinese dei Triple Darkness, Tesla’s Ghost, nasce un disco per palati fini, dal gusto classico, sia dal lato delle produzioni che di quello del rap dei due emcees.
Tyker, The Creatore torna ad un’interpretazione più ortodossa del proprio Rap, rispetto ad episodi recenti, mantenendo però inalterata la propria vena eclettica ed originale. Hostato da DJ Drama Call Me If You Get Lost è un disco che suona come un mixtape, o viceversa. In ogni caso, Tyler, The Creator riesce ancora una volta a sorprendere e lasciare spiazzati i suoi ascoltatori.
Lloyd Banks, ex membro della G-Unit, torna con un’ importante dimostrazione di forza. L’MC del Queens , nonostante il passare degli anni e delle mode, è, infatti, rimasto fedele a se stesso, ai suoi valori, e al genere di Rap a cui aveva abituato i propri fan. Anche per questo motivo all’interno del disco non potevano mancare alcuni dei più validi street lyricists viventi. Solo rappers che sono in grado di sedersi allo stesso tavolo di Lloyd Banks, come Ransom, Benny The Butcher, Freddie Gibbs, Styles P, Vado. Niente nomi di grido e tendenza, per attirare nuovo pubblico.
Uscito dal carcere nel 2020, Potter Payper ha maturato quella consapevolezza di chi ha attraversato il fuoco ed è sopravvissuto, ha pagato i propri errori ed ora può dare sfogo al suo grande talento, raccontando le cicatrici che si porta dentro. Con il nuovo album “Thanks For Waiting”, Potter Payper ricompensa così i fan che lo hanno aspettato e si prende a scena inglese dimostrando di essere uno dei liricisti più forti in circolazione.
Millyz negli anni si è guadagnato il proprio certificato di credibilità, tanto da venire accolto sotto l’ala protettrice di una leggenda come Jadakiss. Il 2021 potrebbe essere stato l’anno definitivo della sua consacrazione. “Blanco 4” è un progetto che contiene diversi ospiti da Jadakiss a Benny The Butcher, passando da G-Herbo e Asian Doll e rispecchia esattamente la direzione in cui va la musica del rapper originario di Cambridge (Massachusetts) . Il suo liricismo di strada, infatti, riesce perfettamente a unire sonorità attuali a skills, contenuti e attitudine di un certo vecchio stampo.
Lo stile del rapper marsigliese Relo ripercorre la tradizione della città nel Sud della Francia rappresentata da gruppi storici come IAM e Fonky Family, sia nello stile che nell’approccio realistico alla scrittura. Tali peculiarità vengono però rinfrescate dal MC marsigliese di origini algerine e della Guadalupa, con uno stile moderno ed arricchite con ritornelli che suonano alla perfezione e al contempo orecchiabili.
Lungo i 14 brani del disco, prodotti da alcuni dei migliori producer della scena underground americana, il rapper di Detroit, Ty Farris, grazie alle rime vivide e crude, marchio di fabbrica del suo repertorio, ci trasporta nelle vie buie dei ghetti della capitale del Michigan, dove “non ci sono lampioni, si gioca a dadi nei vicoli, guardando i tossici picchiarsi” (cit.).
“Dirty Spirits” di Aaqil Ali, membro della crew Lord Mobb (di Flee Lord ed Eto), è una piccola perla, sepolta nel mare di uscite che ogni fine settimana vengono pubblicate oltreoceano (soprattutto se si prova a star dietro alla scena underground). Appuntatevi questo nome e non ve ne pentirete. Il talento evidente e l’esigenza di raccontare la propria storia sono ingredienti che, solitamente, promettono bene, vedremo se riuscirà a farsi spazio nell’affolattissimo e combattuto panorama underground.
In “Dinner For One”, il rapper londinese Ard Adz, dimostra il proprio spiccato talento lirico e la capacità di trovare melodie accattivanti, affrontando le difficoltà, i problemi e gli errori del suo passato nelle strade di Brixton, con onestà e in maniera sentita. “Dinner for One”, secondo noi, è sicuramente uno dei migliori progetti usciti dall’isola britannica nel 2021.
“WEIGHT OF THE WORLD” a nostro parere è l’album più maturo e consapevole della discografia di Maxo Kream, anche, artisticamente parlando. L’ottimo storytelling del rapper di Houston, infatti, è perfettamente orchestrato lungo i 16 brani dell’album, che vantano le collaborazioni di Tyler The Creator, A$AP Rocky, Freddie Gibbs e Don Toliver.
“Giovanni’s Way” è, in poche parole, un vero proprio manuale e testimonianza diretta di cosa vuol dire essere un hustler. Il tutto illustrato dalla voce autorevole e credibile del suo protagonista, il rapper di Detroit, membro e fondatore della crew Doughboyz Cashout.
Nel progettare il tappeto musicale e la testimonianza visuale di questo tragitto nei barrios colombiani, DJ Muggs, accompagnato dalla mezcla di flow e lingue del rap del New Jersey con origini caraibiche, CRIMEAPPLE, ci dà, ancora una volta, uno scorcio della sua genialità. Il produttore californiano, infatti, ormai ha raggiunto una dimensione parallela rispetto ai colleghi della scena.
L’MC e produttore di Birmingham (UK), Sonny Jim, che in passato ci ha abituato a numerose collaborazioni oltreoceano, questa volta fa squadra con il beatmaker newyorkese, ex D.I.T.C (crew di Big L e Fat Joe, giusto per farvi capire il livello), Buckwild. L’estro di Sonny Jim fa il paio con le basi del veterano produttore di New York, omaggiando Coke La Rock e la storia dell’Hip-Hop.
Il flow posato e le amare riflessioni sui trascorsi dei due rapper diventano un tutt’uno con le produzioni, curate da Sean House (metà dei LNDN DRGS), 183Rd e Dolla, trascinando l’ascoltatore nelle atmosfere malinconiche del disco. Quello tra Jay Worthy e Sha Hef è un interessante incontro tra il rap di strada di Compton e quello del Bronx.
Knowledge The Pirate solca le acque torbide delle strade di New York, con l’esperienza e la sapienza di un vecchio lupo di mare, custodendo un tesoro di esperienza e conoscenza di inestimabile valore. Ad assisterlo troviamo un equipaggio tra i più validi in circolazione tra cui E.L.E.M.E.N.T al timone delle produzioni, Stove God Cooks e Rome Streetz. “Hidden Treasure” è già leggenda sui mari meno battuti dalle rotte del mainstream.
Evidence, all’anagrafe Michael Perretta, considerato ormai un’istituzione della scena underground di Los Angeles ancora una volta da prova della sua spiccata creatività e capacità di esprimere le proprie sensazioni e riflessioni con intelligenza e abilità, attraverso lo “slow-flow”, diventato marchio di fabbrica durante la sua ventennale carriera al microfono. Il tutto accompagnato da un tappeto musicale eccezionale, confezionato insieme ad alcuni dei più forti produttori americani, tra cui The Alchemist, Daringer, Animoss, V-Don, Mr.Green, Khrysis.