I nostri album Hip-Hop preferiti del 2022
Siamo sicuri che nessuno ne sentisse il bisogno impellente, ma anche noi abbiamo voluto preparare una lista dei nostri album Hip-Hop preferiti del 2022 (no order). Abbiamo preparato anche le playlist delle 100 canzoni che hanno girato di più nelle nostre casse.
Il rapper di Brooklyn, Rome Streetz, è il primo cavaliere dell’Apocalisse incaricato da Westside Gunn in questo 2022 a raccogliere il testimone di Benny The Butcher e Conway per la Griselda Records e seminare il panico nell’industria musicale americana a suon di rime crude e suoni sporchi e polverosi.
C’è un bene rifugio che più di tutti ha dimostrato la propria solidità e ha mantenuto intatto il proprio valore nel corso della storia dell’umanità: l’Oro, il metallo prezioso per eccellenza. Ugualmente nella musica e nell’Hip-Hop, come nella vita, ci sono valori, caratteristiche e qualità, che sono immuni alla volatilità delle mode momentanee e che rimarranno sempre validi di fronte alla prova del tempo. Come dimostra l’album in questione, appunto intitolato “GOLD”, questi valori e qualità sono incarnate esemplarmente da DJ Muggs, leggendario produttore dei Cypress Hill, del cui incredibile contributo culturale alla scena Hip-Hop degli ultimi anni abbiamo già ampiamente parlato nelle nostre pagine e da Rigz, giovane MC di Rochester (NY) membro della crew Da Cloth. Se volete fare un investimento sicuro, ascoltate quest’album!
“It’s Almost Dry” è la prova lampante della genialità e perfetta sintesi di questa formula chimica. Il rap “braggadocio”, spaccone, e i sempiterni riferimenti al coke-game di Pusha–T sono cristallizzati nel tempo dai geniali beats di Pharrell e Kanye West, che si dividono la produzione di questo nuovo incredibile album del rapper dei Clipse.
A distanza di due anni da Tana Talk 3, nonostante le quotazioni di Benny The Butcher ormai siano schizzate alle stelle, compreso un fresco contratto milionario siglato con la Def Jam, Benny The Butcher non sconfessa il proprio percorso e la nomea di fenomenale liricista di strada che lo hanno legittimato come idolo della scena Rap underground, prima, e astro nascente del rap game dopo, confermandosi con Tana Talk 4.
Blame Kansas è il terzo album “ufficiale” di T.F, recluta losangelina della Lord Mobb, crew/etichetta fondata dal rapper del Queens, Flee Lord, e uomo molto vicino a Schoolboy Q. Prodotto eccellentemente da Roc Marciano e da Mephux, producer di casa Lord Mobb, questo gioiello vi chiarirà molto in fretta il perché T.F. goda della stima e del favore di questi personaggi.
Intros, Outros & Interludes, l’album dell’MC di Los Angeles, ex membro degli Odd Future, Domo Genesis, non è solo prova delle qualità liriche di quest’ultimo, ma è anche un testamento insindacabile delle incredibili qualità di Evidence alla macchine. I beats confezionati dal membro dei Dilated People, sposano alla perfezione il flusso di coscienza di Domo Genesis, interpretando al meglio lo spirito leggero, riflessivo e intelligente di questo bellissimo progetto.
Mickey Diamond, rapper dell’etichetta rivelazione di questo 2022, la Umbrella Collective, dotato di un timbro vocale e uno stile subito riconoscibile, trita rime con una freddezza quasi intimidatoria, capace di farti percepire le grigie strade di Detroit con estrema crudezza. Sopra gli ottimi beats selezionati per questo progetto, No Liquor Before 12, scambia colpi in sparring con alcuni dei più validi emcees della scena underground attuale, ma rivela anche alcuni tratti più personali della sua storia. Ecco perchè abbiamo selezionato quest’ album sopra le altre sue tante solidissime uscite di questo incredibile 2022 per il rapper di Detroit.
Nel panorama Hip-Hop internazionale, oggi, è difficile riscontrare un’entità artistica come quella di Al.Divino. MC, produttore, pittore, artista a 360°, “filosofo” e molto altro, nessuno interpreta e modella la materia Hip-Hop come questo eclettico nativo del Massachusetts. Spesso il genio risiede nella capacità di pensare in maniera totalmente alternativa alla massa, vedere quello che per gli altri è impensabile e inconcepibile e agire in maniera non conforme al pensiero dominante. Le volte che si riesce ad entrare in sincrono con le intuizioni di Al Divino, possono aprirsi porte intellettive e sensoriali inesplorate prima d’ora. Il doppio album Guns & Butter può essere un buon inizio, se non vi siete mai approcciati a questo eclettico artista.
Il progetto di BoriRock, MC di Boston di origine portoricana, che Michaelangelo orchestra in maniera sopraffina con le sue produzioni, intitolato On Dogz è uno degli album che ci ha gasato maggiormente nel 2022. Segnatevi il nome di questo rapper boricua, perché, almeno per quanto ci riguarda, potrebbe essere la rivelazione dell’anno: BoriRock, infatti, porta barre, attitudine di strada, stile e carisma a profusione.
Conway the Machine ha dato alla luce a inizio 2022 al suo disco più intimo e personale, mettendo in mostra, non solo le sue già ampiamente note capacità liriche, ma anche il proprio lato umano con le debolezze che lo hanno accompagnato nella sua incredibile e miracolosa storia di rivalsa e riscatto. Come il titolo lascia intendere, la vicenda personale di Conway farebbe, infatti, vacillare le convinzioni di un ateo già convinto: una carriera musicale apparentemente stroncata prematuramente da un proiettile dietro la nuca (che gli causerà una paralisi facciale permanente) e la depressione conseguente, avrebbero fatto arrendere il 99% delle persone. Conway, invece, è riuscito a trasformare questa storia in una miracolosa parabola, che lo ha portato nel gotha dell’Hip-Hop conferendogli lo status di Leggenda. God Don’t Make Mistakes.
Approcciarsi ai lavori di Kendrick Lamar richiede tempo e pazienza per calarsi appieno nei pensieri complessi e per capire i molteplici livelli semantici delle rime del rapper più iconico (che iconico non vuole essere) di questa era. Kendrick Lamar (ritratto sulla cover dell’album come un Cristo del ghetto) si spoglia dell’aura messianica di santone, che gli è stata cucita addosso negli anni, e viene a noi con tutti i suoi peccati e debolezze, per confessare, essenzialmente a tutti coloro che lo avevano eletto a “Salvatore”, di essere un comune peccatore come tutti quanti…Parola di K-dot! Tra le diverse chiavi di lettura di Mr.Morale & The Big Steppers questa è quella che ci piace di più.
Il “P-Funk” rivisitato in chiave attuale da Jay Worthy, Larry June e dal producer Sean House in 2 P’z in A Pod è una spremuta fresca di samples, linguaggio gangster e pimp riadattato alla contemporaneità, dove i G’s e P’s, non girano più con pistole sfoderate e controllano i giri di prostituzione sui marciapiedi, ma sono self made men di successo con wallet digitali e magari gestiscono account su onlyfans.
La striscia vincente di progetti che ha pubblicato nell’ultimo paio d’anni vale più di intere carriere, ma in un ambiente corrotto dove skills, solidità e contenuti contano sempre meno, Ransom è ancora terribilmente sottovalutato da tanti addetti ai lavori. Ciò, a quanto pare, è diventata una sfida personale per il rapper del New Jersey, che lo tormenta come tormenterebbe un legittimo pretendente al trono diseredato dalla successione. Infatti, ad ogni uscita, come dimostra “No Rest For The Wicked”, Ransom continua ad alzare il livello e l’intensità delle prestazioni, lasciando stupefatti i suoi ascoltatori per l’incredibile abilità lirica e la capacità di predicare fatti e perle di saggezza attraverso le sue rime.
Westside Gunn, nella sua geniale capacità di pensare fuori da schemi convenzionali, sorprende ancora una volta gli ascoltatori. Curando la direzione artistica di 10, infatti, il rapper di Buffalo e patron della Griselda Records riesce a far coesistere magnificamente le “trappate” tamarre di Doe Boy su le 808 arrangiate da suo figlio, con le rime consapevoli di Mos Def & Talib Kweli; le “lezioni di scienza” di Busta Rhymes, Ghost & Rae e il coca rap dei suoi tiratori scelti, Stove God e Rome Streetz, con A$AP Rocky e i Run The Jewels; le urla di DJ Drama con le poesie di Keisha Plum, il tutto tagliato con i soliti samples geniali suonati dai vari producers prescelti e frullato con gli iconici “boo-boo-booms” o i freestyle di un vero crackomane. Come sentenzierebbe lo stesso Westside Gunn: “esiste un solo ed unico Fly God” e noi adoriamo questo culto.
Non può mancare nella nostra lista Beyond Belief, il progetto del rapper di Rochester (NY) 38 Spesh, accompagnato per l’occasione dalle produzioni inconfondibili di Harry Fraud. Infatti, se il marchio del produttore newyorkese è garanzia di qualità universalmente riconosciuta, non ci stancheremo mai di ripetervi quanto, a nostro parere, 38 Spesh meriti, ora, i suoi “fiori” e il riconoscimento come uno dei migliori liricisti nel rap game odierno. E quando parliamo di liricismo non ci riferiamo alle semplici capacità tecniche, ma a quelle qualità, che non sono solo frutto di talento naturale, ma sopratutto sintesi del bagaglio personale che un rapper si porta dietro e l’abilità nel trasmettere all’ascoltatore la propria esperienza e gli insegnamenti di vita da essa tratti.
Da qualche anno, circolavano voci di un joint album tra Meyhem Lauren, MC di spicco della scena Hip-Hop della Grande Mela, e Daringer, produttore di casa Griselda Records che, nonostante ami mantenere un basso profilo, ha avuto un ruolo di primo piano nella straordinaria scalata della leggendaria etichetta/gruppo di Buffalo, NY. Finalmente, queste voci si sono concretizzate, dandoci in pasto proprio quello che ci saremmo aspettati da questa combo letale: i loops oscuri, freddi e polverosi confezionati da Daringer costituiscono il tappeto sonoro ideale per il rap hardcore e le barre assassine del rapper del Queens, restituendo quell’essenza Hip-Hop cruda, tipica delle strade di New York, oggi merce sempre più rara.
Collettivo, movimento, crew o un’etichetta discografica indipendente, chiamatela come volete, ma da ogni punto di vista osserviate le energie che emanano, o l’estetica musicale e la visione strategica che i membri di questa formazione stanno perseguendo con abnegazione, quasi militare, vi accorgerete di come la Umbrella stia guadagnando lentamente sempre maggiore terreno e consistenza nello scenario underground americano. Una delle armi letali a disposizione di questo “cartello” di MCs è sicuramente Pro Dillinger. La potenza di fuoco della voce, unita alla freddezza delle sue rime, rendono questo rapper della zona di NY uno degli individui più pericolosi con un microfono in mano, al momento. Il suo ultimo lavoro Forever Foul è solo un assaggio del suo potenziale.
Il rapper di Detroit membro della Griselda Records, Boldy James, incontra il produttore di Montréal, Nicholas Craven che, grazie a soul samples,selezionati e tagliati, come al solito egregiamente, crea il tappeto perfetto per la voce calma e i racconti crudi del liricista di strada della Motor City, regalandoci uno degli album piu’ soulful dell’anno.
Di GREA8GAWD non ci è dato, per ora, sapere molto, tranne che quasi sicuramente arriva da New York, il suo tono vocale crudo, rispecchia il contenuto delle sue rime, fredde e gelide, e che, sicuramente, non ama mostrare il volto, coperto da un passamontagna. Il suo nuovo tape “SNOWDAY” è come una doccia gelata per chi, come noi, non lo conosceva: dove si nascondeva e da dove arriva? L’inverno e il freddo hanno portato un nuovo predatore nelle lande del rap underground americano.