I consigli del mese – Ottobre 2023

Possiamo dirlo, la nuova wave Hip-Hop underground statunitense e non solo, ha una nuovo centro nevralgico ed è situato nel Massachusetts, a Boston e dintorni. Una congrega sempre piu’ folta di individui illuminati, uniti da una visione comune, hanno allineato le loro coscienze e conoscenze, incanalando la loro energia in un movimento artistico che ha infranto le barriere e i crismi del rap boom bap, grezzo o in qualsiasi modo lo vogliate chiamare, portandolo ad un livello successivo. Le coscienze di questi MC’s e producers sono liberi di incanalare liberamente l’espressione della propria essenza connettendosi ad un livello superiore di conoscenza, come se avessero aperto i propri punti Chakra. Una setta di guerrieri si è riunita attorno a maestri precursori come Estee Nack e Al.Divino, nelle segrete della Mini Mansion. Ecco che da questi luoghi arcani non lontani da Salem, un produttore illuminato come Grubby Pawz ( a nostro parere il migliore creatore di beats in circolazione da un paio d’anni a questa parte) trasforma ferro in argento e rame in oro, mentre come in Mortal Kombat, dai sotterranei di Lynn, viene sbloccato e rivelato un nuovo guerriero dalle abilità liriche assassine, The Hidden Character. E’ l’Alchimia di Quartiere.

Non ci piace essere ripetitivi, ma l’Umbrella ormai si sta prendendo di forza la scena underground. Più che un collettivo sembra essere un’armata, in grado di sfornare progetti qualitativi con una continuità impressionante e mettendo in primo piano tutti i suoi membri, guerrieri del microfono dal primo all’ultimo. Quando poi due dei membri storici e leader di questo movimento riuniscono le forze diventa impossibile far finta di nulla. Snotty e Pro Dillinger sfoderano, oltre a qualità individuali e  indiscutibili, la loro ormai celebre chimica costruita negli anni. I due, per l’occasione The Steiner Brothers, richiamando la coppia del mondo del Wrestling, potrebbero essere scambiati due gemelli separati alla nascita: anche se profondamente diversi, la loro incredibile intesa traspare durante tutta la durata dell’album e lo rende, subito, d’impatto. Nonostante a questo punto basterebbero solo loro, ma le due punte di diamante dell’Umbrella non vogliono rinunciare a nessuna risorsa per rendere questo progetto ancora migliore, avvalendosi della collaborazione di Mickey Diamond e di una serie di produttori ed emcees, sia della propria scuderia che non. La produzione risulta comunque omogenea con un filo conduttore unico che dona al progetto quel “replay value” sempre più raro al giorno d’oggi . Il concept e il bellissimo artwork della copertina ispirati al mondo del Wrestling, danno quel tocco di ironia, che alleggerisce le atmosfere crude e il rap violento  dell’album. Ci sentiamo di menzionare specialmente le produzioni di Potato God e Goodphella, e una piccola chicca prodotta propria da Mickey Diamond in persona per la traccia “The Physics of Gilth”.

Mentre la sua considerazione continua ad aumentare in modo esponenziale, come i prezzi dei suoi vinili, Mickey Diamond, senza troppo guardarsi intorno, continua imperterrito a sfornare un album dietro l’altro. Dotato di un flow e voce immediatamente riconoscibili, il rapper della, sempre piu’ chiacchierata Umbrella crew, sta guadagnando un rispetto crescente all’interno della scena Rap americana e dimostra una versatilità che gli consente di appuntare via via sempre nomi nuovi e prestigiosi di produttori all’ ormai lunga lista delle sue collaborazioni. Questa volta è il turno di Camouflage Monk, produttore che ha contribuito a forgiare l’ormai noto “suono Griselda” che arrangia una produzione dallo stile Boom-Bap classico, mescolata a samples jazz-soul preziosi, come ci ha già abituato in questi anni. Diamond esprime il suo flow in maniera naturale, lasciandolo fluire e dimostrando la sua crescita, mentre continua a regalarci punchlines di livello spaziale e ritornelli mai banali. Da segnalare, ancora una volta, la sua volontà di coinvolgere altre individualità ai suoi progetti. Infatti il rapper di Detroit lascia ampio spazio ai membri della sua cerchia (Umbrella e non), arrivando a lasciare un intero interlude a Big Trip, che sfrutta ampiamente l’occasione. La saga continua!

Ru$h, rapper del Delaware e cugino del talentuosissimo Jay NiCE, unisce le forze con il rapper/produttore canadese Mike Shabb per deliziarci con un altro prodotto di alta classe. La produzione, che risente molto delle influenze positive del super-producer Nicholas Craven, con cui Mike Shabb spesso collabora. Infatti, Shabb taglia con il bisturi i loop che caratterizzano la produzione, prevalentemente drumless, con samples sopraffini e loop eleganti, regalando a questo breve progetto un’atmosfera confortevole e molto classy. Questo è il tappeto ideale per Ru$h, che è riuscito ormai a creare un immaginario solido con il suo Luxury Rap degno dei migliori brand di moda e lobby di Hotel a 5 stelle. Continue referenze alla bella vita e vestiti di lusso, non risultano noiosi, grazie all’abile word-play di Ru$h e al suo flow caldo e rassicurante. Un prodotto di altissima qualità condito, da featuring di livello (tra tutti Jay Nice e Tha Good Fahim), e dalla copertina spaziale a cura del noto artista di Atlanta FRKO @Freakorico che negli anni ha aiutato Ru$h ad esaltare la propria unicità.

Non ci è capitato spesso d’imbatterci in progetti Rap concepiti nell’Oregon, stato a Nord sulla Costa Pacifica, famoso anche per le sopravvissute riserve di nativi americani. Ma Il rapper Milc e il produttore Televangel, entrambi originari di Portland, riuniscono le forze per un nuovo progetto che ha subito catturato la nostra attenzione. I due sono veterani della scena, specialmente Televengel, ma ci sentiamo di dire che questo è probabilmente il loro progetto migliore. Televengel negli ultimi anni si è avvicinato alle sonorità del Boom-Bap moderno ma con uno stile tutto suo, evolvendo progetto dopo progetto e plasmando uno stile unico, molto fresco, innovativo ed eclettico. Il produttore dell’Oregon riesce di volta in volta ad adattare “nelle giuste proporzioni”,il proprio stile a quello del rapper con cui lavora e questo progetto ne è la conferma massima. Milc raggiunge i suoi più alti standard, con la solita narrativa coinvolgente, ma con un flow molto più espressivo, alternato a ritornelli catchy, e sfruttando i frequenti cambi di ritmo e/o melodia anche all’interno delle singole tracce. Il risultato è un album che suona molto innovativo, accontentando i palati più esigenti, ma allo stesso tempo molto fresco, crescendo esponenzialmente nel ascoltatore volta dopo volta.

Se la trap di Atlanta ha iniziato ad annoiare, ripetendo e riciclando un canovaccio saturo di cloni, la drill newyorkese e di Chicago sta venendo agocitata dalla sua stessa violenza, Detroit è in pieno fermento alla ricerca del riscatto culturale e sociale derivante da decenni di buio e difficoltà. La scena rap cittadina è riuscita a costruirsi mattone dopo mattone una propria forte identità e indipendenza musicale, senza però essere eccessivamente autoreferenziale e anno dopo anno ha sconfinato i confini cittadini e statali. Peezy ne è uno dei più fulgidi esempi e nel suo ultimo album “GHETTO” è riuscito ad unire il proprio Rap motivazionale ad un ben assortito tappeto musicale, che mescola l’innovativo suono di Detroit ad influenze provenienti da altre zone degli Stati Uniti.

Siamo soliti suggerire album di artisti che ci sono già familiari e di cui conosciamo bene storia e caratteristiche, ma sporadicamente può anche succedere, che un rapper con esperienza decennale, come Sayzee giunga solo ora alle nostre orecchie, in modo così prorompente da catturare la nostra attenzione in maniera immediatamente. Il rapper canadese, originario di St. Catharines Ontario, pubblica in tempo per la notte di Halloween il nono capitolo della serie “Your Favorite Rapper Worst Nightmare” e per noi è stato come un colpo di fulmine. Sayzee è una furia e le sue qualità tecniche sono fuori dal normale. La produzione è affidata a un manipolo di produttori canadesi e pende decisamente influenzati dalla nuova wave Boom-Bap. Nonostante la produzione sia varia, il prodotto risulta ben coeso e Sayzee dimostra di avere un flow adattabile a tutte le sonorità del Boom-Bap moderno. Un album in cui non troviamo punti deboli, una piacevole scoperta a cui daremo seguito sicuramente.

Il rapper di Manchester (UK) Black Josh ( membro dei Cult Damned) unisce le forze con il producers statunitense (New Jersey) Wino Willy per realizzare un progetto che, collegando le due coste dell’Atlantico, simboleggia la continuità senza confini e “passaporti” del movimento Hip-Hop underground. Un linguaggio universale con cui Black Josh lascia la sua tag inconfondibile sulle pareti sonore confezionate da Wino, dove la visione artistica è il comun denominatore capace di unire culture diverse. 

Davvero in pochi, in Italia, possono vantare la costanza, la solidità, la coerenza e la credibilità che ha dimostrato Nex Cassel in, ormai, più di un decennio di attività. Non solo, l’emcee veneto ha un talento innato nel rappare che gli consente di addomesticare qualsiasi genere di beat abbia davanti grazie alle sue barre DOCG e il suo flow d’annata. Il rap di Nex Cassel è come un prosecco delle migliori cantine che comunque lo abbini, sta bene. Così anche accanto ai beats servitegli sul tagliere da DJ Craim, Nex esalta il gusto delle pietanze più forti come il Fegato cucinatogli per l’occasione.