“Fine primo tempo”, la svolta inattesa di Egreen
L’album, “Fine Primo Tempo”, uscito per Sony Music il 21 Febbraio, sancisce il netto cambio di prospettiva del rapper sul suo approccio alla musica e sulla scena Hip-Hop italiana.
Quando è uscito il singolo di Fine Primo Tempo, “Ho sbagliato”, Nicholas Fantini, in arte Egreen, rapper della provincia di Varese con origini colombiane, ha colto tutti impreparati: uno dei pochi punti fermi dell’underground italiano che, a sorpresa, dopo aver firmato per Sony Music, rappa su beat dalle sonorità “trappeggianti” e si scaglia contro il partito dei puristi dell’Hip-Hop, di cui, fino a questo momento, era stato, per alcuni, paladino.
Un ribaltone a 360° che ha fatto, probabilmente, imbestialire, proprio coloro che, forse, sono stati la miccia che ha innescato questa “rivoluzione”. Ma si tratta davvero di un “cambio di casacca” da parte di Egreen? O no?
Forse lo è, solamente, per chi non ha afferrato che l’Hip-Hop è un genere musicale e una Cultura in costante evoluzione o per chi, ancora, non ha capito che non sono il sample (campione) e il super tecnicismo o, viceversa, una 808 e l’autotune, a determinare il “real” dal fake o il prodotto valido da quello non. Ecco, negli Stati Uniti, patria di questo genere, questo “complesso” (molto italiano) non lo hanno mai veramente avuto o lo hanno superato, ormai, da un pezzo. Infatti, come Egreen ha dimostrato con il suo ultimo disco, puoi cambiare tipologia di beats e flow, ma se lo sai fare bene e hai qualcosa di significativo e reale da comunicare, il risultato non cambia.
Dunque, con Fine Primo Tempo, ha deciso di scrollarsi di dosso il pesante fardello di portabandiera di una causa persa in partenza (in quanto sbagliata nei termini del problema) e di cambiare il proprio approccio alla sua musica, togliendosi però, come sempre ha fatto, più di un sassolino dalla scarpa.
E se è vero il famoso detto secondo cui “solo gli stupidi non cambiano mai idea”, Egreen ha siglato un nuovo passo avanti nella sua carriera, con un’affermazione importante e coraggiosa per la divisiva scena Hip-Hop italiana, grazie ad un disco hardcore in una nuova forma, inedita per se stesso e per i suoi fan.