Rome Streetz & Lord Mobb live in N.Y. – Raw From First Row Ep.1
Grazie alla testimonianza di un nostro inviato sul campo, vi documentiamo live dalla prima fila com’è assistere ai concerti dei vostri rapper preferiti negli Stati Uniti. Per questo primo capitolo Childhood P è andato per noi al concerto di Rome Streetz, Flee Lord & soci al Sony Hall di New York, la notte di S.Stefano. Ecco com’è andata…
Ciao, mi chiamo ChildHood P, sono per metà italiano, ma sono cresciuto ad Harlem e posso dichiararmi, onestamente, un malato cronico di Hip-Hop. Da anni seguo da vicino la scena underground americana e ho partecipato a decine e decine di concerti ed eventi dal vivo dei miei rapper preferiti, da Freddie Gibbs alla Griselda Records, solo dei quali ho visto, per darvi un’idea, più di una trentina di date, seguendoli in lungo e in largo per tutta l’east coast, da Buffalo a Baltimora.
ThrowUp Magazine mi ha dato l’opportunità di documentare la mia testimonianza dal vivo, direttamente dagli States, dei concerti dei vostri rapper preferiti a cui prenderò parte…Ovviamente dalla prima fila!
Per questa prima puntata di Raw From First Row vi porterò con me a “HOLIBLAZE” il concerto-evento che ha visto esibirsi Flee Lord, Rome Streetz, Rigz e affiliati al Sony Hall di New York la notte del 26/12/21.
È il 26 dicembre, in programma al Sony Hall di New York, noto locale nel cuore di Times Square, tra la 46th Broadway e la 8th Avenue, c’è “Holiblaze” . Nome azzeccato visto il freddo che solitamente affligge le strade di New York durante questo periodo natalizio.
L’ evento, da cartellone, vede esibirsi Rome Streetz, nuovo membro della Griselda Records e pupillo di Westside Gunn, insieme a Rigz della DaCloth, crew di Rochester (cittadina ai limiti settentrionali dello stato di New York), gli RRR (Starker & Y.L) e Flee Lord, già ampiamente conosciuto in orbita Griselda e organizzatore della serata con la sua crew, i Lord Mobb.
Il flyer che circola on-line prevede, anche, le apparizioni come ospiti di Conway The Machine, Nems, Eto, T.F. e altri membri della Lord Mobb. Insomma, le aspettative per un concerto adatto a riscaldare il pubblico con del buon rap crudo e barre grezze come nella migliore tradizione della Big Apple. L’apertura delle porte e’ fissata per le 7 pm, ora locale Newyorkese. La fila non è lunga come mi aspettavo che fosse. Anzi, visto che l’evento sarebbe iniziato verso le 9 pm locali ( In Italia saranno circa le 3 di notte) pensavo ci sarebbe stata molta più gente… D’altronde, anche qui, il Covid è tornato a farsi sentire parecchio in queste ultime settimane. Sembra che pure Santa Claus abbia optato per il distanziamento sociale.
Questo genere di eventi, da quando è scoppiata la pandemia, sono cambiati radicalmente e, dal mio punto di vista, in fondo, la cosa non è neanche così male. Mi riporta alla memoria al periodo pre-Covid quando i concerti della Griselda erano popolati solo da vere Hip Hop heads. Niente spettatori occasionali…sarà una mia specie di “perversione” lol…
Tornando al Sony Hall, riesco a entrare, subito, verso le 7:15 pm circa. Il riscaldamento è affidato al dj set di Sadhugold, Dj e producer che spesso ha collaborato con Westside Gunn. Anche dal vivo, indossa la sua maschera caratteristica. La sala però stenta ancora a riempirsi…
Calano le luci e Il primo a entrare in scena è Rigz, giovane promettente MC di Rochester, cittadina a un centinaio di KM a nord di New York. Il suo show è impeccabile: rime glaciali, adatte a bomber North Face e felponi con il cappuccio, essenziali in questa stagione, e un flow che scorre freddo come l’Hudson River.
Il grande parterre del Sony Hall comincia a riempirsi piano piano, anche se a stento superiamo le poche centinaia di spettatori, quando, finalmente, si entra nel vivo del concerto. Acclamato dal pubblico appare, infatti, Rome Streetz che inizia il suo stage con alcuni classici del suo repertorio.
L’MC di Brooklyn sputa sul microfono rap sporco e a tinte scure, esibendo le sue qualità sul palco. Parte con “Ace of Swords” e “Stone Cold Soul”, del suo incredibile progetto con DJ Muggs “Death and the Magician”, continuando poi con “Snow Beach”, una delle sue canzoni piu’ glaciali, tratta da “Joyeria” LP del 2020.
In generale, Rome si dimostra essere veramente solido sullo stage e, anche se il pubblico questa sera non è quello delle grandi occasioni, continua a infilare rime su rime, senza prendere fiato. I pezzi forti con cui chiude la sua esibizione sono sicuramente “Peri Peri” racchiusa in uno degli ultimi progetti di Westside Gunn, “Hitler wears Hermès 8 side A”, e, quella che, forse, mi ha appagato di più, “96 Nauti Windbreaker shit” da Noise Kandy 3. Last but not least, a concludere l’esibizione di Rome Streetz sale sul palco anche la brava Chyna Streetz, con la quale performa “N.A.S”.
Neanche il tempo di prendere fiato e schiarirsi la voce e tocca subito a Flee lord e a tutta la sua crew Lord Mobb, dei quali, però, così su due piedi riconosco solo Mephux, il suo produttore, G4jag con il suo stile e voce unici, T.F. (tra l’altro associato in qualche modo anche, con Schoolboy Q) e Tiona Deniece. Ce ne sono anche altri di cui però, sincero, non riesco associare ai nomi i loro volti…
Flee rimane al centro del palco solo il tempo di un paio di pezzi lasciando spazio ai membri della sua crew. Il canovaccio è sempre quello: rap di strada e beats dal sapore grimey, come diciamo qui… Il tutto, almeno però, è live da un microfono. Niente playback…niente autotune…e cazzate varie come nei concerti di gente piu’ mainstream. Se devo andare ad un concerto e spendere soldi voglio vedere e sentire gli artisti sputare la loro voce sul microfono.
Sicuramente T.F., tra i vari affiliati, è quello che mi stuzzica di più…Il ragazzo spacca di brutto. Ah, ora è il momento dello “showtime” da parte di Flee Lord: sta regalando dei Rolex a 2 fortunati. Chissà se li conosceva… In ogni caso un gesto ammirevole e un momento “colorato” della serata.
La mia preoccupazione comincia a diventare certezza: all’orizzonte niente Conway The Machine, Roc Marciano e Eto che da flyer dovevano fare almeno una comparsata. Niente ho perso le speranze…
Sale sul palco il rapper di Coney Island, Gorilla Nems che chiude la serata con la sua “Bing Bong”, pezzo diventato virale a New York in questi mesi….
Tutto sommato, penso, è stato un buon concerto. Sicuramente pesano le assenze degli ospiti d’onore, sbandierati sul cartellone, e il clima della serata freddino, con una partecipazione inferiore all’attesa… Sarà che New York si sta preparando alla nuova ondata di ‘Rona (Coronavirus)… Ma per chi voleva digerire il cenone natalizio e passare il Santo Stefano con un po’ di barre crude e del sano rap coi controcazzi può dirsi sicuramente soddisfatto.
Passeggiando tra gli stand del merchandising, rimango abbastanza amareggiato… mi aspettavo decisamente più materiale della Lord Mobb… Adocchiando meglio vedo però la felpa di “Bad Influenyce” di Rome Streetz e decido di investire, anche questa sera, la mia modesta somma. Vabè che una felpa, in questo periodo può sempre tornare utile… Mi avvio, infine, verso l’uscita e decido di aspettare con un gruzzolo di ragazzi fuori dalle porte. Alla fine non fa nemmeno così freddo per essere il 26 di Dicembre e non sia mai che riesca ad intercettare Rome Streetz o qualche altro artista. D’altronde Rome, durante, il live mi aveva promesso un autografo a fine serata…
Comincio ad aver fame, sarà per la prossima volta…Ma ecco neanche a farlo apposta, sta uscendo proprio Rome in persona. Lo blocco…per mia fortuna si ricordava della mia richiesta. Colgo l’occasione e gli porgo al volo la mia nuova felpa del suo album “Bad Influyence”…Bingo! Felpa autografata. Ora si che me ne posso tornare a casa davvero soddisfatto.
Mi incammino affamato in una Times Square stranamente e malinconicamente vuota verso casa. Solitamente, per il post serata di solito si cerca di andare a mangiare qualcosa come la famosissima pizza a 1$ o qualche sandwich locale come il chopped cheese o il bacon egg and cheese. Meglio aspettare ,però, di tornare in zona, dove conosco qualche posticino che conosco meglio.
Decido di prendere la metropolitana sulla 49a strada proprio dietro i grandi gradini di Times Square e prendere la linea N e scendere in 14 street Union Square dove di solito prendo la L fino a Myrtle–Wyckoff dove vivo ora nella zona di Bushwick/Ridgewood. Anche se il servizio notturno è sempre molto lento, c’è sempre qualcosa di strano da vedere nelle metro di New York e intanto con la musica che ancora rimbomba nelle orecchie, penso già al prossimo concerto da andare a vedere e, magari, raccontarvi…
Bella lì! Alla prossima!
Childhood P