Slava: dall’Ucraina, una ventata d’aria fresca per il Rap italiano
Slava, il rapper bresciano di origini ucraine grazie alla sua sete di riscatto è diventato uno dei volti nuovi più interessanti della scena Hip-Hop italiana.
Negli ultimi anni un nome caldo nella scena rap italiana è sicuramente quello di Slava. Si tratta di un rapper classe ’94 di origine ucraina ma bresciano d’adozione. Slava, all’anagrafe Vyacheslav Yermak, si è ritagliato uno spazio importante nel mondo musicale odierno dopo anni di duro lavoro e dedizione alla scrittura. Come dichiarato dal rapper nell’intervista rilasciata ad Esse Magazine, il primo approccio al Rap e alla scrittura è avvenuto all’età di 16 anni tra i banchi di scuola, quando frequentava il Liceo Scientifico.
Slava ha già registrato numeri importanti, ottenendo alcuni milioni di ascolti dai brani pubblicati, tra cui spicca il brano di luglio 2016 “POTA F**A ALÜRA ENCÜLET” in collaborazione con il più noto artista Frah Quintale che vanta oltre 2 milioni di visualizzazioni su YouTube. Sono comunque numerose le “hit” del rapper ucraino che l’hanno spinto sempre più in alto e sempre più vicino alla Serie A del Rap italiano. Tra queste, sono finite sotto i riflettori del grande pubblico “The flow is Slava” e “Quartieri del sonno”; brani che hanno portato Slava nelle playlist di tutta Italia.
Da più di un anno le tracce del rapper naturalizzato bresciano sono tutte firmate dal producer Drillionaire, portando avanti uno stile deciso e innovativo. Uno dei brani più iconici di Slava è senza dubbio “Zingarata”, canzone che trasporta l’ascoltatore nei suoni tradizionali della musica popolare dell’est Europa. Tutto ciò si può immaginare già dal titolo del brano che, con ironia, rimanda al più becero dei luoghi comuni.
L’avanzamento stilistico di Slava si percepisce di traccia in traccia e con l’ultima uscita “Zerotrenta”, arriviamo all’attuale culmine della sua crescita. Si tratta di un brano abbastanza aggressivo che con un inconfondibile tocco “real” ci porta quasi a vivere in prima persona la “zona” che viene raccontata.
Slava ha la fame di chi vuole emergere e non lo ha mai nascosto, come risalta in “Briciole”.
E io no non sarò mai un fallito agli occhi del mio bambino
Della mia madre, della mia donna, di qualsiasi persona che mi è vicino
Sarà la mia benzina quello che ho vissuto sulla mia pelle
Stavo sulla panchina del mio quartiere a contare le stelleda “Briciole”, 2019
Il filo conduttore dei lavori del rapper è sicuramente il suo essere introspettivo, infatti ha dalla sua parte la capacità di far immedesimare il pubblico nelle situazioni che racconta, condividendo in modo molto intimo le proprie esperienze. Possiamo quindi affermare con assoluta certezza che Slava è uno dei nomi più promettenti del momento, pronto a prendersi ciò che gli spetta con le unghie e con i denti.’