TMO Trips: sputare barre a Brixton, Londra
Abbiamo scambiato due parole con TMO Trips, rapper di Brixton che ci ha raccontato della famigerata zona di Londra, del suo percorso musicale e del perché si è sempre sentito più a suo agio con un rap dal suono più “classico” e a sputare barre, piuttosto che seguire le tendenze che dominano la scena londinese.
Grazie fratello per averci dato la possibilità di farti alcune domande. Vorremmo sapere, prima di tutto, qualcosa del tuo background: infatti, sei nato e cresciuto nel famigerato quartiere londinese di Brixton. Un’area ricca di storia musicale e con una forte componente multietnica, in maggioranza proveniente dalla Giamaica e dall’area caraibica. Quali sono le tue radici culturali e cosa ti ha formato e influenzato maggiormente crescendo a Brixton?
Il mio background è la Giamaica. Penso che la cosa che mi ha influenzato di più è la musica poiché dal momento in cui ho visto quella gente farla, ciò mi ha ispirato a prendere la penna in mano.
Abbiamo vissuto alcuni anni a Londra e Brixton ha sempre avuto la reputazione di essere una zona che, a volte, può essere anche pericolosa e difficile, soprattutto di notte. Come è cambiata negli anni dal tuo punto di vista ed era davvero così?
Sì, è vero, ma in questi giorni è diventato un quartiere più gentrificato, quindi è molto diverso da come era quando stavo crescendo, ma è sicuramente ancora una zona difficile in alcune sue parti.
Quando e come hai deciso di intraprendere il tuo percorso nel Rap? E cosa ti ha attratto della cultura Hip-Hop da bambino? Cosa ascoltavi principalmente?
Ricordo sempre che mia madre ascoltava la musica di Tupac crescendo. Quindi questo è stato sicuramente un inizio per me. Quando sono diventato maggiorenne ascoltavo principalmente 50 cent & G unit, Eminem, The Lox p, Dipset roba del genere.
Negli ultimi due anni sei tornato a pubblicare nuova musica, ma in realtà eri già emerso circa una decina di anni fa con le tue prime canzoni e freestyle come Trips, ottenendo un discreto successo anche a Brixton. Puoi parlarci della tua carriera nella musica rap? Quali sono stati i tuoi primi progetti ufficiali e ti sei preso una lunga pausa o cosa?
Non direi che sono tornato. Ho continuato a pubblicare musica in quel periodo. Semplicemente non penso di essere stato abbastanza consistente, quindi non ottenevo l’attenzione che meritavo in quel momento.
Sì, ho iniziato a rappare presto. Il mio primo progetto ufficiale era intitolato Money’s a Major Issue. Direi che con quel progetto stavo solo cercando di capire in che modo volevo andare avanti. C’era un po’ di rap e grime, ma una volta che ho pubblicato Threat To The Game, il mio secondo progetto, ho iniziato a rappare propriamente su ogni traccia.
Cosa ti ha spinto a continuare a pubblicare la tua musica in questo periodo? Da dove viene questo “rebranding” come TMO Trips e cosa significa TMO?
Come ho detto, non ho mai smesso di fare musica anche quando non ero là fuori, droppavo progetti come The Meaning with Naja Soze. Anche quel progetto è un classico, ma è passato un po’ sotto i radar. Le mie ispirazioni, in questo momento, sono sicuramente Griselda & Roc Marciano. Amo quello che stanno facendo. TMO non era davvero un rebrand, era più evoluzione. C’è un fratellino e anche lui è Trips, quindi ho aggiunto il TMO che significa THE MOST OFFICIAL (Il più ufficiale).
Congratulazioni per il tuo ultimo album, “Most Official Stamp” (Dead Monarchy Edition). Spacca! Come è nata l’idea per questo album? E come è stato il processo che ha portato alla sua creazione?
Grazie. Mi è venuta l’idea mentre scrivevo. Penso di aver detto all’ improvviso una cosa come “tutto ciò che è stampato, ha lo stampo più ufficiale”, quindi le idee hanno continuato a fluire.
Una volta che ho deciso di continuare con il tema del francobollo (“stamp” in inglese significa anche francobollo n.d.r), la faccia della regina era una scelta naturale. Trasformarlo in un teschio e creare il tema della monarca morta è stato quando ho detto davvero: “Sì, questa roba è pazzesca” haha. Appena ogni nodo è venuto al pettine , l’ho inviato al mio socio Craig Dyer e lui gli ha dato vita per me!
Sei davvero legato a Brixton, come dimostra il tuo album del 2021 “Made in the Brix”. Perché hai deciso di dedicare questo album al tuo quartiere? Chi è e qual è il tuo legame con Natan Heights, con cui collabori spesso?
Come abbiamo detto all’inizio, Brixton è ricca di storia. Le rivolte sono una parte importante di quella storia. Quindi, quando ho visto quella foto della rivolta, mi si è accesa la lampadina e ho deciso di trasformarla in arte e usarla come copertina del mio album.
Brixton, come la maggior parte di Londra, ha una scena musicale molto vivace e super competitiva: cosa hai sempre pensato di poter offrire per emergere e distinguerti? Quali sono i tuoi MC preferiti di Brixton?
Emergendo ho sempre sentito che io e i ragazzi con cui ho rappato eravamo semplicemente diversi da tutti gli altri. Il modo in cui sputavamo le barre aveva un’atmosfera autentica.
Quindi crescendo ero un po’ come se chiunque potesse capire che nessuno ha barre come quest’uomo ah. I miei MC preferiti di Brixton sono Nathan Heights e Naja Sozah.
La scena di Drill, oggi, è sicuramente saturata nel Regno Unito, ma sembra ancora una scelta naturale per molti. Perché invece hai deciso di seguire un’estetica rap più “underground”/classica?
Mi sentivo come se quell’estetica fosse più adatta a me. Ti valutano in base al calibro delle tue barre non a tutte le altre stronzate in mezzo e ciò mi piace…
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Continuare a migliorare. Fare soldi rimanendo benedetti e fuori dalla strada.