The “Rare & Unseen Moments of 90’s Hip Hop” by T.Dot Eric Monroe

Abbiamo intervistato il fotografo newyorkese T. Eric Monroe a proposito dell’uscita della sua nuova raccolta fotografica i “Momenti Rari e Mai visti dell’Hip-Hop anni 90’”. Il libro raccoglie fotografie, tratte dall’archivio personale di T.Dot Eric, che catturano alcuni dei momenti e rappers più iconici dell’Hip-Hop anni ‘90 da Tupac e Biggie, a Nas e Ol Dirty Bastard, raccolte durante la sua carriera in cui ha lavorato per riviste come XXL, Rap Pages, Thrasher, The Source e Vibe magazines.

Ciao, Eric. Hai finalmente pubblicato questa straordinaria raccolta delle tue fotografie sul mondo dell’hip-hop negli anni ’90. Qual è la storia dietro questo progetto fotografico? Perché hai deciso di raccogliere e pubblicare ufficialmente queste foto solo adesso?

Il libro è una sorta di panoramica, che mette in evidenza l’era che ho immortalato e i momenti unici di cui ho fatto parte. Questi momenti collettivi sono iniziati con i primi tre libri che ho pubblicato, Rare & Unseen Moments of 90’s Hip Hop Volume One, Two & Three. Da questi tre libri, ho combinato i materiali, gli ho dato un nuovo layout e design, oltre ad aggiungere più contenuti per creare l’edizione da collezione. Allo stesso tempo, ho anche creato una collezione di stampe d’arte per acquirenti d’arte e per l’immagine da esporre in gallerie e musei.

Biggie Hoodshock

Biggie Hoodshock (© T. Eric Monroe)

Quali sono secondo te gli scatti più importanti, significativi e simbolici di questa collezione? Quale lato di questa cultura e storia hai voluto raccontare con le foto raccolte nel tuo libro?

Non mi piace definire certe immagini dicendo quale è “più importante” di altre, le immagini parlano alle persone in modo diverso, quindi lascio alle persone il compito di farmi sapere cosa le tocca e le commuove emotivamente. Mi piace il modo in cui le mie immagini condividono uno sguardo personale dietro le quinte dell’hip hop degli anni ’90.

Probabilmente hai degli aneddoti e delle storie pazzesche da raccontare dietro alcune di queste foto. Ad esempio, il tuo libro raccoglie scatti rari del Notorious B.I.G. e 2Pac insieme o Big L e Guru…

La mia foto di Biggie e Tupac insieme nel 1993 è probabilmente la più particolare…all’epoca non sapevo chi fossero. Semplicemente, mi hanno chiesto di scattare loro una foto, è così ho fatto, ho scattato una foto e sono andato avanti.

Guru, Moment of Reflection, 1997, NYC

Guru, Moment of Reflection, 1997, NYC (© T. Eric Monroe)

C’è stato un momento in cui hai temuto per la tua incolumità o ti sei trovato in una situazione di adrenalina e pericolo?

No. L’unica volta che ho percepito che era ora di andarmene è stato ai Source Magazine Awards del 1995. Dopo il discorso di Suge Knight, sapevo che era ora di lasciare il posto.

Busta Rhymes, Power Kick, 1996, Apollo Theater, Harlem, NYC

Busta Rhymes, Power Kick, 1996, Apollo Theater, Harlem, NYC (© T. Eric Monroe)

Dai tuoi lavori si evince la semplicità e la “veridicità” dei soggetti presenti nelle immagini. Perché hai scelto di catturare quei momenti specifici? Chi sono gli artisti che possedevano di persona quel magnetismo e carisma naturale più di ogni altro?

I momenti catturati erano unici di per sé. Presto sempre attenzione ai miei soggetti, li osservo e aspetto “quel momento”, senza chiedere loro di mettersi in posa o di lanciarmi uno sguardo. Artisti con più magnetismo naturale, direi: Ol’ Dirty Bastard & Tupac Shakur.

Secondo te come è cambiato oggi il mondo della fotografia nell’hip-hop e l’approccio dei rapper davanti alla macchina fotografica rispetto a 25 anni fa? Se dovessi realizzare un libro simile sull’hip-hop e i rapper oggi, come cambierebbe il tuo approccio?

Secondo me, i social media hanno cambiato il modo in cui i fotografi catturano i loro soggetti in base alla condivisione sui social media. Un’altra differenza è che prima dell’era digitale, scattavi una foto e dovevi aspettare ore o giorni prima di vedere l’immagine immortalata, quindi dovevi conoscere veramente il tuo mestiere per sapere di aver catturato quel determinato momento sulla pellicola. Se avessi l’opportunità di fotografare un artista hip hop oggi, mi approccierei allo stesso modo in cui facevo all’epoca: trascorrerei del tempo insieme e intorno all’artista e catturei la sua vita, non solo i momenti sensazionali.

Nas, Creative Wonder, 1994, NYC

Nas, Creative Wonder, 1994, NYC (© T. Eric Monroe)

Come hai iniziato ad avvicinarti alla cultura hip-hop? E in quale punto della tua vita hai capito che volevi dare il tuo contributo a quel mondo attraverso l’arte della fotografia?

La mia carriera fotografica è iniziata nel 1992 scattando foto e scrivendo di hip hop per la sezione musicale di Thrasher Magazine. Con il passare degli anni ho potuto contribuire con il mio lavoro ad altre riviste come XXL, Rap Pages, The Source, Vibe e altre. Nel 1995 ho lavorato per un anno come photo editor presso The Source Magazine, poi sono tornato alla fotografia freelance. Nel 1998 sono passato al marketing degli sport d’azione e alla produzione di eventi. Nel 2015 ho iniziato a esaminare i miei vecchi lavori e ho capito che dovevo digitalizzarlo e condividerlo. Prima attraverso i social media, poi le licenze, i libri e le mostre.

AZ, Sugar Hill, 1995, NYC (© T. Eric Monroe)

Il mondo dei graffiti è forse uno dei lati più affascinanti da fotografare nella cultura hip-hop, poiché i graffiti spesso modellano gli sfondi di una metropoli come New York e modellano i paesaggi urbani, nonostante la loro natura transitoria. Per questo motivo, immortalare i graffiti e i graffiti writers in azione ha un significato profondo nel testimoniare questa cultura. Anche tu hai avuto esperienza nella tua lunga carriera in questo mondo dei graffiti e hai avuto modo di collezionare scatti di graffiti e artisti?

I graffiti sono una parte fondamentale dell’hip hop, non ho immortalato nessun artista di graffiti all’opera, ma ho stretto amicizie con molti grandi artisti come Chino BYI, ​​Fat Joe e Marc Ecko.

E come è iniziata la tua passione per la fotografia? Quando hai capito di avere talento e di voler fare della tua passione il tuo lavoro?

Ho sempre scattato foto da bambino, quando ho iniziato a fare skateboard scattavo foto agli eventi. Ad un evento a cui sono andato ho fotografato la prima donna a competere in una gara di skateboard di Brooklyn Banks. Quella foto è stata pubblicata su Thrasher Magazine mentre ero al liceo. È così che è iniziata la mia carriera. Quattro anni dopo, contribuivo regolarmente alla sezione musicale di Thrasher Magazine.

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RZA, Rings, NYC, 1996

RZA, Rings, NYC, 1996 (© T. Eric Monroe)

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