Creep Giuliano: «Credo che quello che manchi all’underground italiano siano solo i soldi»
Abbiamo intervistato il rapper originario di Prato e fiorentino di adozione, Creep Giuliano, il quale ci ha raccontato approfonditamente i suoi dischi più importanti e ci ha parlato della sua passione per questa cultura e il suo punto di vista sullo stato della scena underground italiana.
Bella Creep Giuliano. Innanzitutto, ti ringraziamo per il tuo tempo e la disponibilità nel voler rispondere a qualche nostra domanda. Negli ultimi anni ti stai facendo notare con dischi e lavori di grande qualità e personalità, e sei diventato, a nostro parere, uno degli artisti di riferimento della scena Hip-Hop underground italiana. Però, siamo sicuri che la tua carriera musicale abbia radici molto più lontane e il tuo percorso artistico sia iniziato già anni fa.
Puoi raccontarci, dunque, di come ti sei avvicinato al rap e alla cultura Hip-Hop? E quali sono stati i tuoi primi passi nella scena italiana e i tuoi primi progetti musicali?
CREEP GIULIANO: “Ciao ragazzi, grazie a voi per avermi contattato. Mi sono avvicinato al mondo dell’ Hip-Hop grazie alle persone che frequentavo. Ho iniziato a fare rap all’età di 15 anni dopo aver iniziato a scrivere il mio primo testo, volevo raccontarmi e continuo a farlo.
Sicuramente ho vissuto la cultura Hip-Hop a 360°, infatti, ero uno da jam ma anche da club. Poi ho avuto la possibilità di andare più volte in America dove si respira e si può assorbire da vicino lo stile, l’attitudine e le radici del rap”.
A memoria, pochi rappers hanno “messo sulla mappa” la città di Firenze nella scena italiana, come stai facendo tu, raccontandola anche da una prospettiva e realtà differenti, rispetto agli stereotipi del turista. Un esempio è il tuo album “Welcome To Florence”. Puoi raccontarci del rapporto che hai con la tua città e le sue strade? E com’è nato l’album in questione del 2018?
CREEP GIULIANO: “Welcome 2 Florence” è nato nel periodo in cui mi sono trasferito a Firenze. Quel EP è stato un ringraziamento alla città che ho sempre amato. La mia storia però si divide tra due città, Prato è sempre stata di grande ispirazione per me, principalmente perchè ci sono cresciuto, ma le amicizie e le passioni mi hanno portato a Firenze”.
Potrebbe essere solo una nostra impressione, ma come mai Firenze, secondo te, non ha mai portato “grandi” nomi alla scena Hip-Hop italiana, rispetto ad altre grandi città come Milano, Torino, Napoli, Genova, Palermo etc e qual è lo “stato” della cultura Hip-Hop a Firenze? Puoi indicare alcuni nomi di rapper e produttori di Firenze che secondo te meritano più spazio?
CREEP GIULIANO: “Purtroppo Firenze non ha molta personalità. Forse l’unico modo per noi di prenderci il nostro spazio è avere una propria identità artistica.
Credo che alcuni artisti fiorentini a modo loro abbiano cercato di differenziarsi, ma la città in sé non offre molte possibilità. Sicuramente le cose stanno migliorando rispetto a prima, il problema è che tutti fanno il loro. Non c’è unità e solo l’unione fa la forza.
Per quanto riguarda nomi da citare, non saprei anche perché chi merita di più si sposta o comunque cerca di collaborare con gente di fuori, come sto facendo io.
In fondo, con le opportunità che ci sono oggi grazie ai social sarebbe stupido restare bloccati dentro la propria città, anche se sarebbe stupendo riuscire a portare Firenze al livello delle altre città che avete citato”.
Negli ultimi anni sembri particolarmente ispirato e stai pubblicando tanti progetti, ma soprattutto ci sembra che tu abbia trovato una dimensione a te congeniale, grazie alla quale hai sviluppato un’identità unica e originale per la tua musica. Ne è una dimostrazione il tuo ultimo disco “Alzati e Cammina”, realizzato insieme al producer J.O.D con cui già avevi collaborato nel 2019 per “Cammina sull’Acqua”. Come sono nati questi due album con J.O.D? Qual’è il filo conduttore tra questi due progetti e il significato dei loro titoli? Puoi raccontarci anche delle collaborazioni all’interno di “Alzati e Cammina”, insieme a gli altri rapper, da Montenero al newyorchese SmooVth?
CREEP GIULIANO: “Io e J.O.D ci siamo conosciuti grazie a Ceasar e siamo partiti lavorando subito al primo che è “La Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci”. Per me questo è stato l’album della mia rinascita a livello artistico, soprattutto grazie ai suoi beat che mi hanno ispirato come mai nessuno fino a quei giorni.
Gli altri due album ( “Cammina sull’acqua” e “Alzati e Cammina”) sono stati la conseguenza del bellissimo lavoro che avevamo fatto nel primo, era inevitabile continuare a lavorare insieme, vista la così grande alchimia creatasi fin da subito. I titoli dei 3 album, come ovvio, sono ispirati ai miracoli e ognuno è ben collegato a un periodo della mia vita.
Il primo titolo ( La Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci ) è stato scelto perché ero in un periodo di totale crescita, dalla nascita di mio figlio all’acquisto della mia prima casa e tante altre novità che in quel periodo stavano arrivando nella mia vita.Man mano che scrivevo le tracce e registravo tutto si moltiplicava: il mio impegno, i contatti in altre città, la mia bravura, in pratica, un flusso naturale di cose. Sapevo che finalmente mi stavo prendendo il mio spazio.
Il mio secondo album ( “Cammina sull’Acqua”) era un messaggio chiaro per me e per gli altri di non aver paura, un modo chiaro di dire: “credi fino in fondo in quello che fai, non ti fermare, anche se troverai un mare davanti a te, credi sempre nei tuoi obiettivi”. Mi sentivo esattamente così, pronto a camminare sull’acqua.
Il terzo ( “Alzati e Cammina”) credo sia stato il nostro lavoro più completo, anche se è stato realizzato in un periodo molto buio della mia vita. Dalla separazione con la mia compagna all’arrivo della pandemia, ma avevo quel titolo in testa. È stato un modo per reagire. Posso dire che questo disco è stata la mia cura.
Per quanto riguarda le collaborazioni è stato solo un susseguirsi di cose. Io e Monte (Montenero n.d.r) ci siamo conosciuti a Milano e da subito eravamo d’accordo che sarebbe stato figo fare qualcosa assieme. SmooVth aveva già lavorato con J.O.D. ad altre cose. Per me è stato un onore averlo nel disco”.
Parlando dell’MC newyorchese SmooVth, è evidente che tu abbia trovato grande ispirazione e motivazione dal “rinascimento” del movimento underground oltreoceano degli ultimi anni, sospinto da Roc Marciano, Griselda Records e via dicendo… Infatti, chi meglio di un rapper fiorentino poteva, infatti, intitolare un suo album “Rinascimento”!? Puoi parlarci dell’album in questione prodotto da Il Torsolo e di come appunto ha influito sul tuo percorso artistico, il ritorno in auge di produzioni basate su samples e sul liricismo degli MCs, in cui ti sembri muovere perfettamente a tuo agio?
CREEP GIULIANO: “Conoscevo già da un po’ Il Torsolo, era tanto che parlavamo di fare qualcosa insieme. Entrambi abbiamo molta stima uno dell’altro, aspettavamo solo il momento giusto per fare qualcosa. In più mio fratello il Piccolo JY era già ai domiciliari da un po’ e pensavo che sarebbe stato bellissimo fare un disco tutti e tre assieme.
Il titolo Rinascimento in realtà è piu’ dovuto alla situazione del Piccolo JY, che aveva veramente bisogno di evadere, di rinascere. E’ stato il mio regalo per lui e una grande soddisfazione per me e il Torsolo, visto il risultato finale.
Per quanto riguarda i beats con samples e il liricismo da MC, che dire? Sicuramente, Roc Marciano e Griselda mi hanno ispirato, ma questo è stato sempre il mio mondo. Scrivo da quando ho 14 anni e ascolto rap da sempre, per me è inevitabile essere catturato da certi tipi di beats ed è impossibile non parlare della mia realtà. Solo questo deve fare un rapper”.
A fatica, anche in Italia si sta creando un filone underground ispirato alla suddetta scena americana: ci sono diversi validi produttori e rappers, ma cosa manca al movimento underground italiano, a tuo parere, per suscitare un maggiore interesse nel pubblico? Chi sono i tuoi artisti, rappers e producer, italiani e non italiani preferiti del momento?
CREEP GIULIANO: “Credo che quello che manchi all’underground italiano siano solo i soldi. Artisti come me o altri nella mia posizione non possono sopravvivere solo con la musica, di conseguenza tutto si riduce a scrivere, registrare e buttare fuori i dischi senza nessun sostegno, a parte i soldi che ti sei guadagnato lavorando.
Se qualcuno investe su di te, la tua roba arriva a più orecchie, di conseguenza il tuo pubblico aumenta e la tua musica si fa spazio anche ai piani più alti. Ma ci sono troppo pochi ascoltatori di Rap underground per competere con altri paesi, almeno per adesso.
Non ho rapper o produttori preferiti, ascolto di tutto! Sicuramente sono più un ascoltatore di Rap statunitense, ma se dovessi dirti dei nomi ti direi quelli che mi hanno segnato nella mia vita.
Rapper come Jay-Z, Jadakiss, Vado, Cam’ Ron, Lloyd Banks o Roc Marciano avranno sempre la mia attenzione, ma cerco di non focalizzarmi troppo. Ho bisogno di arricchire me stesso, quindi cerco di ascoltare il più possibile dalla trap al rap, dal jazz al soul e qualsiasi cosa mi trasmetta qualcosa di buono”.
Hai qualche altra collaborazione in serbo con MCs e producers oltreoceano? O con chi vorresti collaborare in questo momento? E per quanto riguarda la scena italiana?
CREEP GIULIANO: “Per adesso non ho in serbo altre collaborazioni con artisti oltreoceano ma chissà! Comunque se dovessi scegliere, preferirei collaborare con un produttore che mi piace tanto, V-Don o Harry Fraud.
Per la scena italiana, sinceramente, sto già collaborando con la maggior parte degli artisti che stimo, sia a livello di rapper che producer.
Mi piacerebbe da morire fare un pezzo con Tormento perché lo stimo da sempre”.
A proposito della tua prolificità degli ultimi anni… Quali sono secondo te i tuoi tre dischi che ti rappresentano maggiormente e di cui sei più fiero? E per quale motivo?
CREEP GIULIANO: “Il primo è “7891” perché è stato il disco che mi ha cambiato musicalmente, quello che mi ha fatto iniziare a lavorare con beats con i samples. Il secondo non è un disco ma un EP e si intitola “Bella Vista”. Mi piace da impazzire ed è stato scritto in un periodo molto bello della mia vita.
Il terzo è “Alzati e Cammina” proprio per un discorso personale, perché parla spudoratamente di me ed è stato liberatorio scriverlo”.
Hai qualche esperienza diretta o rapporti con la scena dei graffiti a Firenze? Se sì, quali sono i nomi più forti a tuo parere?
CREEP GIULIANO: “Non sono molto legato alla scena dei graffiti, anche se da ragazzino mi dilettavo a fare qualcosa. So che c’è una bella scena sia a Firenze che a Prato e in giro vedo molti pezzi che spaccano, ma non saprei dirti nomi che preferisco”.
Hai altri progetti in arrivo per questo 2022? Puoi anticiparci qualcosa?
CREEP GIULIANO: “È uscito a Dicembre il primo lavoro con Fat Fat e Montenero di cui sono molto fiero. Il disco si chiama “Parole Sante” e sono 7 tracce da urlo…
Grazie mille ThrowUp Mag. per l’intervista. Un saluto a tutti i miei fan e un bacio grande alla mia famiglia.