Roc Marciano, il padrino dell’underground
Ex membro dei Flipmode Squad e degli UN, Roc Marciano, dal suo esordio solista con “Marcberg” 10 anni fa ad oggi, ha costruito una carriera indipendente incredibile, senza mai scendere a compromessi e dettando le regole del gioco nella scena underground.
Le origini
Roc Marciano, all’anagrafe Rakeem Calief Meyer, classe 1978, nasce e cresce a New York, nel complesso popolare 100 in Terrace Ave, nel quartiere di Hempstead, all’interno dei confini di quell’area che gli abitanti della Grande Mela chiamano Long Island, ad Est rispetto ai più noti distretti di Brooklyn e del Queens.
Questo blocco di palazzi di edilizia popolare è stato a lungo uno dei più malfamati e depressi della città, e quasi inevitabilmente il giovane Rakeem (Roc Marci) si ritrova coinvolto nella vita di strada del quartiere. Fortunatamente, Rak, per gli amici Rocky, diventato in arte Roc Marciano (come il leggendario pugile di origini italiane rimasto imbattuto), dimostra però fin da ragazzo un talento speciale per il rap e viene perciò incoraggiato dai più grandi della zona a intraprendere la strada della musica. Sebbene l’area di Long Island non sia nota per il suo contributo alla scena Hip-Hop come altri quartieri newyorchesi, in realtà ha dato i natali a numerose leggende del genere da Rakim a MF Doom, ed è a questi MCs e, specialmente, a Kool Keith, dal Bronx, che Roc Marciano rivelerà di essersi ispirato maggiormente.
Il periodo nella “Flipmode Squad” di Busta Rhymes
Roc Marci, nonostante il talento cristallino di cui dispone, non riesce a dedicarsi completamente alla carriera musicale e in assenza di un’etichetta discografica disposta ad investire un budget soddisfacente, preferisce mantenere un piede nelle più lucrose attività criminali del quartiere.
Già dalla fine degli anni ‘90, il rapper di Hempstead è, però, già da tempo in ottimi rapporti con un altro MC proveniente dalla vicina Brooklyn, all’apice del proprio successo, Busta Rhymes. Busta, dunque diventa subito (e lo è tuttora) uno dei maggiori sostenitori di Roc Marciano: Lo inviterà, infatti, a far parte del super-collettivo da lui fondato, la Flipmode Squad, e lo ospiterà nel brano “The Heist” del suo 4° album, “Anarchy” (2000), in cui Roc Marci incrocia le proprie barre con due pesi massimi del calibro di Raekwon The Chef e Ghostface Killah del Wu Tang Clan.
Uno “sbarbato” ed esile Roc Marciano, fresco di strada, parteciperà dunque a diverse tracce con il collettivo di Busta Rhymes, mettendo in mostra il proprio talento, ma poiché sente di non riuscire ad esprimere a fondo il proprio potenziale e desideroso di intraprendere la propria strada in autonomia, abbandonerà la Flipmode Squad dopo pochi anni. Una scelta difficile, che per un lungo periodo gli costerà una certa indifferenza da parte dell’industria musicale.
Da “U.N. or U Out?” a “Marcberg”
Lasciata la Flipmode Squad e la “protezione” di Busta Rhymes, Roc Marciano continua a lavorare alla propria musica, producendosi i beats e collaborando, soprattutto, con Pete Rock e altri tre rappers di Long Island Mike Raw, Dino Brave e Laku, con i quali forma il collettivo The U.N. Insieme al neonato gruppo pubblica tra 2003 e 2004, il mixtape “Strength & Honor” e l’album “U.N. Or U Out”. Due eccellenti progetti underground dal sapore polveroso della strada e dalle sonorità claustrofobiche, che rappresentano a pieno le atmosfere dei blocchi di Hempstead e l’attitudine Hip-Hop di Roc Marci e soci, ma che purtroppo, all’epoca, arrivano alle orecchie di una cerchia ristretta di pubblico.
La carriera di Roc Marciano sul finire degli anni 2000, dunque, stenta a decollare e ufficialmente compare solamente nella compilation “Wu-Tang Meets Indie Culture” (2005) e nell’album di Pete Rock “NY’s Finest” (2008). Finalmente, nel 2010, vede la luce il suo primo album solista “Marcberg”, un condensato di rime e beat crudi, essenziali, in pieno spirito New York, proprio mentre il mercato Hip-Hop americano aveva, ormai, spostato i propri riflettori sulle sonorità provenienti da Atlanta e dagli stati del Sud. La Grande Mela stava, invece, perdendo buona parte della sua influenza sulle tendenze musicali del genere.
L’ Hip-Hop crudo e senza compromessi di Roc Marci
Quando Roc Marciano pubblica il suo debutto solista Marcberg (2010) l’industria musicale funzionava secondo regole diverse da quelle attuali: produrre e promuovere un album indipendentemente, senza poter disporre del budget e della collaudata macchina organizzativa di un’etichetta discografica, era decisamente più complicato e rischioso. Oggi grazie alla diffusione di massa di internet, è decisamente più semplice ed economico. Roc Marci però, già all’epoca del suo debutto, ha una visione chiara della propria identità musicale e le sue manovre indipendenti apriranno la strada ed ispireranno numerosi artisti dell’underground per gli anni a venire.
Il rapper di Long Island, infatti, considera la sua musica prima di tutto un’espressione artistica, in cui i testi, e l’abilità di incastrare rime sul beat rimangono requisiti fondamentali, come i maestri dell’Hip-Hop newyorchese tramandano. Beats e rime, questo è quello che ispira maggiormente Roc Marci, che mantiene la propria identità fedelmente legata all’essenza di questa Cultura, conservando uno stile crudo, senza compromettere il proprio suono seguendo le tendenze del momento. La sua penna sarà, infatti, sempre più caratterizzata da versi arguti ed intelligenti, seppure impregnati dell’immaginario di vita della strada.
I learned from the old heads, Invest the overhead
Don’t let what was said go over your head
Don’t go and bet the whole loaf of bread
So many soldiers bled It left the ocean red
Open your head, Brain matter fell on the Pro-Keds
Broker deals with the cokeheads ,It came when the culture was dead
I shocked the game Rose rose from the bed
Frankenstein with the bolts in the neck
I’m approaching the home stretch I only took a break to give the stove a rest…
…To get a different template I’m hot tempered
To get away from pigs as children
We hopped the fences To the project benches
The blocks was hot We was sprintin
Could’ve tried out for the Olympics, but I didn’t
Took a hit, got knocked, but pops was redented
Locked in prison on the block
Where White Suprem’ists rock swastikas
Even though the odds was against us God was with us
Roc Marciano-“CVS” Rosebudd’s Revenge 2 – 2018
Roc Marciano, the “undisputed champion” dell’underground
L’album Marcberg , però, seppure oggi venga considerato da molti un classico dell’Hip-Hop underground made in NY, inizialmente, viene ignorato da buona parte degli addetti ai lavori e dei blog di settore. Solo quando Sean Price (R.I.P) decide di partecipare al remix del brano Snow, che l’album comincia ad avere un certo successo nella scena underground.
Roc Marciano non smette, però, mai di ricercare, ampliare i propri orizzonti e cercare di migliorarsi. Nel 2012 Marci pubblica, dunque, un nuovo disco, intitolato “Reloaded”, attirando definitivamente l’attenzione e guadagnandosi il favore della critica. Lo stile originale e crudo di Marciano diventa un marchio di fabbrica, ispirando un gran numero di rappers della scena underground a seguire le sue orme.
Roc Marci, fedele alla sua linea, continua a pubblicare la sua musica indipendentemente, ritagliandosi una nicchia fedele e guadagnandosi il rispetto di molti colleghi. Nel 2013 esce con il mixtape The Pimpire Strikes Back e il suo terzo album Marci Beaucoup.
Marciano è estremamente selettivo anche nel scegliere gli artisti con cui collaborare, con i quali deve avere un forte feeling personale oltre che artistico. Un circolo ristretto, che comprende amici e, contemporaneamente stimati artisti, tra cui i KA, Knowledge The Pirate, The Alchemist, Action Bronson, Westside Gunn e pochi altri. Oltre ad essere un acuto ed abile MC, Roc Marci si dedica assiduamente alla produzione di beats, cucendosi, anche in questo caso, un “vestito” su misura, caratterizzato dall’utilizzo massiccio di campioni soul anni ‘70 e diventando pioniere nell’utilizzo delle cosiddette produzioni “senza batterie”.
Anche nell’era dello streaming digitale, Roc Marciano riesce ad individuare un modello di business redditizio, poi imitato da molti, pubblicando la sua musica solo in un secondo momento sulle piattaforme streaming e permettendo ai suoi fan di sostenere direttamente l’artista acquistando le copie digitali dei suoi album sul suo sito.
Nel 2017, dunque, pubblica il suo quarto album “Rosebudd’s Revenge”, ma è forse il 2018 l’anno di massima ispirazione artistica. Rilascia, infatti, una serie di progetti di altissimo livello come il sequel “Rosebudd’s Revenge 2: The Bitter Dose”, “Behold a Dark Horse” e la straordinaria collaborazione Dj Muggs, con il quale pubblica “Kaos”. Nel 2019, pubblicherà, invece, il solo “Marcielago”, confermando il suo status di guida e leggenda nell’underground della Grande Mela.