Che Noir, il futuro è donna
Barre, capacità liriche, autenticità e dolore: grazie a tutte queste caratteristiche, Che Noir, ragazza ventiseienne di Buffalo, NY, è una delle promesse più interessanti del panorama Hip-Hop americano…
L’essenza del rap
La potenza del rap, in quanto forma artistica, consiste, forse, soprattutto nella capacità di un individuo di raccontare storie che, anche se filtrate da un punto di vista strettamente personale, riescono ad arrivare immediatamente ad un pubblico variegato e lontano. Più queste storie sono autentiche e sentite, infatti, più l’ascoltatore vi si identifica e ne riceve il messaggio ( quando in possesso dei codici e delle esperienze per interpretarne il contenuto). Anche senza aver condiviso situazioni identiche a quelle dell’autore, vi ci rispecchia comunque, traendone ispirazione nella propria vita quotidiana.
È questo talento narrativo a rendere la protagonista di questa puntata della rubrica “Art of Bars” di Throw Up Magazine, Che Noir, una delle più interessanti novità del panorama Hip-Hop americano, senza restringere il campo alla categoria femminile.
Che Noir e il rap realistico dell’ upstate New York.
Abbiamo già avuto occasione nelle puntate precedenti di questa rubrica, dedicate alla Griselda Records e a Eto, di raccontarvi di come il cosiddetto Upstate New York ( ovvero quella regione settentrionale dello stato di N.Y., che va da Utica a Buffalo, passando per Syracuse e Rochester) sia diventato, negli ultimi anni, culla di un’ondata di MCs underground che sta riportando in auge il suono hardcore, una volta, caratteristico dell’hip-hop della Grande Mela.
Anche Che Noir, nasce, ventisei anni fa, a Buffalo, crescendo influenzata dalla musica dei vari giganti del genere della vicina New York, come i vari Nas, Jay-Z, DMX, G-Unit e Foxy Brown. Mentre, però, la gentrification dei quartieri popolari di New York costringe molti dei suoi vecchi residenti più poveri a spostarsi nelle zone circostanti alla capitale dello Stato, comportando un calo dei crimini violenti nell’area dei five boroughs, Buffalo, invece, negli anni in cui cresce Che Noir, soffre un impoverimento generale ed una recrudescenza di violenze ed omicidi. Un ambiente non certo positivo dove crescere, ma che spinge Che Noir ad osservare attentamente tutto ciò che le succede intorno, dal contesto familiare alla vita quotidiana nel suo quartiere, e a riportarlo in rima, fin da adolescente. Oltre a fare rap, la giovane Che Noir produce beats. Solo a 21 anni, però, si rende conto del suo talento precoce con le rime e prende in considerazione l’eventualità di una carriera come rapper, nonostante la consapevolezza che emergere dalla piccola ed emarginata cittadina di Buffalo sia un’impresa ardua.
L’incontro con 38.Spesh e la svolta nella carriera di Che Noir.
In seguito ad un paio di mixtape autoprodotti, tra cui “Poetic Thoughts” (2016), la carriera musicale di Che Noir prende una svolta decisiva nel 2018. Appena registrato, insieme al producer di Chicago, Dj T-Rell, il singolo “Champion” ( tratto dal suo tape “Trill Of A Hunt ”), invia il brano, via Facebook, al veterano rapper e producer underground della vicina Rochester, 38 Spesh, sperando possa ascoltarlo, dandole un feedback. Il talento della giovane fulmina il navigato Mc e patròn della Trust Gang ( che tra i suoi affiliati ha avuto, in passato, anche Benny The Butcher ), che, dopo pochi minuti, ricontatta Che Noir e le chiede di raggiungerlo immediatamente a Rochester.
Dopo una breve chiacchierata, colpito dall’umiltà e dalla maturità della giovane rapper di Buffalo, 38 Spesh la invita ad unirsi alla Trust Gang. I due si mettono subito al lavoro sui successivi progetti solisti di Che Noir, tra cui “Trill Of A Hunt 2” ( uno dei migliori album del 2019, secondo il nostro magazine) e “Juno” (2020), uscito recentemente. Inoltre, Che Noir parteciperà ad un brano prodotto da Dj Premier, contenuto nell’album di 38 Spesh e Kool G Rap, “Son of G Rap” (2018), e a diversi progetti della scuderia capitanata da 38 Spesh, come Trust Army e Trust Tape 3.
Essere donna nel “rap game”, contro stereotipi e pregiudizi.
Se si guarda alla maggioranza delle female MCs nell’industria musicale Hip-Hop, sembra che per poter avere successo e vendere il proprio personaggio, i requisiti fondamentali per una donna siano mettere in mostra le curve e sfoggiare il proprio sex appeal. Tranne poche eccezioni, barre e contenuti passano, spesso, in secondo piano. Anche a Che Noir, arrivano all’orecchio suggerimenti su come vestirsi e su cosa rappare per poter vedere crescere la propria popolarità più velocemente, ma la MC di Buffalo non ha nessuna intenzione di modificare i contenuti delle proprie rime, nè di vestirsi in maniera più provocante, per vendere più dischi.
La forza di Che Noir è, invece, quella di rimanere fedele a sé stessa e autentica, proprio, come lo sono i suoi testi, capaci di raccontare dettagliatamente vicende, persone e sofferenze, che gravitano intorno alla vita di un giovane ragazza cresciuta in un contesto difficile, come l’East side di Buffalo.
Surviving these wicked streets, I got a story to tell
I got ‘Daddy Issues’ I Gotta go on Maury to tell
Made a farm and planted seeds, And dug up my crops
Niggas ain’t wanna give props I got fish tanks filled with blood from the Opps
I was ah kid when my cousin got shot ,Ain’t get ah hug from his pops
So instead he hugging the block
Bitches CNA’s, They just wanna get ‘Hot
So she fucking the same dude that’s selling drugs to her Pops
Ugh Only the streets relate
’Cause I’m no stranger to the struggle
Shit, the pain just made me humble, Calling plays and bitches fumble
Too complex for niggas So they made me to a puzzle
Keep banana clips ’cause Momma raised me in the jungle
Spitting image to Wisdom & Destiny’s Child Skin is Ebony-Brown
It’s African rooted My flesh is a crown
Stephanie’s child They pressure me now
Cause I’m the one they mention when they ask “Who the best from the town?”Che Noir – “Sharp Steel” Ft. 38 Spesh & El Camino
(from38 Spesh’s “5 Shots” Ep 2019)
Che Noir, una “studentessa del quartiere”
Ciò che distingue Che Noir, dunque, è la capacità di analizzare il contesto che la circonda, tra povertà, problemi familiari e il mondo violento fuori dalla porta di casa, trasformandolo, attraverso le proprie rime, in immagini vivide che colpiscono nel profondo l’ascoltatore che, in qualche modo familiare ai suoi suoi racconti, vi si identifica. Inoltre, Che Noir che, nonostante un background umile e complicato, ha frequentato con successo il college laureandosi, riesce a condensare nei suoi testi perle di saggezza e metafore intelligenti e profonde. (es.“When it’s time to eat don’t let greed mess up your diet !!!” )
Per intenderci, con le dovute proporzioni, parliamo dello stesso talento narrativo che ha reso immortale Nas in “Illmatic”. Ovviamente quel disco di Nas rimane inarrivabile, ma la stoffa della “regina” di Buffalo è di un tessuto molto simile a quella con cui il “principe” del Queensbridge ha costruito il suo impero. Che Noir, seppure ancora poco conosciuta, è, a nostro parere, una delle migliori liriciste emerse negli ultimi anni (colleghi uomini compresi) ed ha appena intrapreso la sua strada… se saprà fare le mosse giuste, nessuno potrà, ora come ora, negarle la corona a cui ambisce.