Reeno Dosher: «Nei ‘90 Milano era bombardata di stili differenti»
In un’intervista esclusiva, Reeno Dosher ci ha raccontato com’e’ nata la BN, storica crew milanese, l’evoluzione della sua tag, il suo passato tra Milano e Caserta e tanto altro…
Ciao Reeno, è un grande piacere poterti fare finalmente qualche domanda. Vorremmo partire chiedendoti di raccontarci quando e perché hai iniziato a dipingere? Da dove nasce il nome Reeno e il tuo secondo alias Dosher?
Ciao.. innanzitutto il piacere è mio e grazie per aver pensato a me. Ho iniziato a dipingere nel 94-95 (primo pezzo a spray), nonostante disegnassi su carta e facessi qualche firma in giro già da prima… ma diciamo che non avevo le compagnie giuste per approfondire sta cosa. Ho sempre disegnato fin da piccolo ma un giorno mi capitarono tra le mani delle cartoline del muro di Berlino con dei pezzi sopra. Rimasi affascinato da quei disegni e iniziai a copiarli e produrre cose lontanamente simili, finché tra scorribande e scuole superiori, iniziai a conoscere chi già faceva questo con un senso. Iniziai ad andare a vedere i vari Hall of fame nei paraggi, per poi allontanarmi sempre di più e vedere sempre cose nuove: bombing, metro, treni… ed eccomi.
Per quanto riguarda il nome..in realtà Dosher arriva prima di Reeno ed è nata dalla mia prima tag “seria” che era Dock… ma a Milano saltò fuori Dok che bombardava più di me e per rispetto a sta cosa storpiai la mia tag… prima con Doch/Docher ma mi faceva cagare e diventò Dosher..che sicuramente sarei stato solo io. Reeno invece nacque anni dopo a Caserta per voglia di avere un’altra combo da scrivere e perché mi chiamo Rino 😂e poi ho dato un nome al periodo vissuto lì..
Ti ricordi dove e con chi hai fatto il tuo primo pezzo? E il primo treno?
Il mio primo pezzo serio lo feci in provincia di Milano con la mia prima crew nel 94/95 sul muro di una scuola. Portai l’ autorizzazione a mio padre e lui mi comprò degli spray di merda… ma andavano bene e scrissi “Rupe” coi colori rasta.
Il primo treno era un trash e manco lo finimmo perché un pazzo ci rincorse con un piede di porco. Poi ne feci un altro a Milano in yard a caso, dove magari dentro trovavi altri 10 writers! Poi sotto questo aspetto per fortuna mi trasferii a Caserta e la storia cambiò in meglio… eravamo solo noi..
Com’era la scena dei graffiti a Milano ai tempi e come è cambiata oggi? Com’è cambiato il tuo approccio a questo movimento negli anni?
Io me ne sono perso un pezzo tra il ‘97 e il 2003 perché la vivevo a tratti stando a Caserta, ma comunque è quella che mi ha avviato al writing. La scena milanese della seconda metà degli anni ‘90 era molto affascinante. Milano ti dava mille input: ogni crew di quelle già affermate aveva il suo stile e le sue zone e noi, arrivati dopo, dovevamo solo imparare da loro e farci influenzare nel modo giusto. Eravamo bombardati da stili differenti in città, nelle Hall, in metro e nelle stazioni, mentre oggi secondo me ci ha perso a livello di personalità nonostante ci siano molti writer davvero forti..ma che cazzo ce ne fotte, ora c’è Instagram! Siamo pieni di writers forti… però non c’è più la magia di vedere i pezzi dal vivo che per me rimane una cosa fighissima e fondamentale..ora penso più alla foto che al pezzo..mentre una volta manco le facevo le foto..e ora credo che forse avrei dovuto, visto che la memoria mi abbandona sempre di più.
Sei uno dei fondatori della storica crew dei BN. Com’è nata? Il nome della crew cosa simboleggia? Come e quando l’avete scelto? Dopo 25 anni chi sono ancora i suoi membri?
La BN nasce nel ‘96 a Baggio dall’incontro con Kor (Mes) tempo prima. Arrivavamo da situazioni diverse e iniziammo a disegnare insieme perché eravamo della stessa zona, finché formammo una crew tutta nostra, unendo parte di quelle che già avevamo e reclutando persone che più o meno avessero il nostro stesso percorso, per poi evolvere negli anni fino ad avere in crew writers non solo di Milano e writers che osannavamo da piccoli, tipo sky4-cone-oneman… E non è mai stato solo per writing ma anche per affinità tra i vari elementi. Nasce come “bambini notturni” e poi si aggiunsero altri significati… Baggio nation o boogie nights ecc ecc. Siamo più o meno una ventina, non proprio tutti attivi ma gran parte sì, e non li nominerò tutti prima che faccio cazzate.
Come definiresti il tuo stile e come è evoluto negli anni?
Non so proprio come definire il mio stile.. provengo sicuramente dal wildstyle (anche se mi piace pensarlo più come un approccio mentale),penso che abbia influito molto aver vissuto in due città diverse in quell’epoca. Milano mi ha avviato e Caserta consacrato, facendo evolvere il mio modo di scrivere. Ho semplificato parecchio rispetto all’inizio che era un ammassarsi di frecce, loop ecc. Davo molta importanza alle colorazioni facendo dei pezzi davvero pieni di roba, poi nel corso degli anni, prendendomi anche delle pause, quando non mi piaceva ciò che facevo. Sono arrivato a dare più importanza alle lettere e ultimamente anche colorare mi dà noia… Voglio vedere solo letteroni che interagiscono fra loro, quindi cerco di restare il più semplice possibile mantenendo sempre un collegamento e una base classica. In pratica mi piace la costruzione in primis. Il resto è optional.
Quali sono secondo te i più grandi insegnamenti di vita che hai tratto dal writing?
Questa è difficile.. sarà un po’ banale ma uno degli insegnamenti è di avere rispetto prima di tutto. Ho imparato sicuramente che avere una passione del genere ti porta a poter vivere in qualsiasi posto e trarne il meglio; che dalle periferie puoi diventare cittadino del mondo..ma soprattutto che sono una persona diversa dalle altre..con una testa e un nome da scrivere fino alla nausea.
Chi sono gli artisti che ti hanno ispirato maggiormente nel corso della tua carriera? Oggi, invece, da dove trai ispirazione?
Mah…. non ce ne sono alcuni in particolare.. Da ragazzino guardavo molto i CKC perché riuscivano a farmi piacere un po’ tutto..dalle tag ai Bubble, pezzi illegali, pezzi in Hall of fame. Diciamo che il mio genere era quello. Ma come detto prima, Milano era davvero la casa dello stile e quindi un’ispirazione continua. Una volta sceso a Caserta, apparte i CTA ed essendo senza internet ci spaccavamo di fanzine e iniziarono a piacermi molto cose un po’ più pulite che all’epoca potevano essere svizzeri come i TWS e tedeschi come i SUK per generalizzare.. c’è da dire che ho sempre apprezzato tutto ciò che era riconoscibile e stiloso, che mi piacesse o meno. Oggi invece basta instagram, che vuoi o non vuoi è un ispirazione continua… Senza andare lontano mi ispirano molto i miei fratelli di crew che hanno tutti stili differenti e riconoscibili. Comunque prediligo sempre classiconi con sostanza e poche camuffe.
Hai dipinto all’estero? Se sì, quali sono le esperienze a cui sei più rimasto legato o ricordi con piacere?
In realtà all’estero ho dipinto solo a Valencia moltissime volte… lì abbiamo un fratello di crew e altri writerz del posto con cui negli ultimi 20 anni abbiamo avuto una buona connessione..ora ho anche dei familiari li e appena posso ci vado e cerco sempre di trovare il tempo per fare qualche pezzo.
Vorresti aggiungere qualcosa che non ti abbiamo chiesto o parlarci di qualche progetto che hai in porto?
Non ho progetti specifici. Però sono in un periodo di buona ispirazione e voglio sfruttarlo il più possibile perché negli anni spesso sono stato incostante ed è una cosa di cui mi pento parecchio… e quindi ora voglio recuperare e guardare totalmente avanti…