Fisek: «Lo stile di New York mi influenza ancora oggi, è la base di tutto»
Abbiamo intervistato il writer cileno Fisek (CWP – CEC – Stgounder ) che ci ha raccontato come si è avvicinato alla cultura Hip-Hop e dei graffiti, l’origine del suo nome, come sia stato fortemente influenzato dal wildstyle newyorchese e molto altro.
Ciao Fisek, grazie della tua disponibilità! Vorremmo iniziare chiedendoti: come e quando ti sei innamorato della cultura dei graffiti e Hip Hop? Cos’è che ha fatto scattare la scintilla? Hai un ricordo chiaro dei tuoi primi pezzi e hai qualche aneddoto particolare a proposito?
Wow, la mia passione per i graffiti deriva dai video musicali dei gruppi rap degli anni ’90 anche perché a quei tempi non avevamo molte altre info in Cile sui graffiti; quindi mettevo in pausa i video rap e copiavo le lettere (ahah) e facevano abbastanza schifo perché erano a bassa risoluzione. Nonostante ciò ho avuto la possibilità di incontrare uno dei miei migliori amici ‘Sean’, un ragazzo del mio quartiere, che si era appena trasferito da New York per vivere qui. Mi ha parlato della cultura Hip Hop e mi ha spiegato un po’ dei graffiti, di questa cultura e soprattutto della terminologia. Ho disegnato il mio primo pezzo con lui. Abbiamo fatto un pezzo CWP (che era il nome della crew che abbiamo formato) e l’abbiamo fatto in un parco giochi a meno di un isolato di distanza dal distretto di polizia! Hahahaha siamo riusciti a finirlo ma qualcuno ci ha sgridato e siamo dovuti scappare! Hahahaha è stato un buon inizio per tutto.
Quali erano le prime crew di cui hai fatto parte? E com’è nato il tuo nome d’arte?
Sì, appartengo a un paio di crew qui in Cile come CWP (Chile Wild Productions), Stgounder crew, CEC (Como Explicarte Crew). La mia tag è nata dopo ore a scrivere e provare diversi nomi con il mio amico Sean; infatti è stato lui ad inventarlo e mi ha fatto molto piacere che abbia pensato a me; è un gioco di parole “five-seconds” ‘ che era il breve lasso di tempo che mi ci è voluto per creare tag pazzesche.
Oggi di che crew fai ancora parte e com’è cambiata la scena di Santiago de Chile negli anni? E secondo te come è evoluto il tuo approccio al writing negli anni? lo vivi con la stessa passione e spensieratezza dei primi anni?
Più che cambiare, si è evoluta e sviluppata… ce n’è per tutti i gusti e per tutte le discipline; da un lato si è stato mescolato con lo stile sudamericano con chiare radici country e dall’altro ci sono stati un sacco di bombing da parte di diverse crew in tutta la città. Per me il concetto di evoluzione è qualcosa che ho sempre rappresentato attraverso il mio stile dinamico e wild e con i vari modi di scrivere il mio nome che conservano il mio marchio caratteristico/stilistico. Grazie a tutto questo, ho potuto continuare a dipingere sempre con più motivazione e coerenza ogni anno e si è trasformato nella mia terapia di vita, un vero momento di libertà tra me e le strade.
Come definiresti, invece, il tuo stile? E che convinzioni ti hanno portato a intraprendere un determinato percorso stilistico?
È lo stile Fisek, la tipografia dei graffiti (un mondo di lettere diverse), tutto basato sull’essenza del wildstyle. Lo definirei un impatto astratto ma con infinite possibilità e varianti di modifica grazie alla mia esperienza come grafico e soprattutto del lavoro con loghi e scritte. Ciò che mi ha fatto seguire questa strada è stata l’originalità delle lettere intrecciate con frecce sporgenti; qualcosa che non avevo mai visto prima nella storia dell’arte e del design.
Molte delle tue murate ci sembrano ispirate allo stile “newyorkese”…Chi sono le tue più grandi fonti d’ispirazione? Come li hai scoperti e in che modo ti hanno influenzato?
Gli stili newyorkesi mi influenzano ancora oggi, sono la base di tutto; è l’originalità sotto forma di lettere. Hanno dato una personalità a un nome, hanno evoluto la loro personale espressione sui treni. Roba di assoluta avanguardia rappresentata dal King Dondi in persona. In realtà sono troppi i nomi che ammiro ma nessuno per me spicca più di Dondi.
Cosa ci vuoi e puoi raccontare invece dei treni o metropolitane che hai fatto? Com’è in Cile la situazione a questo riguardo?
In Cile, rispetto ad altri paesi, è un po’ difficile dipingere i treni. Rispetto molto quel lato della scena, ma è anche il motivo per cui non sono stato troppo attivo, anche se ovviamente è l’inizio di tutto e ci ho messo un po’ i piedi ahah Ricordo in particolare un viaggio a New York nel 2000 dove siamo andati in missione di bombing ai treni, siamo scesi sui binari con una corda solo per entrare nei tunnel di Brooklyn in pieno inverno! È stata una bella avventura, ci siamo riusciti ma poi mi sono ritrovato con alcuni problemi legali hahaha e questa è solo una parte del gioco.
Chi sono secondo te i writer della scena cilena più forti di sempre? E quali i nomi nuovi che ti hanno colpito?
Wow! Domanda difficile dato che ho una lunga lista hahaha!! Quando si tratta di lettere abbiamo grandi rappresentanti come Hes e Black che sono amici e che ammiro molto perché sono versatili e padroneggiano ogni stile diverso.
Quali sono per te gli ingredienti più importanti nella scelta di un nuovo posto dove dipingere o nella scelta del pezzo da realizzare? Ti lasci guidare più dall’istinto e dal momento, o ti piace pianificare?
Dipende, perché molte volte pianifico bene tutto (luogo, colori e disegno) anche se poi può succedere qualche ‘’problema di strada’’ e devi cambiare posto. Preferisco quindi uscire liberamente con degli sketch veloci sul posto e decidere i colori; poi in base al rischio, decido quanto semplici o complesse saranno le lettere. È meglio semplicemente seguire il flow!!
Che musica ascolti quando dipingi o fai i tuoi bozzetti?
Ascolto 100% rap hahaha! Leggende underground e classici come Company Flow, Lootpack, Dilated Peoples, ecc. E per quanto riguarda il rap cileno: Los Brujoz, Bufalo Dit, PortaVoz, Mente Sabia Crew, Danarquitect, Jonas Sánchez, chystemc, Liricistas, movimiento original , ecc. C’è un sacco di movimento qui fuori.
Quali sono le 3 più grandi soddisfazioni che ti sei tolto grazie ai graffiti e la tua più grande ambizione?
Daaamn, un’altra domanda difficile… Penso che le principali soddisfazioni che ho avuto: 1) viaggiare e scoprire nuovi paesi 2) Riconoscimento e rispetto da bravi writer di tutto il mondo 3) Essere in grado di continuare e continuare a sentirsi rilevanti e a volere di più. La mia più grande ambizione è quella di continuare a dipingere fino alla fine dei miei giorni! Hahahaha!!