Aceuno: “Vedere il mio nome ovunque era l’unica cosa importante”
Abbiamo intervistato il writer romano ACE che ci ha raccontato della vivace vivace underground romana degli anni 90 e primi 2000, della sua crew, del suo stile attento al lettering e ai loop e di come abbia tratto ispirazione dai maestri newyorkesi.
Ciao Aceuno, è davvero un piacere e un onore poter farti qualche domanda. Vorremmo iniziare chiedendoti di introdurci la tua storia di writer. Da dove vieni? Quando e perché ti sei avvicinato ai graffiti ?
Ciao, vengo da Roma e ho cominciato a dipingere nel 1996. È iniziato tutto con le tag col marker sull’autobus di scuola. Poi ho continuato con flop e pezzi in nero/argento sulle vie e i lungolinea della capitale cercando di averli in tutti i posti più visibili. All’inizio vedere il mio nome ovunque era l’unica cosa importante… poi ho cercato di affinare e velocizzare il mio stile in modo da poter essere presente anche su treni e hall of fame.
Quando hai iniziato, cosa significava per te far parte della cultura Hip Hop e del movimento dei graffiti? Ti ricordi le tue prime sensazioni?
Io vengo dall’Hip Hop underground della capitale. Era forte taggare durante i concerti dei Colle o del Piotta! La sensazione di sfida con gli altri writer era quello che mi spingeva a fare sempre più pezzi e sempre più grossi e visibili. Gli anni 90 e primi 2000 sono stati fantastici a Roma per i writers e l’Hip Hop.
Come hai scelto il tuo nome? Quali sono state le prime crew di cui hai fatto parte? Hai qualche aneddoto da raccontarci sulle tue avventure con gli spray insieme alla tua crew?
La mia tag viene semplicemente da l’assemblaggio di 3 lettere che mi piaceva sketchare… non hanno un qualche valore simbolico..solo l’uno è stato aggiunto dopo perché andava tanto di moda in quegli anni. Io ho sempre fatto parte della VTPowerz crew…la crew della mia città e dei miei amici. Con loro ho passato nottate di bombing per le strade e autostrade della capitale…ho dipinto a grandi eventi legali come il write4gold. Per un breve periodo abbiamo creato insieme ad altre crew la Roma Violenta che per qualche anno ha spaccato veramente tanto nella capitale.
Di che crew fai ancora parte oggi? E cosa ti stimola ancora nel portare avanti questa passione per il writing? Cosa “tiene accesa la fiamma”?
Sono ancora un membro della Vt ma per il resto preferisco lavorare da solo. Lo stimolo più grande ora è avere uno style mio e farlo girare per il mondo con viaggi o tramite social.
Come definiresti il tuo stile? Quali sono a tuo parere le tue skills più evidenti e di cui vai più’ fiero?
Il mio style viene dai pionieri americani ma cerca di creare qualcosa di originale. A me piace il lettering e basta, fondamentalmente. Su quello si basa tutto… non ho bisogno di effetti o altro. I miei pezzi sono sketch fatti col massimo delle skills che ho. Se ti piacciono le mie lettere bene se no c’è tanto altro da guardare! Io adoro i loop e la struttura delle lettere.
Come sei arrivato ad avere una tale padronanza del colore? Hai qualche consiglio tecnico?
In realtà l’unica cosa di cui credo avere padronanza è il lettering e il tratto. I colori vanno in base all’impatto che voglio dare e al significato della parola. L’unico consiglio che mi sento di dare è non copiate e cercate di essere originali se no tutto questo non ha senso.
Quali sono stati i banchi di prova che ti hanno aiutato a crescere come writer ? Cosa ti ha permesso, più di ogni altra cosa, di raggiungere, il livello di skills che hai oggi?
Credo che dipingere illegalmente mi abbia portato a questo style così Basic. Non ho mai avuto troppo tempo per chissà quale colorazioni… preferivo avere più pezzi in giro. Adesso che dipingo più legali ho solo voglia di far vedere le mie lettere… quello mi da soddisfazione.
Chi sono state le tue più grandi fonti di ispirazione artistica negli anni? E cosa o chi ti ispira maggiormente ancora oggi?
Sempre e solo i primi newyorchesi… ho qualche influenza anche dallo stile tedesco che secondo me è di forte impatto visivo… Dare per capirci. Mi piace molto la calligrafia e anche da lì qualcosa ho preso negli anni.
Quali sono i consigli più importanti che daresti ad un ragazzo che ha iniziato da poco a sperimentarsi con questa disciplina?
Divertirsi e essere originale… o provarci almeno!
In che modo questa pandemia ha influenzato la tua arte? E come pensi evolverà nel prossimo futuro la percezione della società a riguardo della cultura dei graffiti?
Con la pandemia i social sono diventati uno strumento utile per continuare a condividere la passione del writing…ho molti amici conosciuti su le varie piattaforme social. L’importante ora è tornare alla libertà e potersi di nuovo rivedere!