Per molti europei I graffiti arrivarono nell’estate dell’84 con l’esplosione dell’Hip Hop. Dipinsi quell’anno il mio primo pezzo con gli spray, insieme alla mia crew di break dance, anche se già da molto prima ero appassionato di caratteri tipografici ed ero un prolifico disegnatore di lettere. Nel corso degli anni questa ossessione per i graffiti è resistita felicemente, nonostante tutti i processi e le problematiche legali che sono arrivate.
Unico elemento costante e dominante della mia vita. Non riesco a spiegare cosa mi spinge ancora oggi a dipingere, pezzo dopo pezzo, con la stessa regolarità di 37 anni fa quando scoprii i graffiti per la prima volta. È una parte del mio essere. Il modo in cui esprimo le mie idee e le comunico agli altri. La forma d’espressione della mia creatività e una valvola di sfogo nel viaggio della vita.
Non riesco a spiegare cosa mi spinge ancora oggi a dipingere, pezzo dopo pezzo, con la stessa regolarità di 37 anni fa quando scoprii i graffiti per la prima volta. È una parte del mio essere. Il modo in cui esprimo le mie idee e le comunico agli altri.
Non sono mai stato uno che si siede e si riposa sugli allori, scavando tra le glorie passate per rivendicare uno status guadagnato nella Cultura. Credo che il vecchio detto “sei bravo solo quanto il tuo ultimo pezzo” sia molto veritiero e io sono affamato di nuove avventure, come quel bambino con gli occhi spalancati che nel 1984 che l’ha scoperto per la prima volta.
Le nuove opportunità di solito si presentano più velocemente di quanto io possa spuntare dalla mia infinita lista di ambizioni. Quindi credo di aver trovato le risposte. Ripetersi è noioso. Sognare in grande e raggiungere obiettivi è, per me, ciò che rende la vita interessante e mi spinge avanti.
Non sono mai stato uno che si siede e si riposa sugli allori, scavando tra le glorie passate per rivendicare uno status guadagnato nella Cultura. Credo che il vecchio detto “sei bravo solo quanto il tuo ultimo pezzo” sia molto veritiero...