Andrea Sergio nasce a Brindisi nel 1978. Inizia il suo percorso artistico con il graffitismo a soli 12 anni. Ben presto viene conosciuto come Mr.Wany, lo pseudonimo con cui firma i muri della sua città. Si diploma al Liceo Artistico “Edgardo Simone” di Brindisi e successivamente si specializza col massimo dei voti presso la “Scuola Internazionale di Comics” a Roma. Nel 2000 si trasferisce a Bologna dove viene assunto come Art-Director dalla Dynit, una delle più importanti case editrici di anime e manga giapponesi.
Negli anni lavora come illustratore, grafico pubblicitario, art director, serigrafo, editoria autoprodotta, bboy e raramente si dedica al tatuaggio, dal 2006 lavora a tempo pieno come artista con l’arte contemporanea fondando il suo studio ad Opera, Milano chiamato the Amazing Art. Da trent’anni tocca tutte le fasi dello studio del lettering e non solo.
È ad oggi uno dei punti di riferimento della cultura Hip Hop e dello style writing nostrano nel mondo. Organizza uno degli eventi di cultura Hip Hop più longevi della penisola: “Amazing Day” di cui pubblica un libro nel 2020 preparandosi alla sua quindicesima edizione nel 2021.
Realizza anche art work e progetti per comuni ed brand e viene invitato ad esporre a numerose collettive internazionali in gallerie e musei e le sue mostre personali sono sempre originali e di largo successo come: “Uno di loro”, “Ephemeral Beauty”, “Semiotic of Bboyng” o la recente personale “Interiora”.
A Brindisi esisteva già la scena dall '83 e mi sono introdotto in questa scena tentando di farmi notare prima nel mio quartiere, poi nella mia città, poi nella mia regione, poi nella mia nazione, poi in Europa, e poi in tutto il fottuto cazzo di mondo!
I nostri pomeriggi erano così: cartone per terra davanti al bar, la sera bevevamo qualcosa e facevamo freestyle, la notte dipingevamo...
È importante aver fatto delle cose molto belle, ma è anche importante averne fatte tante. Adesso con internet questa cosa un po’ si è persa perché uno può pubblicare un pezzo fatto dietro casa e lo possono vedere in tutto il mondo. Prima era importante scrivere in ogni città del mondo per farsi notare. In ogni quartiere per far leggere il nome della crew!
Quando ho iniziato a dipingere i miei punti di riferimento erano Swet, Dare, Can2… e adesso pensare che sono tra i miei migliori amici mi fa sorridere e anche molto piacere!
Il primo Amazing Day eran 20 persone, amici che festeggiavano il compleanno mio e di Blef, insieme. Nel tempo l’evento è cresciuto, si è spostato… Ha iniziato a venire un sacco di gente dall’estero, e questo ha reso l’evento internazionale. Dal 2006 a oggi ha avuto 14 edizioni ed è di fatto l’evento più longevo che c’è in Italia, e forse anche in Europa, di Cultura Hip Hop, e non parlo solo di writing...
Sono praticamente 30 anni che lavoro nel campo visivo, passando dall’illustrazione al tatuaggio, al lettering, allo style writing, ma anche la "street art", perché per un periodo ho dipinto dei materassi che abbandonavo in strada, prima che si chiamasse street art, prima che ci fosse Bansky, e prima che diventasse sta pattumiera che è diventata, oggi la street art...
Sono arrivato alla conclusione che la parola “street art” è la parola che il mondo dell’arte ormai utilizza per vendere questo tipo di cose, a prescindere che sia writing, muralismo…
Delle volte anche distruggere tutto è parte di fare arte, perché comunque l’arte per me è uno sfogo, una valvola, una cosa che l’essere umano deve fare per stare bene. E quindi qualcosa che esce fuori dal bordo, se fosse sempre in una cornice, non avrebbe più questa potenza che questo movimento ha.
Faccio incontrare persone, le faccio dipingere a fianco perché secondo me hanno qualcosa in comune… e poi si creano delle alchimie che fanno respirare, a detta di tutti, durante l’Amazing Day, un clima genuino, potente, bello, come lo vivevamo noi negli anni ’90!