Vincenzo in arte MEKS, nasce e cresce in un paese vicino Otranto, nella provincia di Lecce. Da 19 anni si dedica ai graffiti e oggi ci ha raccontato un po’ il suo percorso in questa nobile disciplina…
Quando ho iniziato intorno al ’99 ero un ragazzo. Tutto è nato in compagnia di amici. Insieme abbiamo scoperto la cultura hip-hop e i graffiti. Frequentavo le scuole superiori a Maglie. In questa fase ho sostanzialmente appreso gli elementi fondamentali di questa arte. Con i ragazzi cominciavamo a notare le prime cose impresse sui muri… Vedevamo e ammiravamo i graffiti della provincia, scoprendo piano piano il giro che c’era dietro. Alcuni di questi ragazzi hanno continuato e con loro la cosa è diventata seria; altri sono passati alla musica; altri invece hanno smesso. Io ho deciso di continuare.
Nel frattempo nasceva anche la passione per la break-dance, improvvisando le prime esibizioni per strada. Mi ritrovavo con un gruppo di ragazzi di Otranto. Insieme abbiamo formato la prima crew, ‘’Ws Clan (wild soldiers)’’. Ricordo che spesso ci incontravamo nella cantina di uno dei membri e ci dedicavamo alla musica e alla break-dance e ai graffiti. Presto abbiamo cominciato a frequentare l’unico hip-hop store di Lecce, chiamato Mr Jam, un vero luogo di ritrovo per i writers di tutta la provincia. Qui ci rifornivamo di spray.
Gli anni delle superiori passavano e lentamente ci spostavamo verso la città, perché ci consentiva uno spazio creativo più vario e stimolante rispetto alla realtà piccola del paese, che cominciava a starci stretta. Per apprendere davvero avevamo bisogno di vedere le linee urbane, le tangenziali, le stazioni. Già da qualche anno nelle strade di Lecce si erano sviluppati dei veri e propri movimenti di writing. Ricordo gente come Ezr, Dano, Zeno.k, Mais, Wany. Le crews più attive di allora si chiamavano Puf, Cfg, Tsk, Oag. Disegnavamo ovunque. Sempre di più cresceva la voglia di esprimerci mediante delle lettere che prendevano sempre più forma.
Era un tempo in cui ancora non si era diffuso internet, quindi per informarci utilizzavamo di tutto: riviste, fotografie, video in cassetta, documentari, fanzine. Ci scambiavamo tantissimo materiale che ha alimentato il nostro apprendistato. Ricordo la prima rivista, “Illfame”, creata da Wany, che riuniva foto di graffiti di diverse città. Altra fonte di ispirazione era soprattutto la scena newyorkese, verso la quale io ho sempre avuto una grandissima attenzione. La studiavo nei suoi particolari: gli sticks, le frecce, le lettere complesse, il wild style.
La vera svolta risale negli anni universitari, vissuti a Lecce per sei anni. Avevo maturato un mio stile personale. Qui mi sono fatto conoscere, qui sono cresciuto artisticamente e ho realizzato le opere più importanti stringendo tante e memorabili collaborazioni. Di questo periodo conservo i ricordi più belli. Soprattutto insieme al mio amico Kees, col quale ci chiamavamo Gob, abbiamo cominciato a riempiere la città con le nostre scritte, includendo i primi treni.
Sempre in questi anni ho conosciuto i componenti della LBS crew (Lecce Bombers), nella quale sono entrato successivamente, che comprende gente di tutta la provincia, e che ha un forte impatto dentro Lecce. In questi anni ho dato il meglio di me, mi sono espresso in tutti modi, in tutti gli stili possibili, dal bombing rapido e preciso alle lettere in stampatello, spigolose, fino al free-style privo bozza di riferimento, improvvisato sul momento, vedendo il muro come un foglio di carta.
Sebbene siano passati diciannove anni l’emozione che provo per i graffiti è rimasta identica, se non più forte. Da qualche anno ho spostato tutto quello che ho imparato per strada nel digitale, attraverso la grafica, la calligrafia, l’illustrazione. Un saluto va a tutti i membri della mia crew LBS, che comprende Toni, Sanp, Alaska, Kees, Igre, Kika dj e Soge.