Sono nato e cresciuto in una piccola città della svizzera italiana. Fin da bambino amavo trascorrere il mio tempo disegnando e dipingendo, passavo ore su ore a disegnare immense città ricche di dettagli e particolari. Già in quest’ età ero affascinato dai graffiti, li osservavo e quando vedevo qualcuno che li realizzava mi fermavo ad osservare, senza ovviamente conoscere molto di questo mondo.
Nel 2011, all’età di 15 anni ho poi realizzato il mio primo pezzo, per poi diventare veramente attivo e costante nel 2013 con il mio nome AIES. Da subito la tecnica delle bombolette mi ha preso moltissimo, per il fatto che dipingere su parete mi permetteva di disegnare i miei soggetti su grande scala.
Non saprei come categorizzare le mie lettere, uno stampatello modificato a modo mio durante il corso degli anni, abbastanza leggibile. Ad ogni modo mi piace definire il mio stile “morbido” e “gentile”, per il fatto che non inserisco mai degli spigoli o angoli nelle mie lettere che sono invece formate solamente da linee curve.
Essendo illustratore mi piace disegnare di tutto, accosto quindi sempre alle lettere del mio nome degli elementi figurativi che per me hanno la stessa importanza delle lettere stesse.
Negli ultimi anni mi sono molto focalizzato sui personaggi, ne compare uno diverso in ogni parete che faccio che spesso interagisce anche con le lettere del pezzo. Il tutto viene poi delle volte inserito in un contesto, un luogo, un momento, una situazione, oppure rappresentando una piccola scena.
Prendo ispirazione da qualsiasi cosa mi circonda, ogni cosa del mondo circostante può essere per me un buono spunto per essere trasformato in immagini. È proprio per questo che sono rare le volte che porto con me uno sketch, o che prima di arrivare alla parete so già esattamente cosa andrò a fare, sarà il mood della giornata, quello che sento, la situazione meteorologica, o la stagione a definirlo.
Invece, per creare i miei personaggi prendo spunto da un piccolo sketch book che porto sempre con me, dove abbozzo persone che vedo in giro per la città, al bar, in bus o in treno, per poi reinterpretarle a modo mio in maniera più astratta, giocosa e divertente. Oltre alle bombolette spray mi piace utilizzare tecniche liquide, in particolare gli acquarelli, e negli ultimi anni ho cominciato a scoprire anche le possibilità del disegno digitale e di alcune piccole animazioni.