Milano Constantine: «La crew DITC è come il Dream Team del ’92»
In questa straordinaria intervista, il rapper di Uptown Manatthan (New York city) Milano Constantine, fresco dell’uscita del suo nuovo album Fly Dialogue, ci ha raccontato dei suoi inizi con la leggendaria crew DITC, del suo forte legame con Showbiz, e di come le leggende come Big Pun e Big L (R.I.P.) fossero in realtà fuori dal comune anche nella vita di tutti i giorni. Ha anche condiviso i consigli ricevuti da Party Arty (R.I.P.) e le sue esperienze bombardando di graffiti Canal Street e il suo quartiere. Parlando del suo nome d’arte, ha spiegato l’origine di Milano Constantine, il significato dietro il suo stile di rap “Sophisticated Dirt”, il suo ultimo album e molto altro ancora.
Peace Milano, come stai? Grazie per aver trovato il tempo di parlare con noi. Iniziamo dalle tue radici. Puoi raccontarci dei tuoi anni da ragazzino e di come ti sei avvicinato alla cultura Hip-Hop?
Mi sono innamorato dell’Hip-Hop ascoltando i dischi di mio fratello a casa di mia mamma. Joints come quelli degli Sugar Hill Gang, Super Rhymes, Treacherous Three e Spoonie Gee… la lista potrebbe continuare ancora a lungo.
Sei cresciuto nell’Upper Manhattan (Harlem), un’area storicamente ricca di cultura afroamericana e ispanica. Com’era il tuo quartiere e com’era Harlem negli anni ’90? E come è cambiata oggi? Perché Harlem è conosciuta come la “Mecca” di New York?
Il mio quartiere era molto diverso, c’erano afroamericani, ispanici, portoricani e caraibici, tutti mescolati insieme in un melting pot. Le strade erano piene di crimine e ad ogni angolo vedevi bottigliette del crack, ma era comunque casa. Il blocco aveva un senso di amore nella comunità, qualcosa che oggi non si percepisce più. Oggi la gente è così de-sensibilizzata che probabilmente vedrebbero il vicino picchiato e lo firmerebbero invece di aiutarlo. Per quanto riguarda la domanda su perché Harlem è chiamata la Mecca, beh, è l’epicentro di tutto: stile, moda, musica, arte, hustle, cultura… tutto!
Come sei entrato a far parte della leggendaria crew Diggin’ In The Crates (D.I.T.C.)? Puoi raccontarci qualche aneddoto della tua storia con la DITC?
Attraverso un amico di famiglia, Showbiz ha sentito che ero capace di fare rime. Ricordo che un giorno ho fatto un verso per lui nella mia stanza e lui è impazzito, dicendo: “Yo, questo ragazzo sembra un piccolo Nas.”
I miei momenti più memorabili sono stati negli studi D&D sulla 37ª strada nel Garment District. È lì che ho incontrato la Get Dirty Crew, composta da D Flow e Party Arty (Rip) e mio fratello AG. Ero in un cypher epico con Big Pun, che mi ha portato a fare “Where You At“, una traccia inclusa nell’album D.I.T.C. Worldwide.
Puoi raccontarci un po’ della storia dei DITC e cosa ha portato alla fine di quella fase? C’è qualcuno con cui sei ancora in stretto contatto oggi?
Per me, la crew DITC è come il Dream Team delle Olimpiadi del ’92. Questa crew aveva due dei più forti MC/produttori del gioco: Lord Finesse e Diamond D. Big L era un feroce battle MC con un gioco di parole brillante e probabilmente il re delle metafore, famoso per i suoi freestyle nello Stretch Armstrong & Bobbito Show e sui mixtape di DJ Doo Wop (Rip). Uno dei liricisti più prolifici è OC, poi c’era AG (Andre The Giant) con il suo flow grezzo e la sua cadenza unica, e Fat Joe, l’intrattenitore, con la sua personalità e il suo modo di rappare. In pratica, erano le fondamenta di questa roba Boom Bap.
Showbiz era in prima linea, trovava dischi rari, tagliava campioni, cercava batterie e loop usando drum machine, ecc. Questo è lo stile dell’Hip-Hop usato ancora oggi, quindi non sono sicuro che sia davvero finito. Io sono un portatore della torcia, quindi manterrò viva l’essenza di quell’Hip-Hop.
Ci sono aneddoti interessanti dietro le quinte delle sessioni di registrazione dei DITC? Com’era l’atmosfera in studio con artisti come Lord Finesse, Showbiz, A.G., Big Pun, Fat Joe e altri?
L’atmosfera in studio era sempre fantastica! Finesse è un vero tecnico, aveva sempre l’ultimo software e andava spesso alla Sound Library a cercare dischi. Anche Showbiz comprava sempre dischi. Ricordo di aver visto un’intera cassa piena di vinili da 100 dollari, con i cartellini dei prezzi ancora attaccati, e ho pensato tra me e me: “Ma che cazz’!!!”.
Quali sono i primi ricordi che ti vengono in mente quando pensi ai leggendari rapper legati ai DITC come Big L, Big Pun e Party Arty (R.I.P.)? Li conoscevi personalmente? Com’erano come artisti e come persone?
Li conoscevo tutti personalmente. Big L era esilarante e un maestro del racconto: sapeva catturarti con i suoi modi e la sua voce. Una vera leggenda di Harlem.
Big Pun era immenso, con un cuore d’oro. Ricordo che Pun prendeva circa venti o trentamila dollari per un verso. Ma per me ha fatto il suo verso in “Where You At” gratis. Ricordo Showbiz che gli porse una borsa piena di soldi e Pun gli disse di tenerseli perché lo aveva fatto per me.
Party Arty mi ha insegnato a contare le barre. Ancora oggi scrivo in strofe di due righe, cioè in coppie, quindi se scrivo otto righe, equivalgono a sedici barre.
In quegli anni, avevi qualche connessione con la scena del graffiti, come ad esempio Fat Joe? C’erano altri membri della crew che erano writers?
Se eri un ragazzo delle zone urbane e sei cresciuto negli anni ’80, nei primi anni ’90 o nei primi 2000, sicuramente eri immerso nella cultura del graffiti. Io stavo su Canal Street nello Scrapyard a comprare pennarelli e bombolette Krylon da Pearl Paint, facendo bombing ovunque.
Noi veniamo da Milano, Italia, e abbiamo letto che il tuo nome d’arte è ispirato alla nostra città. Cosa ti ha spinto a scegliere Milano? Quando hai aggiunto “Constantine” e perché?
Il mio nome originale da MC era Ambush MC, ma non pensavo che fosse molto commercializzabile, haha. Stavo leggendo qualcosa e mi sono imbattuto nella parola “mulatto”, che significa mix, ma quando la pronunciavo più volte suonava quasi come Milano. Allora mi sono detto: Milano suona figo, è quello giusto. Milano è sinonimo di stile e moda, e questo è ciò che porto sul tavolo. Poi ho aggiunto Constantine come cognome, visto che era un imperatore, ora hai il pacchetto completo. Inoltre, è anche l’acronimo MC, Milano Constantine “Tell Em”.
Negli anni, hai continuato a fare musica come artista solista. Ad esempio, “The Way We Were” (2017, con Lil Fame dei M.O.P. e Conway The Machine) è stato uno dei nostri album preferiti quell’anno. Cosa ti motiva a rappresentare l’Hip-Hop underground? Quali sono gli album solisti più importanti della tua carriera e perché?
“The Way We Were” è anche uno dei miei album preferiti, insieme a “Boulevard Author”. Ciò che mi motiva è la mia famiglia e il fatto che amo ancora il mio mestiere. Dio mi ha dato la capacità di mettere insieme le parole e creare frasi appassionate e paragrafi significativi. Il tutto mentre creo musica che le persone possono ascoltare, cosa si può chiedere di più?
Parliamo del tuo nuovo album “FLY DIALOGUE” (Disponibile ora!). Cosa possiamo aspettarci da questo progetto? Chi sono i produttori e gli artisti con cui hai collaborato?
Nel mio nuovo album “Fly Dialogue” puoi aspettarti di ascoltare ciò che chiamo Sophisticated Dirt: barre ben strutturate e una moltitudine di colori diversi dipinti su una tela che DJ Ready Cee aveva preparato per me. Mi sono dato da fare con alcune produzioni per il progetto: su “Caviar Dreams” e “Max Julian”, feat. The Musalini.
Come è cambiato il tuo processo creativo nel corso degli anni? In che modo il nuovo album riflette questa evoluzione nella tua musica?
Il mio processo creativo non è cambiato molto nel corso degli anni. Prego ancora, poi creo. Questo album parla di manifestare il proprio destino, superare ostacoli e avversità, rimanendo composto e calmo durante la tempesta, celebrando comunque la vita.