Madhattan: “Nella vita prima o poi devi decidere se affogare o nuotare”
Abbiamo intervistato il rapper di New York, Madhattan che ci ha raccontato del suo background, del suo ultimo progetto “Sink or Swim”, dei suoi idoli, Jadakiss e Styles P, dei suoi rapporti con ElCamino, Ice Rocks, Fastlife e con il resto della scena underground della Grande Mela.
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Bella Madhattan, grazie per il tuo tempo. Lo apprezziamo molto. Ci piacerebbe partire chiedendoti di raccontarci qualcosa del tuo background: quali sono le tue origini culturali? Da quale zona di New York arrivi? E come ti ha formato?
MADHATTAN: “Pace a voi, bella per avermi qui. Il mio background è Irlandese/Siciliano, ma in realtà io mi considero più che altro un New Yorker.
Sono nato e cresciuto a Lower Manhattan, e ho vissuto là per la maggior parte della mia vita. Fino ad oggi, ancora spendo gran parte del mio tempo nella stessa zona di New York dove sono cresciuto, anche se non ho problemi ad andare in giro praticamente in qualsiasi parte della città”.
“Questa città ha avuta grande influenza su di me sia come persona che nella musica. Ovviamente, ho preso il nome dalla mia zona, in quando essa ha avuto un grande ruolo nella mia vita. Amo da dove vengo e non lo cambierei mai, anche se potessi.
New York ha un modo di metterti alla prova ogni giorno, e alla fine ti fortifica il carattere.
Penso che ognuno definisca se’ stesso in qualche modo, in base alla città da dove arriva, e per me non cambia. Le cose più importanti che la mia città mi ha infuso sono state l’etica lavorativa, la forza, la capacità di arrangiarmi e la perseveranza. Non c’è un giorno che passa, dove non vedi puri esempi di una di queste quattro cose, e non solo nel mio quartiere, ma in tutta la città”.
Quali sono i tuoi primi ricordi di quando hai approcciato questa cultura? E quando e come hai iniziato a prendere il Rap più seriamente?
MADHATTAN: “I miei primi ricordi dell’ Hip Hop devono essere stati ascoltando Hot 97 dallo stereo di mia madre, piuttosto che stando a casa del mio socio da ragazzini e il suo fratello grande che ci faceva scoprire tutta quella nuova musica, pompandola.
New York è un luogo rumoroso, dunque anche camminando in giro sentirai musica da ogni dove, macchine, negozi, qualcuno che cammina con uno stereo, oppure semplicemente in un parco con qualcuno che sta ascoltando musica.
Ho iniziato a prendere il rap seriamente di recente. Faccio Rap da 20 anni, e in passato, vi avrei già risposto che lo stavo prendendo seriamente, tutto il tempo, ma per essere onesti al 100% non sapevo realmente cosa volesse dire prenderlo seriamente”.
“In realtà ho iniziato a rappare sfidando i ragazzini all’intervallo alle superiori, e ho inseguito questa carriera da quel momento in poi, ma non ho mai messo la quantità di tempo e sforzo che erano necessari per far succedere le cose fino a ora.. Una volta che ho iniziato a considerare il fatto di andare in studio come se andassi a lavoro, questo è quando le cose hanno cominciato a funzionare per me, e questo il tipo di atteggiamento che continuerò ad avere da qui in avanti. Si ottiene, quello che ci si mette dentro e non puoi scappare dal lavorare duro. ”.
Di recente, hai pubblicato un nuovo progetto intitolato“Sink or Swim”: cosa ti ha ispirato a fare questo titolo al tuo album? Com’è nato quest’album e qual’è stato il suo processo di registrazione?
MADHATTAN: “Ho intitolato il disco“Sink or Swim” perchè tutti veniamo messi alla prova nella vita e gettati in quelle situazioni in cui dobbiamo affrontare la scelta di affogare o nuotare. Questi momenti decisivi nella mia vita mi hanno reso l’uomo che sono oggi e sono sempre grato per ciò. Io penso che la gente abbia bisogno di abbracciare i momenti della vita che ci costringono nelle difficoltà, perché sono queste le situazione che mettono davvero alla prova la tua forza e costruiscono il tuo carattere.
“Questo progetto è nato semplicemente dal mio continuo registrare. Avevo pubblicato diversi progetti in passato, ma erano più tipo roba rappata così come veniva e basta.
Volevo mettere insieme un lavoro che significasse chi sono in quanto persona, non solo come rapper, perciò ho scritto e registrato brani personali qui e lì e li ho aggiunti alla lista di canzoni potenziali per l’album. La roba divertente che metà delle canzoni che erano nella tracklist originali sono state scartate e rimpiazzate con canzoni più recenti e che pensavo rispettassero l’estetica che avevo in mente per questo lavoro”.
Perché hai deciso di avere solo El Camino come featuring dell’album? E com’è nata la connessione con il rapper di Buffalo?
MADHATTAN: “Non ho scelto davvero specificamente di avere solo ElCamino nel progetto, noi abbiamo un sacco di canzoni assieme e questo brano “No Shorts” aveva un significato particolare in relazione alla storyline dell’album.
Chiunque sia stato in un angolo di strada o in un androne di un palazzo con l’intenzione di fare dei soldi, capisce la frase “no shorts” (niente sconti) e la mentalità ad essa legata e ElCamino è della stessa stoffa di cui sono fatto io, perciò era perfetto il suo verso su questa canzone.
Ho legato con ElCamino, mentre stavo facendo una traccia con Benny The Butcher su un beat di IceRocks (“Friday the 13th”), per un progetto che abbiamo pubblicato, intitolato “Brown Water Bible”.
Io e Camino abbiamo finito per fare anche una canzone insieme per quel progetto, intitolata “Designer Drugs” e siamo stati in buoni rapporti da allora. Lui è davvero un socio, comunque, lo sento anche solo per sapere come stare etc e lo stesso fa lui con me”.
Uno dei tuoi progetti più significativi è sicuramente “Brown Water Bible” Lp! Sei d’accordo? Qual è il tuo legame con il producer Ice Rocks, che ha orchestrato l’intero album? E come è stato lavorare con lui all’album?
MADHATTAN: “Brown Water Bible” è davvero un progetto figo secondo me. Ho potuto lavorare con un sacco di artisti che sono quasi delle are superstars ora, ed è la prima volta che ho potuto lavorare con il mio bro IceRocks su della merda rap, anche se siamo in buoni rapporti da 20 anni.
Io e Ice abbiamo realizzato l’intero tape insieme ed è successo tutto organicamente. È stato un processo figo ed è sempre una grande cosa lavorare con un producer del calibro di ICE. E’ uno studente del gioco e perfeziona continuamente la sua arte”.
Hai anche collaborato con FastLife per l’intero “No Politics”: come vi siete conosciuti? E come ha funzionato secondo te questa collaborazione?
MADHATTAN: “FastLife è un mio bro, ci incontrammo ad uno di quei concerti in città è siamo stati connessi da allora, lui è un socio perciò saremo apposto e siamo sempre apposto anche quando non c’è la musica di mezzo.
Penso che la chimica in “No Politics” fosse incredibile, eravamo entrambe in studio provando a superarci l’un l’altro e complimentandoci a vicenda allo stesso tempo. Fast è un grande, sono orgoglioso di chiamarlo amico e sono lieto che siamo stati capaci di dare al mondo qualcosa come “No Politics”.
Sembra che la scena underground di N.Y. si stia rinvigorendo ora, qual’è la tua percezione dall’interno? Perchè pensi che la scena di New York abbia perso la sua influenza nelle ultime decadi? Chi sono i maggiori artisti rap di New York al momento?
MADHATTAN: “La scena sta definitivamente tornando in prima pagina, secondo me non se n’è mai andata, semplicemente non c’era abbastanza gente che era attenta al tipo di musica che stavamo facendo. Sono in hype per il fatto che questa scena sta tornando sotto i riflettori e sono eccitato per il futuro.
Penso ci siano un sacco di artisti fighi a NY ora, ma ovviamente Rome Streetz ha il pallone è sta correndo verso il canestro in questo preciso momento. Oltre a lui c’è Flee Lord che sta facendo il suo in maniera fighissima, FastLife, Starker, YL, G4Jag, Dusty Reynolds, Bub Styles, Blass89, Emilio Craig, Plex Diamonds, Tango, ODawg, Rim, Musalini….merda se ho dimenticato qualcuno, perdonatemi, ma fotto con tutta la città e voglio solo che NY vinca”
Quali sono gli altri tuoi progetti più importanti e perché?
MADHATTAN: “Penso che ogni progetto abbia avuto un certo tipo di significato per me, dipende. Alcuni mi hanno insegnato cose che avevo bisogno di conoscere sul pubblicare musica, altri mi hanno insegnato altre robe. Ogni progetto è stato importante, sono tutti come miei figli.”
Se tu potessi scegliere 3 featurings e/o un producer per il tuo prossimo album, chi sarebbero e perché?
MADHATTAN: “Sarei sicuramente capace di morire felice se avessi featuring di Jadakiss, Styles & Cam’ron. Jadakiss e Styles sono i miei rapper preferiti e mi hanno cresciuto con la loro musica e lo stesso vale per Cam’ron. Il producer con cui mi piacerebbe lavorare è Alchemist, non penso che nessuno sia stato così costante nello spaccare tutto al livello che ha tenuto lui, che nella mia mente lui è il GOAT dei produttori.
Quali saranno i tuoi prossimi step importanti?
MADHATTAN: “Potete aspettarvi un SACCO di nuova musica, sono costantemente in studio a lavorare e sto lavorando sempre sulla mia arte, provando a diventare il miglior artista possibile che posso essere”.