V Don: «Sono sempre rimasto fedele al mio suono e alla mia identità»
Abbiamo intervistato il produttore di Harlem (N.Y.), V Don, che ci ha raccontato delle sue collaborazioni con Vado, Eto, Dave East, Ransom, Willie The Kid, Bodega Bamz, Smoke DZA, Griselda e tanti altri artisti della scena underground statunitense, di cui lo stesso V Don è un tassello fondamentale da più di una decade. Le sue produzioni, grazie ad un’identità unica e ben definita, hanno contribuito al ritorno in auge delle sonorità crude e hardcore nell’Hip-Hop americano.
Bella V Don, grazie per averci dato l’opportunità di farti qualche domanda, in quanto, secondo noi, sei uno dei produttori più forti e originali in giro. Sappiamo che hai un forte background musicale, in quanto tuo padre era un DJ. Che musica era solito suonare e dove? E perché hai scelto di diventare un produttore piuttosto che un rapper o DJ?
V Don: “Nei primi anni novanta, mio papà metteva gli ultimi dischi Hip-Hop / R&B usciti e suonava anche i dischi della sua era, i ‘70. Onestamente, non sapevo cosa volevo diventare, crescendo l’unica cosa che sapevo è che volevo lavorare con la musica. Nella pre-adolescenza, pensavo a rappare e ho anche scritto qualche rima, ma crescendo mi sono interessato di più alla produzione…”
Quali sono i tuoi primi ricordi di quando hai iniziato a fare beats? Quali erano i tuoi primi strumenti o programmi che hai usato? Hai mai preso qualche lezione di strumenti musicali?
V Don: “Avevo circa 18 – 19 anni quando ho iniziato a fare beats. Mi sono trasferito da NYC a Richmond (Virginia)… Era totalmente una nuova situazione per me, ed aveva ritmi molto più lenti rispetto a stare ad Harlem o nel Bronx. Avevo un sacco di tempo a disposizione, perciò ho iniziato a fare basi sulla Playstation 2, lol.
Ho inviato le basi ai miei homies a N.Y. e loro mi hanno detto tipo “yo spacchi con sta roba, dovresti continuare”. Ho iniziato a vendere i miei beats localmente… e ho imparato come fare i beats su FL Studio. Non ho mai preso nessuna lezione di strumenti musicali.”
Quali sono stati i tuoi primi passi nella scena Hip-Hop e quando hai iniziato a farti un nome? Quali sono le prime canzoni e rappers che hai prodotto e che ti hanno dato una certa reputazione, secondo te?
V Don: “Quando sono tornato a N.Y. le cose hanno iniziato a funzionare per me. Lavoravo con artisti come Jae Millz, Ransom e Vado. Io e Vado abbiamo un’ottima chimica e lui è stato il primo artista a dire il mio nome nelle canzoni. Il brano “Large On The Streets”, è la traccia che ha messo maggiormente in mostra il mio nome”.
Per esempio uno dei primi nomi a cui ti abbiamo visto associato, circa dieci anni fa, è stato Eto (quando si faceva chiamare Lil’Eto). Pensiamo che la tua chimica con lui sia immacolata…Il disco “Omertà” ne è una prova. Come vi siete conosciuti? Perché secondo te lavorate così bene assieme?
V Don: “La prima volta che ho sentito ETO era in una traccia con Ransom chiamata “More Money To Count” …Io stavo già lavorando con Ran, ma quando ho sentito quel brano, ci sono rimasto tipo: “chi cazzo è questo? lol”…La sua voce e il suo flow erano diversi e la roba che diceva era tipo un film di mafia…
Non sapevo il suo nome o dove trovarlo, finchè non sono capitato su una pagina Myspace con la sua musica. Gli ho mandato un messaggio e lui mi ha mandato un link con il suo ultimo del momento…Ed era una bomba!!! Beat Butcha gli faceva un sacco di produzioni.
Ci siamo trovati subito, appena abbiamo fatto la nostra prima traccia intitolata “New Crack Era”. Io e Eto lavoriamo così bene insieme perchè riusciamo a capirci. Il mio stile di beats è una tela perfetta per quello di cui rappa e il suo flow. Lui è proprio un fratello”.
Tu sei sempre stato legato al movimento underground della East coast e hai sviluppato connessioni con alcuni dei più forti emcees della scena come Ransom, Willie The Kid, DA$H, Dark Lo, Griselda e tanti altri, come già dimostrato dal tuo primo album completamente prodotto (“Opiate”). Tu sei sicuramente uno degli architetti di questo “rinascimento” dell’underground. Come e perché ti sei ritrovato coinvolto in questo movimento e come nacque l’album “Opiate”?
V Don: “Per me questo movimento underground non è niente di nuovo. Penso che tutti i nomi che stanno guidando questa “rinascita” ora, è gente che non ha mai smesso di fare quel genere di musica, anche quando non era popolare”.
Mi ricordo quando la gente mi diceva di fare beats come tutti gli ultimi produttori del momento, ma io sono sempre rimasto fedele al mio suono e alla mia personale identità.
THE OPIATE è nato semplicemente dal fare musica con i miei soci. Ogni artista che è sull’album, l’avevo prodotto prima sui loro progetti, perciò quando ho detto loro che stavo facendo una compilation, mi hanno aiutato”.
Crescendo ad Harlem, hai presto stretto legami con alcuni dei più forti rapper del tuo quartiere come Dave East, Vado o Smoke DZA. Come hai incontrato e iniziato a collaborare con questi artisti? Quanto e in che modo crescere ad Harlem a influito su di te e la tua musica?
V Don: “Harlem è piccola, perciò tutti sono connessi, in una maniera o l’altra. Incontrai Dave East allo studio dei D-Block studio, conoscendo Wayno che ai tempi era il manager di Dave. Conosco Wayno perchè siamo entrambi dell’ Eastside di Harlem. Ho incontrato DZA attraverso Bodega Bamz e me e Bamz siamo andati alle scuole elementari assieme. E Vado l’ho incontrato tramite amici in comune”.
Harlem è la Mecca… C’ha una cifra di stile, slang e crudezza. Penso che tutto ciò si trovi nella mia musica. Mi influenza molto.
Spesso, ti abbiamo visto produrre progetti per un rapper dall’inizio alla fine: cosa preferisci del lavorare in questa maniera? A chi vorresti produrre un album interamente, tra coloro con cui non hai ancora avuto l’occasione di lavorare? Quali sono gli album che preferisci tra quelli del tuo catalogo e perché?
V Don: “Amo curare la produzione esecutiva e cucire su misura per un artista, su come vorrei sentire loro rappare. Gli artisti devono essere prodotti nel modo giusto, per raggiungere il loro pieno potenziale e viceversa.
È molto più sensato per me produrre progetti interi, piuttosto che aspettare che arrivi dal nulla un posizionamento dalle major. Se puoi fare entrambe le cose, fallo.
Mi piacerebbe fare un progetto intero con Curren$y , Schoolboy Q, Dave East .
“I miei progetti preferiti che ho prodotto finora sono “Omertà The Film” con Eto, “Timeless” con Dark Lo, “Heather Grey” con Willie The Kid & Eto…Ce ne sono tanti comunque, mi piacciono tutti”
A nostro parere, uno dei tuoi punti di forza maggiori è senza dubbio aver maturato uno stile distintivo, in quanto i tuoi beat scuri e tenebrosi hanno un marchio di fabbrica riconoscibile, a primo impatto. Come definiresti il tuo stile e come hai fatto a creare un’identità così marcata per i tuoi beats? Perchè hai scelto di sviluppare un timbro così crudo e “underground” con le tuo sonorità? Quanto è importante per un produttore sviluppare uno stile originale e distintivo?
V Don: “Penso che il mio stile e identità arrivi dal genere di musica che amo…. Sono cresciuto con Havoc, Dame Grease, Alc, Hi-Tek, Swizz Beatz, Just Blaze. È un mix di tutto ciò”.
Come avviene il tuo processo produttivo e che strumentazione usi maggiormente per fare i beats oggi?
V Don: “Solitamente ascolto i dischi, finché non trovo qualcosa che mi invogli a “chopparli”. Spendo la maggior parte dei miei giorni e delle notti in studio. Erba, acqua e pause cibo lol. Uso ancora FL Studio e la MPC live.”
Recentemente hai pubblicato due singoli con il rapper del New Jersey, Retch. State lavorando ad un album assieme? Com’è nata questa idea? Puoi darci qualche anticipazione delle tue prossime collaborazioni o dei progetti a cui stai lavorando?
V Don: “Io e Retch pubblicheremo un progetto a fine Luglio / inizio Agosto. Con Dark Lo droppiamo il 23 Luglio. Poi tornerò con Willie The Kid in Agosto. Sauce Heist in Settembre. Compilation in Ottobre. Un resto dell’anno molto intenso per me”.