BoriRock: «Sfamare la famiglia è tutto ciò che rappresento!»

Abbiamo realizzato un’intervista molto interessante con BoriRock, talentuoso rapper di Dorchester (Boston), il quale, siamo pronti a scommettere, sarà uno dei nomi più caldi della scena underground quest’anno, grazie al suo grande carisma e versatilità. Abbiamo parlato del suo quartiere, delle sue origini centro-americane, di cosa gli ha insegnato la sua esperienza in carcere, di come sono nati il ​​suo nome “BoriRock” e la parola “Hooter”, di come l’album “FEED THE FAMILY” sia diventato un classico di Boston, del suo rapporto con Al.Divino, i suoi album, i suoi prossimi progetti e molto altro.

Essential Projects
  • Feed the Family
    2022
  • On Dogz [x Michaelangelo]
    2022
  • Freakazoid Summer
    2021

📸: @geemedia_

Pace fratello, siamo davvero felici di condividere la nostra piattaforma con te in quanto abbiamo amato i progetti che hai pubblicato l’anno scorso, sono una bomba e, onestamente, pensiamo che avresti bisogno di più riconoscimento in questa scena underground. Perciò vorremmo che ci raccontassi di più della tua storia: sappiamo che sei di Boston e, come suggerisce il tuo nome, hai origini portoricane, ma come e dove esattamente sei cresciuto?

Sì, sono nato a Boston e sono cresciuto a Dorchester per tutta la mia vita, intorno alla zona di Dorchester Ave., Colombian Road.

In zona sono cresciuto con molti ispanici, c’erano molti dominicani nelle mie scuole elementari. Nel mio quartiere ,già da quando ero giovane, in Roseclair St. c’erano sempre ispanici che piazzavano sui gradini. Sono cresciuto in una casa di 3 famiglie e su tutti i piani c’erano molti portoricani e domenicani…

Per quanto ne sai, quando e come la comunità latina si è espansa così tanto da quelle parti e come ti ha influenzato crescere in quel contesto?

Ma non ti saprei dire quando esattamente la comunità latina si è espansa là fuori, non sono a conoscenza di quella parte della storia, ma sì, per tutta la mia vita sono cresciuto tra ispanici, neri e c’erano anche molti bianchi a South Boston, perciò ai tempi ho conosciuto anche un sacco di bianchi.

Ai tempi giocavo anche un po’ a baseball e c’era un  bel gruppo di ispanici di Jamaica Plain (un’altra zona di Boston, ndr). In effetti, ci sono molti dominicani a Boston, pieno di Banilejos. Bani’ è un posto nella Repubblica Dominicana e quasi tutti i dominicani di Boston sono di Bani’.

Sono portoricano-dominicano, ma la famiglia di mio padre è di Cibao, Santiago (Rep. Dominicana). Stare con un sacco di gente ispanica sicuramente mi ha influenzato: fin dalla gioventù sulle “Honda Civic” (Honda Civic è un modello di auto molto popolare nella Rep. Dominicana e Porto Rico. – ndr) , quando tutti i miei soci più grandi avevano la Honda Civic, tutti i portoricani, tutti i miei fratelli e gli amici più grandi… sono cresciuto vedendo tutte queste cose.

In quale momento hai deciso di voler rappare e c’è stato qualcuno che ti ha spinto e motivato, più di chiunque altro, a prendere in mano il microfono e registrare le tue rime?

Ho iniziato a fumare erba a 12 anni e a 13 anni i miei amici con cui fumavo erba venivano a casa mia dopo la scuola nei fine settimana e ascoltavamo un sacco di musica e… non ero bravo negli sport perché ero un ragazzo basso, ma ero bravo a rappare, ho sempre avuto il flow… Quindi tutti intorno a me erano migliori di me in tutto, ma l’unica cosa in cui ero bravo era rappare!

La prima volta che sono stato in grado di prendere in mano un microfono è stato probabilmente intorno al 2014 e tutti ne furono felici tra le persone che erano in studio con me, tra cui anche Dun Dealy e TOP HOOTER, che rappavano già da tempo ed erano i miei amici più grandi del quartiere e che mi fecero entrare.

Ma nah nessuno mi ha spinto. Sì, avevo un migliore amico, che era un critico duro, abbiamo pompato un sacco di buona musica insieme crescendo e sapeva quanto fossi bravo. Lui potrebbe avermi spinto a diventare un rapper, perché è uno che  ha sempre pompato solo buona musica e amava quando sputavo le mie rime… Ma ho sempre saputo di essere forte.

https://youtu.be/jLYju6oA2fc

Quando hai deciso di pubblicare ufficialmente la tua musica e qual’è stata la prima reazione delle persone intorno a te e della scena rap underground di Boston?

Una volta che ho finalmente trovato il coraggio di fare un passo avanti e rappare e non l’ho avuto fino al 2014 o qualcosa del genere, perché prima vendevo droga e non ero contento di me stesso, perché immagino, ora me ne sono reso conto, che non fosse quello il mio scopo, in realtà volevo fare musica.

Verso il 2014 ho iniziato a registrare e nel 2015 abbiamo pubblicato una canzone su Soundcloud e ha ottenuto una buona risposta.

Droppavo musica con i miei homies Dun Dealy e TOP HOOTER, fino a quando nel 2017 ho pubblicato la mia prima canzone sul mio Soundcloud e ottenne migliaia di Mi piace e ascolti solo nella prima settimana, ed è diventata una “cosa” vera e propria.

Era tutto ciò di cui avevo bisogno e tutto ciò che volevo fare.

Dal 2015 al 2016 sono stato in carcere ed ero in missione perché una volta fuori sapevo già che sarei diventato un rapper, perché non volevo più vendere droga, volevo solo rappare,  in quanto non volevo stare in prigione e cose del genere.

Quando ero in prigione scrivevo ogni giorno, tutti quelli che erano in prigione con me ti potrebbero raccontare che scrivevo sempre perché quello era il mio PIANO: tornare a casa e fare musica.

Nella scena di Boston mi stavano notando, perché ero amico di Caev e lui era solito twittare su di me o Dun Dealy rappava su di me già dal 2014-2015, quindi molte persone hanno sentito il mio nome, ma probabilmente non erano a conoscenza  di quanto fossi forte fino al 2019, quando finalmente ho realizzato la canzone “La Vida” con Dun Dealy e i beats di Tremendiss e quella merda raggiunse un buon picco di ascolti.

Tremendiss è stato al mio fianco tutto questo tempo. Lui è mio cugino. Era al secondo piano di casa mia e faceva beat dagli inizi degli anni 2000. Ha sempre avuto buoni beats, ma è stato un po’ scoraggiato per tutta la vita… È più grande di me, ha l’età di mio fratello, tipo 10 anni più di me e io ne ho 30.

Lui vedendo che ero serio e vedendo le mie capacità gli ha fatto ricominciare a produrre beats, perché continuavo a dirgli di farlo… Nel 2016 stava facendo dei beat e nel 2017 ho messo la nostra canzone su Soundcloud, nel 2019 un sacco di gente di Boston lo notò e nel 2022 lanciammo il progetto “FEED THE FAMILY“.

Quindi il fatto che io rappassi ha fatto sì che Tremendiis facesse davvero dei beat, dunque si può dire che lui li faccia solo grazie a me perché sono io quello che gli ha fatto ricominciare produrre.

Come è nato il tuo nome BoriRock e cosa significa la parola “Hoot”, che tu e la tua crew usate spesso?

Sono portoricano (mia madre è portoricana) e sono anche dominicano ma sono stato chiamato BoriRock perché nel mio quartiere ci sono molti dominicani, capoverdiani, neri ed ero l’unico ragazzo portoricano.

Intorno al 2013-2014 mi sono fermato nel quartiere, stavo guidando una Honda Civic e il mio stereo pompava la tipica musica portoricana “Daddy-boo” e sul retro della mia macchina avevo delle bandiere portoricane, in più avevo le treccine e sembravo Charlie Rock…

Quando sono arrivato nel blocco, Dun Dealy e il mio ragazzo White Man hanno detto “yo questo mothaf%$a è BoriRock!!!”. E così ecco lì il nome “BoriRock” ed è rimasto!

È così che ho preso il mio nome, non solo perché sono portoricano, ma perché ero l’unico portoricano a portare la roba con un certo stile di quartiere.

In prigione un “Hooter” è un po’ come uno scroccone. Ricordo che c’era un tizio nella mia unità in prigione, mi chiamava HootaRock e ho pensato che fosse divertente.

Io ricevevo 50 pacchi ogni settimana e lui ne prendeva tipo 80, si limitava a ridere di me e merdate del genere, mi prendeva in giro dicendo cose come “yo questo n***o è un hoota!”, “uno scroccone”, capisci cosa voglio dire?

Voglio dire, è ovvio che non fossi uno scroccone , ma mi piaceva come suonava quella cosa . È stato divertente, voglio dire, continuavo ad usare quella cosa dello “scroccone”: “Sono un hooter, sono un hooter”.

Poi sono tornato a casa dopo aver fatto un anno e non stavo più nella “trappola”, ero concentrato sulla roba rap. Vivevo con mio cugino ed, ad esempio, a volte non avevamo nemmeno la carta igienica in casa e quando venivano i miei amici si fermavano e vedevano come stavo vivendo ed era un po’ strano perché mi vedevano sempre con le tasche piene di soldi.

A quel tempo eravamo io e TOP HOOTER, che era solito venirmi a beccare quando vivevo a Boston e pensavo che mi ero dovuto fare un anno in prigione e stavo anche rappando la mia merda come se fossi un “Hoot”, uno scroccone, capisci cosa intendo?

Perché ho sempre avuto problemi di soldi del genere. Sono sempre stato un pusher e cose del genere, ma ora non ci provavo più. Quindi, sai, TOP HOOTER mi chiamava “hoota” e anche alcuni dei miei n***i mi chiamavano “hooter”…

Mio cugino Ray, era l’ “hoota supremo”. Quel figlio di puttana non aveva un cazzo  in frigo, niente carta igienica… L’appartamento aveva quell’atmosfera tipo da fallito secondo noi. E poi un giorno, TOP HOOTER disse: “Yo, questa è Hootaville!”, la “città degli scrocconi”.

Quindi ne abbiamo capovolto il significato: perché “hoot” è in realtà come un insulto in prigione, ma ci siamo detti “questo è hootaville” e suonava bene e abbiamo continuato ad usarlo. Voglio dire anche i ricchi sono degli scrocconi: le persone che hanno davvero i soldi non li spendono, quindi l’abbiamo trasformato tutta la faccenda dello scroccone da una cosa brutta a come se fosse più una cosa di stile, è così che la parola “hoot” è nata “.

E, invece, il tuo motto “on dogz!!!” ?

On dogz” a Boston si diceva prima che io nascessi o una cosa del genere. Questo è proprio quello che dicono sempre i ragazzi di Boston. È come dire “sui fratelli”. Se i n***i nel quartiere dicono una cosa come “on dead dogz“, è in quel momento che la merda diventa seria, è lì che potrebbe scoppiare una rissa!

Perché quando qualcuno giura su amici morti è come se non potesse mentire. Quando dici “on dogz!”, non può essere una bugia. Devo essere fattuale! È come dire “no cap”.

Io c’ho un po’ giocato, gli ho dato la mia piccola atmosfera perché una volta impersonavo mio nipotino su Instagram e parlavo con la sua voce “on dogz, on dogz!”. Ma questa è  sempre stata una cosa di Boston. Se sei di Boston, lo dici sempre!

L’anno scorso, oltre ai tuoi progetti solisti, hai pubblicato “Feed The Family” insieme a TOP HOOTER, Shaykh Hanif, Dun Dealy e Tremendis. Cosa rappresenta questo album e cos’è FEED THE FAMILY? È un collettivo rap o rappresenta di più?

Dunque, FEED THE FAMILY… quest’ album ha rappresentato tutto per me. Dico ciò perché nel 2020 ho pubblicato il mio primo album FISHSCALE e da allora ho continuato a pubblicare tapes uno dietro l’altro o una roba del genere.

Nel 2021 era come se fossi in una mia maratona personale e lo sai, i miei ragazzi rappano da una vita, ma ero solo molto impegnato e concentrato su di me, perciò non me lo sentivo davvero, perciò nei miei primi 3 tape loro non sono finiti sui miei progetti e li conosco da quando ero un teenager…

In pratica li ho tenuti fuori dalla mia musica per un po’, perché avevo pianificato di avere un mio progetto interamente con loro.

Dunque, in pratica, ero concentrato sulla mia pazzesca “marcia” solista, ma mentre pubblicavo i miei progetti, stavo lavorando su FEED THE FAMILY perchè, quando nel 2020 sono tornato a casa dal fare i miei mesi di carcere, avevo un sacco di barre “da galera”, in quanto arrivai a casa con tipo centinaia e centinaia di pagine di rime. Stavo dentro casa ai domiciliari e rappavo sui beats e volevo fare un progetto sulle produzioni di  Tremendiis.

Sapevo già dove stava andando a parare l’hip-hop, stava diventando una cosa concreta, la roba tipo “vero hip-hop”.

Quindi la mia cosa era: sai, faccio diversi tipi di musica, musica drill e tutto quel tipo di roba… ma mentre lavoravo su quei tapes, stavo anche lavorando a “FEED THE FAMILY“.

Come è nato questo album? L’hai scritto mentre eri in carcere?

Nell’autunno del 2020, sono andato in studio e ho sfornato 8 tracce da tutte le mie perle sui beats di Tremendiis. Quindi ho tirato fuori tipo otto versi e sapevo già che volevo i miei ragazzi su questo progetto: TOP HOOTER, Dun Dealy e my man Shaykh Hanif,  che ho  conosciuto in prigione nel 2017.

Avevo già avuto una specie di visione che avrei fatto musica con Shaykh Hanif. Perciò lui è stato il primo a cui ho pensato e stavo fortunatamente con gente che conosceva questo n***o…

Quindi sai, io e Shaykh Hanif ci siamo incontrati e abbiamo sfornato tipo 3 canzoni, poi gli ho inviato una cosa come altre 8 canzoni mentre Dun Dealy era in studio e le stava registrando, ed ebbi la visione, avevo visto che sarebbe stato incredibile.

Poi anche TOP HOOTER ci salì sopra e si era già un po’ ritirato dal rap. Lui rappava e spaccava tutto già dagli anni 2000.

Dun Dealy e TOP HOOTER sono leggende a Dorchester, fanno musica dagli anni duemila. Questo progetto ora stava diventando una cosa di gruppo, ma siamo tutti solisti, ma ci siamo riuniti e abbiamo fatto musica potente!

Quando FEED THE FAMILY è stato pubblicato ha preso il controllo dell’intera città, tutti ascoltavano quella roba, in maniera organica. Quella roba ha conquistato Boston!

Entro la fine del 2022 volevo pubblicare un mio progetto insieme ai ragazzi ed è stato incredibile. E anche con mio cugino Tremendiis. Perché, sai, è come se questo fosse un mio fratello. Non rappo con gente che incontro online e roba del genere.

Faccio rap con ragazzi che mi hanno cresciuto e mio cugino mi ha cresciuto. Sono il più giovane di noi. È stata come una grande vittoria! Questo è stato il progetto più forte che ho ancora adesso.

Le persone ascoltano ancora quel progetto! Il mio socio 1000Words lo ha eletto  il miglior progetto dell’anno! Lo ha detto anche a Westside Gunn che… sai…

Anche oggi prende bene, penso che Feed The Family sia come un classico! Sarò capace di sostenere ciò a vita. L’ho fatto per la mia gente ed è nato da rime scritte in  carcere e i beats di Tremendiis.

L’anno scorso hai pubblicato diversi progetti. Quelli che ci hanno permesso di conoscerti e apprezzare la tua musica sono stati, soprattutto, “On Dogz” con Michaelangelo e l’album “HOOT GOSPEL”: come sono nati questi album? E cosa ti ha ispirato a scrivere le rime di questi progetti ?

Ho incontrato Michaelangelo intorno al 2021 o al 2022, credo…stavo lavorando sempre a dei progetti e Michaelangelo mi ha contattato e mi ha detto che voleva fare un video per me. All’inizio pensavo fosse un videomaker, non sapevo nemmeno che fosse una leggenda.

Mentre stavo realizzando dei progetti, mi sono avvicinato a Michaelangelo per realizzare delle canzoni con lui perché io lavoro sempre su musica mentre lavoro su altra musica o una cosa così.

L’LP “On Dogz” era finalmente pronto e l’abbiamo pubblicato solo nell’autunno del 2022, ma era già in lavorazione da circa un anno, perché Michaelangelo stava lavorando anche con altri artisti e ha pubblicato molta altra musica e roba del genere.

“HOOT GOSPEL” quella merda è nata come se volessi semplicemente pubblicare un progetto, perché stavo provando a pubblicare un progetto ogni 2-3 mesi.

Ho fatto questa canzone che aveva un tocco gospel e l’ho chiamata “Hoot Gospel“. Quel nome mi è sembrato così figo,  ho pensato tipo  “Metto insieme un progetto”, perché è così che faccio. Faccio musica per tutta la settimana e poi una notte rimango alzato fino a tardi. Dunque, avevo già 2-3 canzoni oltre a quella,  ho pensato che avrei messo insieme queste canzoni e sarebbero state tutte in “HOOT GOSPEL“. Perciò sono rimasto sveglio fino a tardi e ho inserito le 3-4 canzoni da cui costruire e ho sfornato il resto come veniva. Quindi mi ci è voluto tipo un mese, una roba così. È stato veloce. È così che è nato “HOOT GOSPEL”.

Come dimostrano i numerosi nastri che hai pubblicato negli ultimi anni, la tua musica non può essere confinata in un sotto-genere preciso, poiché sei in grado di adattare il tuo stile a suoni diversi, come hai fatto, ad esempio, nel tuo ultimo tape HOOT WAVE. Cosa contraddistingue il tuo stile e cosa ti influenza o ti ispira nella scelta di un sound piuttosto che di un altro?

Amo tutti i tipi di musica. Adoro la musica drill, quindi posso fare merda drill, ma ormai la roba drill suona come se fosse un po’ troppo satura per me, sai cosa sto dicendo? Voglio dire, anche se amo fare quella musica, sono nel mio mood “hip-hop”. Ho visto cosa ha fatto “FEED THE FAMILY“… come la gente ha amato quel progetto, ciò mi ha davvero convinto a fare davvero più musica hip-hop… e io adoro sputare barre, è come se potessi farlo tutto il giorno.

Sai, onestamente penso anche che questa wave hip-hop sia come se fosse più facile per un artista essere pagato, con tutta la storia dei vinili, mi piacciono i fan quanto sono fedeli e quanto si dedicano a tutto ciò. E sai, posso anche fare musica con l’autotune, ma tutta quella merda ormai ha stufato secondo me. Non mi piace davvero quella roba, mi piace la wave hip-hop perché sono bravo a fare ciò senza sforzo, ma suono bene su ogni altro tipo di genere e mi diverto ancora a fare quel tipo di musica e sono sicuro che la farò ancora.

Di solito cambio generi perché cerco sempre di sembrare fresco. Voglio che sia un tutto un po’ più fresco, non mi atterrò mai a un solo suono.

Quali sono i tuoi progetti che meglio rappresentano la tua arte secondo te e per quali motivi?

Tutti i miei progetti rappresentano la mia arte, capisci cosa intendo? Probabilmente il migliore direi che è “FEED THE FAMILY” perché è tutto ciò che rappresento. Ho dato quel nome, perché è tutto ciò di cui mi occupo.

Ho sempre visto il modo in cui mi muovo come rapper alla stessa maniera di come mi muovevo come spacciatore, sai… avevo dei tossici e li avrei messi a disposizione della la mia gente, se non avessero avuto tossici e avessero voluto vendere droga, io sarei stato quello che li avrebbe aiutati.

Ora sono cambiato, ora faccio musica, sto aiutando le persone a fare lo stesso. Perciò lo sai questo intero modello è davvero una rappresentazione di me e di tutta la mia vita.

https://youtu.be/zo8AqtkSbwM

E il progetto “On Dogz“, invece, è anche una rappresentazione di Boston, lo sai, sono solo orgoglioso di essere di Boston.

Direi che questi sono quelli che mi rappresentano di più, ma onestamente tutti i miei progetti mi rappresentano amico… a partire dai nomi che mi vengono in mente.

Come “Off the Yins” è una  parola che uso spesso o “FREAKAZOID SUMMER“. Tutti mi rappresentano in modo diverso”.

https://youtu.be/0Q2GLaVjcpk

Abbiamo visto che durante lo scorso anno ti sei connesso spesso con Al Divino… Come vi siete conosciuti e cosa vi lega?

Dunque ho conosciuto Al.Divino intorno all’estate 2021 credo. Lo vedevo su Instagram, non sapevo molto di lui, ho solo visto che aveva molti follower e molte cose interessanti sulla sua pagina e poi l’ho visto ad un concerto. Abbiamo scambiato due parole.

Quindi ho pensato “come è davvero sto tipo Divino?”. Sono andato sulla sua pagina e ho visto che faceva anche graffiti e roba del genere. E ho visto che stava postando “yo, venite al mio video”

Non so cosa mi abbia fatto davvero avvicinare a lui in quel modo, perché non sapevo nemmeno molto di questo n+++a, a parte le cose che ho visto sul suo IG, alcune piccole clip dei suoi video, della sua arte…

È come se un segno mi avesse detto di connettermi con Al.Divino! Quando ero agli arresti domiciliari, indossavo un braccialetto e vivevo a Brompton e lui era sulla strada, e ricordo che era pomeriggio c’era traffico… Ho guardato il GPS, era un’ora e 40 minuti di distanza. E quel giorno non avevo niente da fare. Quindi sono tipo “cazzo, ho un giorno libero. Mi presenterò al video di questo n+++o”.

Quindi sì, una volta che ho beccato il fratello là fuori e abbiamo girato un video a Lawrence e cose del genere… è saltato in macchina e nei primi 30 minuti abbiamo avuto una conversazione folle e per me aveva senso. Ero tipo: “questo muthaf@%$r sa il fatto suo, cazzo!!!”

Mi ha detto un sacco di belle parole che mi hanno ispirato… abbiamo passato una serata fantastica, amico, abbiamo girato il video, mi sono ubriacato, il muthaf@%$r è esilarante…

Quindi ho visto che questo tipo è super talentuoso e mi ha detto un sacco di cose: ha fatto questo, ha fatto quello… ero come sbalordito, ero come tipo incredulo!

Ero tipo “dannazione questo n+++o è un’intera leggenda e non sapevo nemmeno un cazzo ..”

E più facevo le mie ricerche più mi innamoravo del tipo, pausa”.

Fin dall’inizio, quando ho incontrato Divino, mi ha lasciato solo perle. Diresti che  è uno  “shaolin”! Sai cosa intendo? Io lo chiamo Morpheus, è come un oracolo o qualcosa del genere…Sto bastardo tira fuori delle cose che non sai nemmeno esistano. La chimica è stata pazzesca fin dall’inizio.

Ora ho visto come ha influenzato la cultura, ho visto il suo catalogo.

Lui fa ottima musica e io faccio ottima musica, ci siamo chiusi in studio e abbiamo fatto grandi canzoni. Stavamo semplicemente fluendo organicamente.

Anche ora sto imparando le cose che ha fatto per la cultura. Mi ha sicuramente aiutato. Lo guardo come se fosse una specie di Dr.Dre perché può tirare fuori il meglio dalle persone, sai? Tira fuori il meglio di me!

Sembra che Boston abbia una scena musicale underground vivace e coesa. Qual è il tuo punto di vista?

La musica di Boston mi ha ispirato amico, ci sono molte persone di talento a Boston. Il Massachusetts in generale è pazzesco  in questo momento, da Estee Nack, Al.Divino a Feed The Family.

Penso che un sacco di gente e molta musica là fuori è sulla roba delle gang, tutti i rapper cominciano a fare musica come se fossero super gangster, fanno molta musica da gang…. E sai, sarebbe molto meglio se facessero roba artistica, sai cosa intendo?

Fanno un’ottima musica da gang, in qualsiasi modo tu voglia chiamarla, ma è roba per il ghetto, ma sarebbe meglio se volessero diventare artisti.

Ci sono troppe persone in quel filone, capisci cosa intendo?

Quello che vedo è che tutti sono concentrati su questo anche se non vivono quella vita davvero in quel modo.

Ma a prescindere da ciò io mi vedo come se fossi un Kendrick Lamar, anche se vengo dal quartiere, voglio fare ottima musica e voglio sempre essere concentrato per essere un grande artista.Auguro il meglio alla mia città perché c’è tanto talento, c’è tanta cultura, è come New York ma alla nostra maniera”.

Di recente, hai beccato anche Westside Gunn: dove e cosa vi siete detti?

Sì, ho beccato Gunn, perché Vino (Al.Divino) mi ha invitato a un concerto e io e Hanif (Shaykh Hanif) siamo andati lì  e penso che Gunn fosse in città per una partita dei Celtics o qualche roba del genere con 1000Words e tutto il resto del team.

Non sapevo che avrei incontrato Westside Gunn, ma si è presentato al concerto dopo la partita dei Celtics.  Eravamo nel backstage e lui è venuto da noi e una delle prime cose che gli ho detto è stata “Yo, tu sei il n***o più stiloso del mondo, ma anche io sono il n***o più stiloso del mondo !!!”

Ha riso e fatto un sorrisetto e immagino che percepisse la mia fiducia in me stesso nel fatto che avessi detto ciò. Sai, stavo dicendo ai miei ragazzi da un bel po che non vedevo l’ora di parlare con Gunn e sono così felice che sia successo quel giorno.

Hai iniziato a lavorare al tuo primo album di debutto ufficiale e/o a cosa stai lavorando per questo 2023? E puoi anticipare qualcosa sui tuoi prossimi progetti o alcune delle tue prossime inaspettate collaborazioni? Abbiamo la sensazione che sarà l’anno della tua consacrazione… Cosa ne pensi?

Per questo 2023 in realtà ho già pronti 3 progetti. Ho “One Shot One Kill”, tutti i beat di Tremendiis, ho un progetto con Grubby Pawz che è già finito, si chiama “Wavy Bullet“, sto solo aspettando il momento giusto per pubblicarli. E poi ho il prossimo Feed The Family, che è pronto all’80%.

Sì amico, lavoro tutti i giorni, 3-4 volte a settimana sono in studio a creare.

Creazione, brainstorming o networking è tutta la mia vita, ecco cosa faccio. Lavoro sempre sulla musica. Sì, il 2023 sarà un grande anno per me amico.

Ho anche molta musica con Al.Divino, è nel mio progetto “One Shot One Kill“, è incredibile. Ho Estee Nack in “My Wavy Bullet“. Queste sono probabilmente le mia collaborazioni piu’ importanti, ma ho anche alcune persone di Boston su “One Shot One Kill“, grazie al mio man Norfside Sleep, un vero n***o delle strade di Boston e al my man Kado, viene dalla città e fa parte di Shooters Music.

Sì amico, sto solo cercando di portarmi dietro la gente. Se penso che tu sia un tipo apposto e che tu abbia un po’ di dedizione e talento, probabilmente farai parte del mio progetto, capisci cosa sto dicendo? Voglio solo rappresentare la mia città, c’è molto talento là fuori!

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