Nipsey Hussle (R.I.P) e la sua eredità.
A un anno dalla morte di Nipsey Hussle, vi spieghiamo perchè, secondo noi, ha avuto un impatto sulla Cultura Hip Hop della stessa portata (se non maggiore) della scomparsa di 2Pac e Notorious B.I.G.
Un vero leader, Nipsey Hussle (15 Ago. 1985- 31 Mar. 2019).
Se Tupac Shakur, con il suo carisma e la sua poesia, ha dato voce alla rabbia dei giovani afroamericani dei ghetti e ricordiamo Notorious B.I.G per essere stato un fenomeno del microfono senza eguali, Nipsey Hussle, attraverso il messaggio della sua musica, un eccezionale spirito imprenditoriale, l’attivismo e l’impegno sociale, ha dimostrato al mondo come un giovane ragazzo di una minoranza, partito dal ghetto, possa diventare un vero leader.
Ecco come la sua vita e le sue azioni, non solo, hanno ispirato e risvegliato le coscienze della comunità Hip-Hop e di quella afroamericana, ma dovrebbero essere di esempio per tutti noi. Ma chi era Nipsey Hussle?
Le fondamenta: Il parcheggio tra la Crenshaw Blvd./Slauson Ave
La storia di Nipsey Hussle inizia e, purtroppo, si conclude prematuramente in quello stesso parcheggio, all’incrocio tra la Crenshaw Blvd. e Slauson Ave., Los Angeles. Un tempo uno di quei quartieri malfamati della città californiana, dove le gang si contendevano i marciapiedi, sparandosi e uccidendosi a vicenda, oggi simbolo dell’incredibile contributo che Nipsey Hussle ha lasciato alla sua comunità, alla sua città, a questa Cultura e al mondo intero.
Nipsey Hussle, all’anagrafe Ermias Joseph Asghedom, nasce, infatti, nel distretto di Crenshaw, South Los Angeles, nel 1985, da madre afroamericana e padre eritreo. A 15 anni entra a far parte della gang che controlla il quartiere, la Rollin 60 Neighborhood Crips. E’ nel parcheggio, tra la Crenshaw e la Slauson Ave, dove si ritrova con i membri della sua gang, che prende vita, anche, il suo sogno di diventare un rapper di successo.
A 20 anni, infatti, decide di abbandonare la vita della gang, per dedicarsi esclusivamente alla musica, e poiché avrà bisogno di fondi per iniziare a registrare, darà già prova della sua attitudine imprenditoriale ed energica. Sempre in questo angolo di strade, grazie ai soldi guadagnati vendendo i primi mixtape dal bagagliaio della sua auto, costruirà il suo studio di registrazione con l’aiuto del fratello maggiore Samiel, detto “Blacc Sam”, hustler rispettato del quartiere.
Nipsey Hussle, una voce contro gli abusi della polizia
Lo studio di registrazione di Nip e del fratello diventa punto di riferimento per i ragazzi del quartiere, attirando, così, anche l’attenzione della polizia che, con pretesti infondati, vi irromperà più volte per perquisizioni, sequestrando attrezzature e gioielli per un valore di centinaia di migliaia di dollari.
L’accaduto diventa motivo di frustrazione per Nipsey, che aveva abbandonato la vita delle gang per incanalare le sue energie in qualcosa di positivo, diventando un esempio per i giovani di Crenshaw, cresciuti con poche alternative alla vita criminale delle gang.
The streets is cold, turn innocents to militants
Blue Laces Nipsey Hussle
Anche il negozio di vestiti, il Marathon Clothing Store, aperto grazie al successo dei primi mixtape, sempre, nello stesso parcheggio all’incrocio tra la Crenshaw Blvd. e la Slauson Ave, diventerà negli anni, spesso oggetto di perquisizioni, controlli a tappeto e arresti.
Perquisizioni, angherie e pregiudizi della polizia, verso la comunità del quartiere, la sua figura e le attività avviate con il fratello, diventeranno una costante, che spingerà il rapper di Crenshaw, durante la sua carriera, a impegnarsi in prima linea contro gli abusi di potere da parte delle forze dell’ordine nei confronti delle minoranze.
Il messaggio di Nipsey Hussle: “Hussle and Motivate” .
La carriera musicale di Nipsey Hussle è stato un crescendo graduale: dall’underground, con l’esordio Slauson Boy Volume 1 (2005), mixtape, dopo mixtape, fino all’incredibile successo del primo (ed ultimo) vero e proprio LP, Victory Lap, nel 2018, che lo ha portato alla nomination per un Grammy Award. Una strada verso il successo, lungo la quale il rapper di Crenshaw, non ha mai compromesso la propria musica e il suo amore e rispetto per la cultura Hip Hop.
Il messaggio delle sue rime incarnano, d’altronde, i valori fondamentali di questa Cultura. Nipsey ha utilizzato il proprio successo per farlo arrivare a più persone possibile, ispirando soprattutto i ragazzi dei ghetti e delle periferie, come lui. La dedizione, la capacità imprenditoriale e la visione di Nipsey Hussle erano tutt’uno con la sua musica: quando nasci con poche o nessuna possibilità, infatti, devi avere un piano in testa e un sogno per uscire da questa situazione, credendoci fino alla fine e lavorando duro. La vita criminale delle gang, invece, è una scorciatoia che ti porterà inesorabilmente in galera o nella bara. La missione di Nipsey è stata , perciò, anche quella di educare la gioventù delle comunità di Crenshaw e dei ghetti americani con il proprio esempio positivo.
“Proud 2 Pay”, orgoglio e indipendenza artistica.
Nipsey Hussle, grazie alla sua spiccata mentalità imprenditoriale, ha lastricato la strada, per molti suoi colleghi artisti, mostrando loro come mantenere la propria indipendenza discografica, monetizzando i guadagni generati con la propria musica, a discapito dei contratti fraudolenti delle etichette e delle piattaforme streaming.
Infatti, nonostante un breve periodo con la Epic Records, ai tempi della serie mixtape del 2008 Bullets Ain’t Got No Name“, ed una partnership alla pari con l’Atlantic Records per la distribuzione e la promozione di “Victory Lap”, nel 2018, Nipsey Hussle rimarrà, per la maggior parte della sua carriera, indipendente.
Dopo aver fondato la propria etichetta, la All Money, nel 2013, con il mixtape “Crenshaw”, lancerà la campagna “Proud 2 Pay”. L’obiettivo era, infatti, puntare sul legame creato con i propri ascoltatori, insistendo sul concetto di orgoglio nel valorizzare e proteggere, dalle grandi case discografiche, i sacrifici di un artista. Mette, dunque, in vendita 1000 copie di Crenshaw Mixtape per 100$ l’uno. Uno dei primi acquirenti sarà Jay-Z, che ne comprerà 100 copie. Nipsey, venderà tutte le copie in pochi giorni, generando un guadagno di 100.000 $, prontamente reinvestiti nelle sue attività e nella propria musica.
“The Marathon”: l’attività imprenditoriale di Nipsey Hussle.
Come la sua carriera musicale, così anche i progetti imprenditoriali di Nipsey Hussle, progrediscono passo dopo passo, organicamente: ogni successo economico viene incanalato in nuove idee, gradualmente. La strada per il successo è, infatti, per Nip una maratona, che richiede duro lavoro e la giusta mentalità. Ma Nipsey Hussle non investe a Beverly Hills o nei quartieri finanziari e turistici di Los Angeles: il valore di ciò che ha creato, anche, grazie al supporto del quartiere, va mantenuto all’interno della comunità stessa. Bisogna dare l’esempio, affinché le comunità e le minoranze non vengano più espropriate delle proprietà e della ricchezze generate, le quali, in questo modo, continueranno a circolare tra la gente sul territorio.
Infatti, il negozio Marathon Clothing, nato in quello stesso incrocio di vie, dove è iniziato il percorso di Nipsey Hussle, diventa, allargandosi, marchio e catena di abbigliamento, dando un lavoro a tanti amici e ragazzi del quartiere. Sempre nelle strade di Crenshaw inaugurerà uno spazio di co-working e incubazione di impresa, chiamato Vector 90, per facilitare e incentivare l’imprenditorialità dei giovani, delle donne e delle minoranze. Poco prima di morire lancerà anche una start up di marketing, ad alta tecnologia, la Marathon Agency. Questa prevederà, anche, un’app di servizi collegata al suo brand e ai prodotti dei suoi negozi. Il sogno di Nipsey era, infatti, ispirare un nuovo modello di imprenditoria di afroamericani per afroamericani, replicabile in tutta America, “integrato verticalmente” ( “vertically integrated” cit.).
L’attivismo di Nipsey.
Come se non fosse bastato guidare la propria gente con l’ esempio sul campo, dopo essersi lasciato la vita delle gang alle spalle, costruendo il proprio successo legalmente e restituendone poi i frutti alle strade e alla comunità che l’avevano visto crescere, Nipsey Hussle si impegna politicamente e socialmente, anche, in prima persona.
Young black nigga trapped and he can’t change it
Know he a genius, he just can’t claim it
‘Cause they left him no platforms to explain it
He frustrated so he get fadedDedication – Nipsey Hussle
Pochi giorni prima di venire ucciso, Nipsey Hussle, in collaborazione con la Roc Nation di Jay-Z, aveva organizzato un incontro con il Los Angeles Police Department per trovare soluzioni condivise per risolvere il problema della guerra tra gang. Inoltre, ha finanziato diversi programmi sociali e d’istruzione nel suo quartiere, e si è più volte pubblicamente espresso contro la violenza delle strade di L.A.. Si è esposto, anche, più volte schierandosi apertamente contro la politica divisiva e discriminatoria di Donald Trump, insieme a Y.G, un altro rapper della città, appartenente alla storica gang rivale dei Bloods.
31/3/19 – Il vero nemico, è all’interno. La morte di Nipsey Hussle.
La storia di Nipsey Hussle ha, purtroppo, il suo tragico epilogo nello stesso identico luogo dove era iniziata: a casa sua, in quel parcheggio, davanti al simbolo di tutto ciò che aveva costruito, senza aver mai lasciato il quartiere, il negozio Marathon Cloth. A portarlo via da sua moglie, Lauren London, dai figli, da fratello, genitori, dai suoi amici, dalla sua gente, dal suo quartiere, non è stato un sicario di una gang avversaria, né’ un poliziotto, ma qualcuno che conosceva, cresciuto nelle stesse strade. Eric Ronald Holder Jr., è questo il nome dell’assassino con cui Nip aveva discusso qualche ora prima che tornasse e gli sparasse, uccidendo lui e ferendo altre persone lì presenti. Il vero nemico arrivava, perciò, da dentro a quello stesso circolo di quella comunità che Nipsey Hussle, aveva provato a proteggere a tutti costi, cogliendolo impreparato.
L’eredità di Nipsey Hussle
La reazione commossa alla morte di Nipsey Hussle, l’affetto dimostrato da tutto il mondo dell’Hip Hop, dal suo quartiere, dalla città di Los Angeles e da tutt’America, hanno avuto pochi eguali nella storia della cultura Hip-Hop.
È stata la dimostrazione che la “maratona”, che aveva intrapreso Nipsey Hussle, era stata fino a quel momento straordinaria e indicava la direzione che questa Cultura e la comunità afroamericana avrebbero dovuto prendere in futuro, ispirando artisti, giovani dei ghetti e le minoranze a seguire il suo esempio. La sua morte ha risvegliato tante coscienze assopite, ma anche rivelato che invidia, rancore, violenza, armi da fuoco sono i grandi problemi irrisolti, non solo della comunità afroamericana, ma di tutta la società americana.
R.I.P NIPSEY HUSSLE