Selezione Hip Hop di Dicembre
Abbiamo preparato alcune brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlists di Spotify e…Buon ascolto! (abbiamo escluso gli album contenuti nella nostra top 25 del 2019)
Quest’anno, dopo essere stati confortati riascoltando la voce di Guru (R.I.P) insieme a DJ Premier, ci è stato fatto un altro regalo natalizio: abbiamo, infatti, avuto la possibilità di ascoltare nuove rime da parte di uno dei più grandi ( e sottovalutati) MCs di sempre, il compianto Sean Price (R.I.P). Per questo album postumo è accompagnato al microfono da un’altra leggenda vivente, Lil’ Fame degli M.O.P. Quando si parla di pure abilità tecniche al microfono, il defunto membro degli Heltah Skeltah, probabilmente non è secondo a nessuno nella storia di questo genere musicale, mentre, in questo caso, Lil’ Fame funziona perfettamente nel ruolo di “spalla”. “Price of Fame” esce in un momento in cui l’Hip-Hop ha riscoperto nuova forza vitale e, visto l’amore che la leggenda di Brooklyn provava per questa Cultura, speriamo che stia sorridendo da lassù. P!!!!!!
Giusto pochi giorni prima di pubblicare il suo terzo album ufficiale, “Montana”, French Montana è stato ricoverato in terapia intensiva, con aritmie cardiache abbastanza serie a causa di una probabile intossicazione. Il rapper di origini marocchine, però, è riuscito a superare indenne anche questa, ennesima, difficoltà e a ritornare prepotentemente sulla scena. Infatti, dopo la lunga condanna inflitta al suo mentore, Max B, e il lutto per il socio Chinx Drugz nel 2015, pesanti nuvole si erano addensate su di lui e sulla sua carriera musicale. Invece, “Montana” dimostra che il rapper del Bronx, nativo di Casablanca (Marocco), non ha, ancora, esaurito la vena creativa. Anzi il ritorno discografico di French Montana, è il più riuscito e personale dei suoi album con major. Sarà che Max B ha recentemente ricevuto uno sconto di pena, ma sembra che nuova energia positiva sia tornata a scorrere intorno al rapper del Bronx e così anche le vibrazioni del periodo Coke Boyz, che lo hanno portato al successo. “Montana” è, infatti, diventato disco d’oro dopo solo una settimana.
Già in tempi non sospetti, prima che si assistesse negli ultimi 2-3 anni ad un rinascita del suono tradizionale dell’Hip-Hop hardcore newyorchese, Hus Kingpin e SmooVth hanno dimostrato di essere tra gli alunni più preparati alle lezioni del Maestro e padre di questo stile, Roc Marciano. I due già da diversi anni, infatti, sono alcuni dei pochi elementi di spicco della scena underground di New York, l’impronta “marcianesca” è inconfondibile, ma per i cultori del professore di Hempstead, Long Island, non può che essere solo un punto a favore. I due in “The Connect Tape” dimostrano di avere un’alchimia ben consolidata e se vi piace il suono delle strade newyorchesi, basato ancora su capacità tecniche e liriche degli MCs, questo disco fa per voi.
Un altro dei nomi emergenti dalla ribollente scena underground della East Coast è, certamente, Rome Streetz. In questo circolo di talentuosi MCs e beatmakers emersi dall’ombra, la fame di affermazione e l’accesa competizione producono un incredibile flusso continuo di progetti e album. Rome Streetz, ovviamente, non è da meno e “Joyeria” è l’ ennesimo tape pubblicato dal MC di Brooklyn nel 2019. Questa volta ha scelto di collaborare con il producer The Artivist. Il beatmaker fornisce, infatti, un tappeto musicale perfetto per il flow incessante di Rome Streetz, che ci racconta,vividamente, la sua esperienza delle strade della Grande Mela. “Joyeria” è un album che ha la capacità di catapultarti nei polverosi vicoli di New York di notte, tra i muri scrostati e ricoperti di tag.
La DaCloth, crew con base a Rochester (N.Y) è bollente. Dopo l’ottimo tape del mese scorso, “Dopanese”, Mooch e Rigz, hanno di recente pubblicato un ulteriore progetto, accompagnati dal fortissimo beatmaker Big Ghost Ltd, ovvero “The Only Way Out”.
Si vede che nella cittadina dell’ Upstate New York le temperature sono già scese al di sotto dello zero, perchè questo disco suona perfettamente per il clima invernale: atmosfere glaciali, beat a tinte scure e tanto rap di strada, tagliente come il vento freddo a quelle latitudini. Al momento, Il vivaio di Rochester si conferma uno dei migliori della scena underground e Rigz e Mooch, sono, senza dubbio, tra i prospetti più interessanti. Big Ghost Ltd. alle produzioni, invece, è sinonimo di qualità.
Per la nostra redazione, Sauce Walka rappresenta una delle più sorprendenti scoperte. Il prodotto di Houston, Texas, se si ascolta il suo catalogo, ha avuto un’evoluzione incredibile ed originale. Il rapper texano, in quest’ultimo mixtape “Ghetto Gospel 2” , infatti, “predica” racconti e visioni introspettive del ghetto ( “I grew up in a house where 4 dinner was cold biscuits” cit.) , con una cadenza e accento del Texas, alternando produzioni con campioni soul a “trappate”, tipiche dell’area. Tra gli ospiti del disco, grazie anche al rispetto di cui gode nella scena di Houston, sono presenti star locali come Maxo Kream, Travis Scott, Lil Keke, Propain, Peso Peso e altri. Appena entrato nei nostri radar, Sauce Walka con questo mixtape ha attirato definitivamente la nostra attenzione.
Curren$y ci ha abituato bene in questi anni e anche nel 2019 ha lavorato sodo, pubblicando tantissimi progetti sia solisti che collaborativi. Il rapper di New Orleans è una macchina e, praticamente, solo negli ultimi 6 mesi è stato protagonista di altrettanti tape e album. Tra questi, “Back to Burnies”, uscito a dicembre, è il nostro preferito. Probabilmente, la marcia in più di questo lavoro è stata data anche dagli ospiti: tra cui Young Dolph, Rick Ross e Juicy J. Come al solito il flow rilassato e i beat selezionati dal MC della Louisiana sono perfetti per rollarsi un cannone e viaggiare nel mondo di Curren$y, tra auto sportive da collezione, colori psichedelici e varietà prelibate di marijuana.
Quest’anno c’è un altro artista della scena Hip-Hop che meriterebbe un qualche riconoscimento: il suo nome è 38.Spesh. L’ Mc e produttore di Rochester, da diversi anni attivo nella scena underground a nord dello Stato di New York, ha pubblicato, infatti, un album e un Ep fenomenali, prodotto interamente diversi progetti per artisti della sua crew/etichetta, la Trust Gang, e incenerito il microfono con una strofa su Plugs I Met di Benny The Butcher.
La Trust Gang è un movimento in forte crescita e il suo leader, 38.Spesh ha trovati alleati importanti in Planet Asia e altri elementi della scena underground, come Flee Lord, presenti in questo ennesimo ottimo prodotto firmato Trust, “Army Of Trust”.