I consigli del mese – Aprile 2024
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Torna con un nuovo progetto uno dei duo più anticonvenzionali della scena Hip-Hop statunitense, ovvero Gangrene, composto dal super producer e talvolta, in occasioni come queste, emcee, The Alchemist e dal fratello del leggendario Madlib, anch’egli rapper e produttore, Oh No. In Head I Win, Tails You Lose il duo californiano ci porta nel loro viaggio psichedelico, stravagante e come sempre avanti anni luce, grazie alle fuori dal comune produzioni visionare e stroboscopiche, che accompagnano rime allucinate e strafatte. La musica di Gangrene ,d’altronde, è come la psilocibina di un funghetto allucinogeno: se il tuo fisico o il tuo equilibrio psichico non è pronto ad assumerlo in determinate dosi, ne soffrirai gli effetti intossicanti e starai male, rigettandolo, al contrario ti potrebbe aprire a visioni illuminanti ed estremamenti divertenti.
La crew proveniente dai caseggiati popolari del Bronx, HEIST Life (di cui qualche mese fa abbiamo intervistato il membro, forse, più in vista Sauce Heist ) è probabilmente il movimento che rappresenta il suono più crudo, autentico e grimey delle strade dei five boroughs. Ne è una chiara conferma “Banned In 9 State” il nuovo progetto firmato dal membro Heist Life, TY Da Dale e prodotto interamente da V-Don. Le sonorità architettate dal producer di Harlem creano l’atmosfera perfetta per il rap di strada grezzo, sporco e real di Ty Da Dale, catapultando l’ascoltatore nelle strade del Bronx, a tarda notte, quando davanti alle insegne al neon delle bodega agli angoli delle strade si aggregano clockers e personaggi poco raccomandabili.
Non ce ne vogliate, perdonate la ripetitività, ma L’Umbrella Collective sta prendendo la scena underground americana in un headlock degna di Brock Lesnar. Solo questo mese sono usciti 3 progetti solisti dei loro membri, più svariate collaborazioni in album di altri. Reasonable Dirt di Pro Dillinger, tra quelli usciti ad Aprile targati, è forse quello in chiave più personale e profonda. Titolo e cover rimandano chiaramente al classico di Jay-Z, termine di paragone per chi viene dal fondo, dal degrado e dall’illegalità e vorrebbe creare un impero, raccontando in rima la propria storia. Un modello forse impossibile da replicare ai livelli del mogul di Brooklyn e già citato più volte, ma il tono di voce unico e le liriche oneste del rapper della Umbrella Crew originario di Rockland County (New York) si distinguono immediatamente dalla massa e conferiscono a “Reasonable Dirt”, interamente prodotto da Sk6SeanKelly, quel sapore di autenticità e realness che in pochissimi possono vantare.
Dal grigiore delle strade e dei bassifondi di Londra approda finalmente sulle piattaforme streaming “I Heard You Paint Houses” l’album di ROCXNOIR, rapper eclettico e mascherato nel suo passamontagna fancy e in trench Burberry, che mescola nelle sue rime l’eleganza dello stile classico, le “Mathematics” dei five percenters e la spocchia del gangster. I Heard You Paint Houses è un viaggio tra i docks londinesi che rappresenta la connessione dell’underground britannico con la scena del rinascimento classico statunitense come indicano le collaborazioni con Grea8Gawd (affiliato a Roc Marciano), Jay Nice & Rush, The Musalini e Lord Jamar.
Giovanissimo “allievo” di Raz Fresco e membro del BKRSCLB il rapper di Toronto GRITFALL pubblica un nuovo progetto dove mette in mostra la sua incredibile creatività e le sue molteplici skills. Infatti, SENSORY OVERLOAD, completamente autoprodotto dallo stesso Gritfall, è un viaggio sensoriale tra samples jazz e soul, tagliati e combinati in maniera assai originale e flow morbidi che ti accompagnano nel viaggio. La giovane scommessa di Toronto spruzza infatti i suoi versi e le sue idee, come colori su un muro, in maniera spontanea ma dettata da un istinto e talento artistico naturale. Questo breve progetto, con le dovute proporzioni, ci ha ricordato in qualche modo quello che facevano gli ATCQ tempo addietro.
Il Rapper parigino di origine nord-africana, Ratu$, nativo di Pierrefitte-sur-Seine, non lontano dalla zona di Saint-Denis, e membro dell’etichetta fondata da Deen Burbigo e Eff Gee, la Saboteur Records, torna con un progetto versatile, terzo capitolo della saga TTMS, allo stesso tempo crudo e grezzo come le strade delle periferie francesi. Ratu$ adatta il suo flusso di rime a sonorità drill/trap francesi più attuali e a beats boom-bap più classici, accomunati in ogni caso dal sapore acre e pungente del cemento e della ruggine dei blocchi parigini.
Anche per quanto riguarda l’Italia, ad Aprile 2024 c’è spazio per il buon vecchio boom bap. Parliamo di “Sedicinoni” il nuovo album di Jack the Smoker accompagnato dalle produzioni di Big Joe. Un album che, come detto, richiama le sonorità delle radici del rap italiano che accompagnano l’ascoltatore in una narrazione intima. Si parla di strada, di vita, di relazioni, il tutto senza nascondere i lati negativi di tutto ciò. Il rapper di Pioltello, hinterland milanese, ha deciso di parlare di sé in maniera nuova, molto matura, probabilmente in seguito all’esperienza della paternità, un’esperienza questa, che spinge l’uomo a riflettere su sé stesso e il suo passato. Come se non bastasse, l’album risulta arricchito dai featuring non solo con artisti italiani (tra i quali spiccano i nomi di Salmo, Nerone, Ensi, Gemitaiz e Massimo Pericolo) ma anche con un collaboratore americano d’eccezione: Conway the Machine. Un album crudo, sincero e maturo che non può non lasciare il segno. ✒ @_carmelocaruso
In sta scena italiana si sente la disperata mancanza di qualcuno che dia “pane al pane e vino al vino”. Troppe maschere e parrucche esemplari. Chi non le ha mai mandate a dire lungo la sua lunga militanza nella scena hip-hop underground italiana e Supremo 73 a.k.a Gufo Supremo, membro del collettivo Gente De Borgata e writer della storica super crew Rome Zoo. Il rap del Supremo 73 come sempre è diretto, verace e senza giri di parole come un piatto di trippa alla romana in una Osteria a Trastevere. In Vox Populi non c’è neanche una parola al vento, nessun discorso per ragazzini, ma solo crude verità sul mondo che ci circonda. Uno dei pochi veri ultimi OG italiani rimasti.
Uno dei progetti più originali di questo aprile 2024 è senza ombra di dubbio quello del rapper palermitano Louis Dee. Parliamo di “PALIFORNIA”, un lavoro che va al di là del semplice rap. Le sonorità sono leggere, intime e profonde, prendendo spunto dalle influenze westcoast che hanno sempre ispirato il rapper palermitano, mescolate a elementi jazz e soul, tutti elementi che, grazie anche al magistrale lavoro di Big Joe, rivisitati in chiave assolutamente contemporanea, si sposano perfettamente con lo stile di Louis Dee che ci racconta Palermo oggi, dal punto di vista personale di uomo adulto, intrappolato tra disillusione e i sogni di gioventù. Non mancano ovviamente collaborazioni del calibro di Ensi, Nerone, Emis Killa e Jack the Smoker che contribuiscono ad aggiungere qualità al lavoro del rapper palermitano. Parliamo quindi di un album che si discosta da ogni genere di suono e mood a cui siamo abituati in Italia, e questo non è un malus, ma un elemento di valore che rende il lavoro perfetto per chi necessita di una ventata di aria fresca.
✒ by @_carmelocaruso