I consigli del mese – Febbraio 2024
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Figura iconica di Brooklyn, New York, e un passato anche come affiliato G-Unit, Uncle Murda torna con un nuovo album, a lungo atteso dalle strade della Grande Mela, intitolato “Lenny Grant Story”. Se, infatti, Uncle Murda non verrà forse mai ricordato per essere un MC super lirico al pari di altri che la tradizione di BK e cittadina annoverano nella loro storia, in pochi nelle ultime decadi a NYC possono vantare un’aura di rispetto, sia in strada che nella scena musicale, come quella di Uncle Murda. Integrità, carisma e autenticità sul microfono come sui marciapiedi gli hanno permesso di essere ancora oggi una delle figure più autorevoli e rispettate del panorama Newyorkese. “Lenny Grant Story” testimonia esattamente tutto ciò in musica e rime: Uncle Murda predica evidenze fattuali sullo stato odierno delle “Strade” e considerazioni sulla sua vita presente e passata con il carisma di un vecchio gangster ormai ritiratosi da un certo tipo di vita, ma con ancora ben saldi certi principi e valori. Il tutto convalidato da collaborazioni dello stesso calibro di fuoco, da Jadakiss a 50 Cent, passando da Conway, Benny e Styles P.
Caratteristica peculiare, distintiva e meritevole della scena rap francese è quella di poter offrire, in alcuni casi, realtà che riescono a coniugare successo di pubblico e l’estrema crudezza della musica e durezza dei propri messaggi, evitando filtri e compromessi. Il passato coloniale e una realtà urbana fortemente classista, dove masse di giovani di seconde e terze generazioni di migranti vivono ghettizzati nei blocchi di enormi banlieue, forse in parte dipingono il quadro. Così rapper come il franco-congolese, noto per il suo albinismo, Kalash Criminel diventano la voce cruda del disagio e l’emarginazione di milioni di giovani e non solo, unendo sotto la stessa causa e rappresentando la rabbia sia dei francesi figli di migranti che dei connazionali africani. Kalash Criminel in Bon Courage sfrutta tutto il suo talento ed esperienza interpretando a suo piacimento diversi flow e sonorità, che però mantengono per tutto il disco come comun denominatore la forza del messaggio e le atmosfere dure e violente.
L’underground newyorkese è vivo e vegeto grazie anche all’intelligenza di personaggi che, dopo essere riusciti meritatamente a crearsi una posizione per se’ e sedersi nelle conversazioni e nei circoli piu’ importanti dell’underground, hanno lasciato a loro volta la porta aperta dietro di sé, dando a loro volta la possibilità ad altri artisti meritevoli di avere un posto a tavola. Così si è creata una rete intrecciata di emcees e producers che remano nella stessa direzione. E’ quello che ad esempio ha fatto The Musalini portandosi nella sua label Pharaoh Music Izzy Hott, il quale adesso ha una mano importante per giocarsi le sue carte. Il suo nuovo progetto interamente prodotto egregiamente da John Dutch, IZ What It IZ trasmette vibes 100% newyorkesi con liricismo di strada e atmosfere classicamente crude.
L’originalità dello stile nel rispetto della tradizione è forse uno dei cardini della cultura Hip-Hop ed è un concetto che sia YL che Starker, emcee newyorkesi, hanno sempre incarnato con la loro musica sia nei diversi progetti realizzati insieme che separatamente. La reinterpretazione e l’evoluzione di alcuni canoni classici della scuola newyorkese, dalle sonorità ispirate da samples soul e del rhythm’n’blues, rivisitati spesso fino all’essenziale, nella loro esecuzione senza batterie o nel taglio minimale, si intrecciano a flow e stili originali, soprattutto nel caso di Starker, sempre però nel solco della tradizione del liricismo di strada newyorkese. In Diamond Collection la produzione è affidata ad alcuni dei migliori producers della scena underground attuale della East Coast (da DVNT a LookDamien! e Zoomo per citarne solo alcuni), mentre YL e Starker si alternano sul microfono con i loro stili opposti e complementari, usando la loro voce come bombolette spray. Non a caso il rapper (con sangue italiano) Starker a.k.a Ghostnace Killah ha anche un solido background nella scena dei graffiti di New York.
Oltre a diversi chef stellati tra i più rinomati e prestigiosi del mondo, la Spagna può vantare, da diversi anni a questa parte, due tra le eccellenze culinarie in materia di beats e produzioni piu’ ambite e gustose, non solo del panorama europeo, ma in tutto il Mondo: i Cookin Soul. Nel loro curriculum possono vantare decine e decine di mixtape e collaborazioni con emcees quotati in tutto il globo, oltre a centinaia di remix d’eccellenza. Il loro gusto classico li ha portati fin da subito ad interessarsi alla “nuova” wave underground statunitense intavolando situazioni con diversi esponenti di questa scena. Ultimo in ordine di uscita “Supreme Dump Legend: Soul Cook Saga” in collaborazione con il rapper di Atlanta Tha God Fahim, noto per i suoi trascorsi insieme alla Griselda Records degli esordi. The “Dump” Gawd col suo stile unico incontra i sample cucinati per l’occasione dai duo di producer spagnoli, servendo a noi ascoltatori pietanze prelibate.
Immaginate di trovarvi a camminare in una ventosa, buia e fredda strada di Toronto con la sensazione di essere seguiti da dei tizi poco raccomandabili: ecco questa è l’atmosfera che potrete in qualche modo percepire ascoltando “Filthy Plea”, l’ultimo progetto di KNG Bondalero, producer e mc della No Face Krew, chiamata a raccolta per tutta la durata del tape. Il rap ruvido, potente e minaccioso di KNG Bondalero e dei suoi compari, tutti a volto coperto, vi faranno sentire il freddo nelle vene.
Il duo di beatmaker francesi Just Music Beats (noti per le loro collaborazioni con rapper connazionali come Deen Burbigo, Veerus, Akhenaton e Benjamin Epps tra gli altri) scelgono di portarci in un tetro, grimey e intimidatorio viaggio nei blocchi della banlieue parigina di Quartier Nord à Villeneuve Saint George (Parigi), zona del rapper Tookie. Le produzioni glaciali dei Just Music Beats imbastiscono la colonna sonora perfetta per la voce e le rime crude del rapper parigino, regalandoci un progetto dalle atmosfere grigie cupe e dalle barre grezze che descrivono perfettamente l’ambiente urbano dei blocchi di cemento della banlieue, in uno stile che strizza l’occhio alla Griselda “prime”, ma con un sapore decisamente parigino.
Uno dei più grandi limiti della scena italiana è la mancanza di quello che negli USA chiamano “Grown Man Rap”, rap per pubblico adulto. Del sano e buon Rap, senza paraculate commerciali, che non ammorbi l’ascoltatore con turbe depressive tipiche del cantautorato italiano e che non sia un continuo loop di luoghi comuni su comportamenti pseudo-criminali o atteggiamenti autoreferenziali già sentiti e risentiti. Payback, il nuovo album con cui fa il suo ritorno Rak, rapper romano membro dello storico collettivo Barracruda, rappresenta a nostro parere l’esempio perfetto di ciò che oggi scarseggia nel panorama italiano. Il progetto, curato nelle produzioni da Kamyar e arricchito da diverse collaborazioni con esponenti di spicco della scena Romana (tra cui Il Danno, Il Turco, Squarta, Gianni Bismark e l’ex membro dei Barracruda Marciano…) offre la filosofia e la visione di un uomo maturo, che narra il suo vissuto con stile, senza indossare maschere da pseudo gangster per ammaliare ragazzini con il fascino del criminale. In poche parole, rap di qualità, per adulti.
Sappiamo che in Italia, nell’industria musicale come in tanti altri ambienti, se non vuoi scendere a compromessi, leccare culi o svendere la tua coerenza artistica o, peggio, la tua integrità morale, contando solo sui tuoi mezzi, devi lavorare mooolto, ma molto duramente, per guadagnarti almeno solo una chance. Ed è questo quello che stanno provando a fare i membri di questo neonato “collettivo”/etichetta musicale chimato Stakanov Boys, fondata da Montenero e Hvgme, unendo sotto un’unica bandiera gli sforzi di emcees e producers italiani, accomunati dagli stessi intenti, visioni artistiche ed etiche. Tutti accomunati dal fatto che qui nessuno regala niente a nessuno. Questo primo progetto conta della partecipazione di Jampa Ak, Kazawi, Pessimo 17, Davide Bates, Rotsy Tiem, Terrasanta, Kazawi, Shak3, Doye, Krimson Beats, Ford78, Fat Fat Corfunk, Dj Rage, oltre ovviamente a Montenero e Hvgme. Il risultato? Una quantità industriale di barre, cazzimma e attitudine!