Sono nato e cresciuto a Semarang, Indonesia nel 1993. Il nome “Sto” deriva dai tempi del liceo e mi era stato attribuito dai compagni di scuola ai tempi del bullismo. Solo noi e loro conoscevamo il vero significato. In quel periodo sono stato maltrattato e intimidito per anni ed ero ormai abituato a sopportarlo fin quando ho capito che essere coraggiosi e sicuri di sé era la soluzione.
Vivere situazioni poco raccomandabili era una forma di terapia per me e quello è stato il momento in cui ho approcciato i graffiti. Ho deciso di usare “Sto” come soprannome, aggiungendo “Kemaki” che significa “essere troppo sicuri di sé” perché credo che anche le situazioni negative abbiano dei lati positivi.
I graffiti sono un mezzo di riconoscimento personale, in grado di interpretare la follia che mi circonda. In ogni pezzo che realizzo c’è sempre un significato sottostante; inizia sempre con uno sfondo nero che poi si sovrappone con colori nitidi e contrastanti.
Mi aiutano a ricordare che le cose brutte che accadono nella vita possono sempre essere ricoperte dalla luce con un po ‘di fede e coraggio.
Ho iniziato a dipingere sui muri nel 2011 per comunicare e farmi conoscere dalla società. Nel 2015 sono entrato a far parte della “TAC crew”. Ho preso parte ad eventi come Street Dealin (Jakarta) e Yard Fest (Surabaya).
Lavoro per un progetto chiamato “The Visitor” in cui i graffiti vengono utilizzati come mezzo di comunicazione tra writer o persone al di fuori di questa scena. I graffiti in Indonesia sono speciali e supportati con una solidarietà molto forte che voglio condividere con tutti.
Peace!
Big up and Respect!