Scrivo Sowet e vengo da Pistoia, Toscana.Sono sempre stato affascinato dal mondo del writing fin da bambino, osservavo con curiosità le tag e i pezzi che beccavo in giro. Ho provato a toccare i primi muri fra i 15 e i 16 anni, ma ho cominciato a prendere la cosa più seriamente solo quando ho trovato qualche amico con gli stessi interessi, cosa non scontata visto la realtà estremamente provinciale in cui siamo cresciuti.
Frequentavamo il liceo artistico, eravamo in fissa con l’Hip Hop e studiavamo i pezzi dei più grandi. Proprio con i compagni del liceo, nel 2017, abbiamo fondato la SDC Z16, la crew di cui faccio ancora parte. Negli anni abbiamo allargato il gruppo facendo entrare nel nostro collettivo writers di diverse regioni d’Italia.
Ho provato quasi tutte le superfici ma ho imparato a mie spese che le azioni non fanno per me. Devo ammettere che spesso avverto la mancanza della parte più adrenalinica di questa disciplina, ed avendo completamente abbandonato quell’ambito qualche volta fatico a sentirmi davvero un writer, ma mi impegno comunque a mantenere un’attitudine il più reale possibile sforzandomi di fare muri più freschi che posso
Col tempo sto accettando il fatto che, per il mio modo di dipingere, la tecnica e la concentrazione sono alla base e, per metterle in pratica, sento il bisogno di tempo e calma. Negli ultimi tempi sto cercando di concentrarmi sui muri e le hall of fame, studiando nuove impostazioni ed effetti da dare ai miei pezzi. Ho sempre preso spunto da diversi writers tedeschi e austriaci.
Verso la fine del 2020 mi sono trasferito in Veneto per frequentare l’università. Sono entrato in contatto con una realtà completamente nuova, che mi ha insegnato a prestare un’attenzione maggiore ai muri approfondendo i dettagli e gli effetti. Cambiare ambiente mi ha fatto fare un grosso salto di qualità, e mi ha regalato pittate con alcuni dei migliori writers del nostro paese.
Fondamentale é stato anche il confronto con i ragazzi conosciuti in accademia, dipingere con loro mi ha davvero cambiato. Ultimamente sto lavorando per avvicinare l’estetica dei miei lavori ad un immaginario più “meccanico”, utilizzando reference come macchine da corsa o robot giapponesi.
L’idea é quella di rendere i muri sempre più aggressivi e tridimensionali.Sto prendendo parte a sempre più eventi e jam in giro per l’Italia e, a breve, parteciperò ai primi festival in Europa.
Ci si becca sui muri!
Bombeeeeeeeeeee, però il lettering delle tartarughe é phebsonico