Selezione Hip Hop di Ottobre
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Vi avevamo già parlato abbastanza in dettaglio della storia di Maxo Kream, rapper di Houston dalle origini nigeriano, in uno dei nostri primi speciali: Maxo Kream aveva appena pubblicato “Brandon Banks”, l’album che sembrava finalmente consacrarlo tra i migliori rapper emergenti usciti dal Texas negli ultimi anni. Era il 2019, ma, ormai, sembra passato un secolo e il mondo, da allora, è cambiato radicalmente, per tutti, ma soprattutto per Maxo. Infatti, mentre anche in America cominciava ad esplodere la minaccia del Covid-19, il fratello di Maxo Kream muore coinvolto in una sparatoria a Los Angeles. Da quel momento, la buona stella del rapper di Houston sembrava essersi eclissata e il nome del rapper scompariva dai riflettori dei media del settore, praticamente fino alla fine del Settembre 2021, quando Maxo Kream, pubblicava un nuovo singolo e video, nientemeno, che insieme al vincitore dei Grammy 2020, Tyler The Creator. Un’accostamento, quantomeno insolito, che, infatti, anticipava finalmente il nuovo album del rapper texano intitolato, WEIGHT OF THE WORLD, uscito, poi, il 21 Ottobre, e che, tra l’altro, a nostro parere si dimostrerà, il più maturo e consapevole della discografia di Maxo Kream, anche artisticamente parlando. L’ottimo storytelling di Maxo, infatti, viene perfettamente orchestrato lungo i 16 brani dell’album, che vantano anche le collaborazioni, oltre del già citato Tyler, di A$AP Rocky, Freddie Gibbs e Don Toliver.
Quando due dei migliori street lyricists che la scena Hip-Hop della East Coast abbia conosciuto negli ultimi anni decidono di unire le proprie forze, il risultato non può che è essere come un montante alla bocca dello stomaco. La matematica non è un opinione, anche se l’arte non può essere ridotta semplicemente a somme aritmetiche dei valori in campo. In questo caso, l’enorme mole di talento coinvolta è talmente evidente che il risultato è già conosciuto, prima ancora di schiacciare il tasto play. Ecco, una volta che vi immergerete in “Coup De Grace”, il nuovo album collaborativo dell’MC del New Jersey, Ransom (leggi l’intervista che ci ha concesso) e, quello di Brooklyn (New York) Rome Streetz, sarete immediatamente risucchiati in una pellicola hard boiled o in un noir lirico, dove i due protagonisti, attraverso barre di immacolata precisione e ricchezza di particolari, rivivono la loro storia: da una vita fatta di espedienti agli angoli delle strade nei bassifondi, fino a svoltare vita, trasformando la loro esperienza e istinto imprenditoriale di strada, in modi legali di fare soldi.
Come John Travolta e Samuel L. Jackson in “Pulp Fiction”, Rome Streetz e Ransom sono i partner-in-crime perfetti, che mentre ti pianteranno un paio di rime in mezzo alla fronte, ti reciteranno un sermone.
Payroll Giovanni a Detroit è considerato un’istituzione: insieme ai Doughboyz Cashout, infatti, ha scritto la storia recente della scena Hip-Hop della Città dei Motori, grazie ai numerosi mixtape pubblicati nella scorsa decade dal gruppo, che di fatto hanno influenzato le sonorità, oggi, tratto distintivo di buona parte del Rap proveniente dalla capitale del Michigan. Giovanni’s Way, ultimo album di Payroll Giovanni, come facilmente intuibile dal titolo, racconta l’approccio e il percorso che hanno portato il rapper a raggiungere il successo finanziario partendo dalle strade del Westside di Detroit. Giovanni’s Way è, in poche parole, un vero proprio manuale e testimonianza diretta di cosa vuol dire essere un hustler. il tutto illustrato dalla voce autorevole e credibile del suo protagonista. A tributare l’influenza artistica che Payroll Giovanni ha avuto su Detroit, troviamo tra i featurings due nomi in rampa di lancio nella scena mainstream a stelle e strisce, entrambi nativi della Motor City, Kash Doll e Tee Grizzley.
Cresciuto tra Texas e Delaware, All Hail Y.T. ha una storia personale molto interessante da raccontare (che vi racconteremo piu’ approfonditamente sulle nostre pagine molto presto…) e Player Made, il suo ultimo album, è senza dubbio la perfetta sintesi e specchio del suo percorso personale e artistico. Infatti, lungo i 12 brani di Player Made si possono respirare le estremamente diverse influenze musicali e culturali che hanno plasmato All Hail Y.T., trasferitosi dal caldo profondo Sud degli Stati Uniti, a qualche centinaia di Km dal confine con il Messico, al temperato e tranquillo stato della costa nord-orientale. All Hail Y.T. in Player Made, fotografa i passaggi della propria vita che lo hanno formato come uomo, riuscendo ad amalgamare l’ampio spettro di sonorità che appartengono al suo background e adattandole perfettamente al proprio stile.
https://youtu.be/imYs9q8GesY
La maturazione artistica e personale di Elcamino, rapper di Buffalo, NY, continua a ritmi sorprendenti e nonostante la relativamente giovane età (27 anni) e diversi problemi legali sulle spalle per errori del passato, vanta una prolifica discografia come artista indipendente ed è il CEO di un brand di abbigliamento (“Anti Gun Violence”). Certo, crescere sotto l’ala protettrice e seguire da molto vicino l’esempio di gente come Westside Gunn, Benny The Butcher, Conway o del compianto DJ Shay (R.I.P), può darti una mano, ma se non hai l’attitudine, la volontà, la caparbietà e il talento non vai da nessuna parte ugualmente. Ed Elcamino, invece, di strada ne sta facendo tanta e sta correndo con le proprie gambe.
Il suo ultimo progetto, If You Know You Know, magnificamente prodotto da un altro ragazzo di Buffalo, Camoflauge Monk (noto per essere uno dei produttori di fiducia di Westside Gunn dal giorno uno), è senza dubbio da considerarsi uno dei migliori lavori della sua carriera, fino a questo punto. Lungo i 18 minuti di durata del disco, Elcamino riversa se stesso con le sofferenze e difficoltà a cui la vita l’ha sottoposto fin da ragazzino, crescendo in povertà tra Buffalo e Baton Rouge. Insomma, il rapper di Buffalo ci racconta una storia di riscatto, ancora, in divenire accompagnata dai beats eccezionali di Camo Monk e da collaborazioni di livello altissimo, in cui figurano Meyhem Lauren, Billie Esco, Boldy James, Skyzoo, Jae Skeese e King Ralph.
È il 2018 quando Potter Payper, all’anagrafe Jamel Bousbaa, rapper di Barking (East London) viene condannato a diversi anni di galera. La sua carriera era in quel momento sul trampolino di lancio, ma si sa che, come non si possono calzare due scarpe con lo stesso piede, così la vita di strada, descritta con qualità liriche e credibilità dal rapper inglese, non può coincidere con una carriera musicale prolifica e, prima o poi, presenta il proprio conto. Uscito dal carcere nel 2020, Potter Payper ha però maturato quella consapevolezza di chi ha attraversato il fuoco ed è sopravvissuto, ha pagato i propri errori ed ora può dare sfogo al suo grande talento, raccontando le cicatrici che si porta dentro. Con il nuovo album “Thanks For Waiting”, Potter Payper ricompensa così i fan che lo hanno aspettato e si prende la scena inglese come uno dei liricisti di strada più forti in circolazione, con uno degli album migliori dell’anno.
Non è la prima volta che nella nostra rubrica dei consigli del mese vi parliamo di questo MC di Birmingham, in arte SonnyJim. D’altronde, la sua etica lavorativa e la qualità dei progetti che continua da anni a sfornare, a nostro parere, lo incoronano come una delle voci più importanti della scena Hip-Hop underground del Regno Unito e d’Europa. Lo dimostrano, anche, le connessioni che SonnyJim ha stretto negli anni con numerosi colleghi oltreoceano (da Vic Spencer a Buckwild e Kool Keith per citarne solo alcuni) e con le principali realtà underground del continente europeo, dalla nostra Tuff Kong Records alla danese Copenaghen Crates, il cui producer di casa, Machacha è anche l’autore dei beats di questo nuovo progetto di SonnyJim, intitolato “New Phone Who Dis”. Il distintivo timbro vocale e stile del rapper britannico sono perfettamente accompagnate, infatti, dalle produzioni del beatmaker danese, rendendo questo “New Phone Who Dis” l’ennesimo progetto solido da aggiungere alla raffinata discografia di SonnyJim.
Non passa mese senza che Il rapper milanese Poppa Gee faccia uscire nuova musica. Come bombers armati di spray che bombardano i muri delle città, Poppa Gee sta cercando di portare il suo nome all’attenzione della gente, facendolo girare il più possibile. E se il pubblico e i media del settore continuano a far finta che questo MC milanese dal volto coperto e il suo rap hardcore non esistano, voltandosi dall’altra parte, Poppa Gee continuerà a bombardare di rime al vetriolo la scena, finché riuscirà a prendersi il rispetto e l’attenzione che merita. Come i protagonisti dei film polizieschi italiani anni ‘70, spesso infatti ripresi e campionati nei suoi progetti, Poppa Gee rappresenta chi è ancora legato ai sacri codici e valori della vecchia scuola e combatte da solo con le proprie forze contro un sistema marcio, dove sembrano non esistere più principi. Ecco che sopra i bei beat confezionati da GSQ in “Le Mani Sulla Città”, Poppa Gee continua la sua guerra contro lo squallore che popola la mediocre scena Rap italiana, tra citazioni al mondo underground dei graffiti e alla vecchia Milano delle “piazze”, che ormai sembra non esistere più.