Selezione Hip Hop di Febbraio
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Lontani dall’essere degli esperti di tarocchi e divinazione, sappiamo però che il Mago, nel simbolismo mistico e tra le figure mitologiche, rappresenta quella figura umana dotata di poteri ultraterreni che possono mettere in contatto il mondo di sopra con quello di sotto dei morti. Seguendo questa nostra interpretazione il Mago in questione non può che essere il leggendario producer dei Cypress Hill, Dj Muggs: figura mistica dell’Hip-Hop, che dal suo antro continua a sperimentare pozioni alchemiche attraverso le sue macchine per produrre, richiamando dalle profondità i più forti spiriti dell’underground. Dopo Roc Marciano, Eto, Crimeapple, Meyhem Lauren e Al.Divino, ha deciso di pescare dal mazzo una delle carte più letali del mondo sotterraneo, ovvero, Rome Streetz. Morte e Magia, insieme, però possono rappresentare un nuovo inizio o una resurrezione: insomma le arti magiche di Muggs unite alle rime assassine e nere come la pece di Rome Streetz, si prestano ad un universo di simbolismo e interpretazioni che profetizzano una rinascita.
Provate a prendere uno dei produttori più duttili e di successo della scena americana, nato nel Minnesota, ma tresferitosi verso lidi più caldi del Texas, conosciuto come Cardo o Cardo Got Wingz ed accoppiatelo al rapper di Detroit, ex membro dei Doughboyz Cashout, Payroll Giovanni: se non conosceste i loro precedenti, insieme, non potreste, probabilmente, mai immaginare il risultato di questa insolita coppia. Cardo, che ha firmato numerosi hit di successo passando da Jay-Z a Drake, passando per Travis Scott, per intenderci, quando gioca in casa, ha però sviluppato un marchio di fabbrica ben preciso, con sonorità, che, passateci il termine, strizzano l’occhio alle sonorità West Coast e della Bay Area. Payroll Giovanni, che ha già collaborato con il prestigioso producer in passato nella serie di tape “Big Bossin”, dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio, e lungo le 10 tracce di “Another Day Another Dollar” sforna un perfetto condensato di “rap motivazionale”, in una sorta di guida per “hustlers” e imprenditori di se stessi.
“Ascension” è, ahinoi, Il primo album postumo di Fred The Godson, MC del Bronx che ci ha lasciato improvvisamente l’anno scorso a causa della pandemia che ha travolto tutto il mondo e che, all’inizio della primavera scorsa, stava flagellando in maniera particolarmente incontrollata i quartieri di New York. La pubblicazione di “Ascension” nel giorno del compleanno del rispettato rapper, marito e padre, avvenuta in contemporanea con la cerimonia che ha visto intitolare a suo nome una delle strade del suo quartiere, è l’adeguata celebrazione e testimonianza del contributo che questo formidabile liricista ha lasciato alla sua comunità e alla scena Hip-Hop mondiale. “Ascension”, è un album che permette di rivivere il talento, la genuinità e la veracità di Frederick “El Gordo” a.k.a Fred The Godson facendoci, anche, a tratti, emozionare.
R.I.P Fred The Godson.
Orientarsi nel marasma di uscite del panorama Hip-Hop internazionale può rivelarsi un’impresa titanica, come vagare in un labirinto bendati. Tuttavia, con i giusti riferimenti, ci si può imbattere in alcune pietre miliari, totem all’ombra di ciò che sta in superficie e distrae il vostro sguardo, ma che in realtà esiste lì, da anni, pronto ad oracolare perle di saggezza e rispondere alla vostra sete di “vero” Hip-Hop. Uno di questi totem è Codenine, membro dei Tragic Allies, insieme a Paranorm e, il più noto, Estee Nack. L’ MC di Lynn, Massachusetts, è infatti nella scena underground da almeno 20 anni, che distribuisce knowledge e realtà attraverso le sue rime, con perfetta padronanza dell’arte del Rap, rimanendo però diffidente verso le luci e i falsi idoli che provengono dalla superficie. LVNDR, grazie all’eccezionale tappeto musicale che fa da sfondo al flusso di rime di Codenine, potrebbe essere il vostro primo passo per introdurvi alle supreme nozioni di questo maestro del microfono, accompagnato per l’occasione da Estee Nack, Bub Rock, Lord Jah-Monte Ogbon e Crucial The Guillotine.
L’improbabile, ma solo sulla carta, connessione tra l’estroso rapper del Delaware, Jay NiCE e il fortissimo producer danese Machacha, artista di punta dell’etichetta discografica indipendente “Copenaghen Crates”, che già negli ultimi anni ha tessuto rapporti con la scena underground dall’altra parte dell’oceano, da’ forma ad un progetto riuscitissimo. Infatti, i bellissimi beat del beatmaker danese esaltano, infatti, le grandi qualità di liricista Jay NiCE, che come suggerisce il titolo, “A Stream Of Consciousness”, lascia fluire le proprie esperienze, conoscenze e riflessioni in forma di rime, senza schemi o forzature, risultando estremamente naturale ed istintivo. Il progetto è impreziosito, tralaltro, dagli eccellenti featurings di Estee Nack, Recognize Ali, Napoleon Da Legend, Ru$h e Stack Skrilla. Qualche mese fa, abbiamo avuto la fortuna di poter intervistare questo fortissimo MC che ci ha dato la possibilità di conoscere meglio il suo straordinario talento creativo. Non perdetevi la nostra intervista e segnatevi Jay NiCE sul taccuino degli MCs della scena underground americana da seguire attentamente.
Chi ci segue, probabilmente, ha già letto sulle nostre pagine del collettivo di Richmond, Virginia, chiamato Mutant Academy. Questa originalissima crew che conta diversi talentuosi MCs, tra cui i più noti Fly Anakin e Big Kahuna O.G., e producers bravissimi come Foisey, Ohbliv o Greymatter M.A., per citarne solo alcuni, è quello di cui avete per scacciare le cattive vibrazioni delle ritrite tematiche del gangsta rap. Prendete, per esempio, l’ultimo progetto di uno dei suoi membri, Henny L.O., intitolato “Ree Louis”: le, come al solito, bellissime e ricercate produzioni affidate ai vari producers della crew, tra cui Ray Robison, Foisey, Sycho Sid ed Ewonee, accompagnano il flusso di coscienza di Henny L.O., che racconta, con onestà, la vita, i problemi e i punti di vista di un ragazzo “comune”, senza farcirla degli abusati stereotipi. In un periodo in cui, ormai, la falsa narrativa di massa per cui l’Hip Hop debba per forza millantare di pistole e droga è diventata ripetitiva e nauseabonda, la Mutant Academy / Scheme Team, con i suoi fortissimi artisti, rappresenta una ventata di freschezza necessaria. Se dall’underground americano sono usciti negli ultimi anni gruppi accostati a Wu Tang Clan e Mobb Deep, questo collettivo della Virginia potrebbero essere benissimo eredi di gruppi come gli A.T.C.Q o i Pharcyde.
Ci sono poche realtà nel panorama dell’underground americano capaci di rievocare quella sensazione di crudo realismo e quelle atmosfere fredde e tetre in stile Mobb Deep, come la crew di Rochester, NY, la DaCloth. M.A.V., che ne è uno dei generali e fondatori, anche in questo terzo capitolo della saga di “Angelz and Demonz” ( prodotto dal beatmaker inglese Hobgoblin), non ci da una cronaca di ciò che succede nelle strade, oggi, ma, come un fratello maggiore, racconta le proprie esperienze e le lezioni di vita di un veterano che ormai, è uscito fortunatamente da certe dinamiche. Leggi l’eccezionale chiacchierata che abbiamo avuto con M.A.V qualche mese fa.
Se c’è qualcuno nella scena rap Italiana che non ha peli sulla lingua e dà pane al pane e vino al vino, cosa più unica che rara nel nostro paese, quello è il Chicoria, ZTK. In “Servizio Funebre parte 2” il rapper e writer romano, non le manda a dire a nessuno, nemmeno ai politici italiani e al cazzaro verde, anzi dimostra che ha ancora molto da dire, esprimendo la voce dell’uomo della strada, in salsa 100% romana e italiana , senza dover imitare realtà e atteggiamenti che non appartengono al nostro paese. Un disco crudo e hardcore, che và dritto al nocciolo della questioni, senza giri di parole, tecnicismi ed effetti speciali, grazie anche alle produzioni, di cui le maggior parte firmate da Depha Beat e le oculata scelta dei feat, da Massimo Pericolo a Brenno Itanni, passando per Mr.Pooccio, Barracano e Ugo Borghetti.
Dopo una pausa di quasi tre anni arriva finalmente il ritorno di Hugo TSR, il rapper di punta della TSR Crew. Gli amanti del boom bap e dei flow aggressivi tipici della golden age francese rimarranno piacevolmente sorpresi da un prodotto che rimane fedele a uno stile classico ben definito, sia nei testi che nelle produzioni. La strada, la povertà e la descrizione di una Parigi cupa e tetra, paragonata quasi ad una prigione, sono i tre elementi che costituiscono il filo conduttore del disco. Hugo TSR racconta il proprio quartiere senza filtri, mettendo a nudo sia se stesso che la realtà opprimente in cui vive. Le dieci tracce, tra cui quattro prodotte dallo stesso Hugo, richiamano e omaggiano il tipico suono anni 90, con un interessante e accurata scelta dei sample. Album di carattere e di personalità che conferma la volontà del rapper classe 85 di rimanere indipendente sotto tutti i punti di vista.
https://youtu.be/9MrD_v-af_E