Selezione Hip Hop di Novembre
Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!
Nell’ultimo paio d’anni il panorama dell’Hip-Hop americano ha subito dei forti scossoni di riassesstamento che ne hanno ribilanciato la conformazione. Nel piattume del mercato discografico che regnava fino qualche anno fa, diverse eruzioni sotterranee hanno rimodellato il paesaggio facendo sorgere rocce monumentali come, ad esempio, Griselda e simili… Ma nell’era del deserto musicale, c’era solo un monte che svettava incontrastato e solitario nella pianura circostante, alimentando in silenzio il magma che ribolliva sotto terra. Questo è ciò che simboleggia, a nostro modo di vedere, Mount Marci il nuovo album di Roc Marciano: l’MC di Hempstead, Long Island (NY), rappresenta, infatti, la vetta più solida e longeva dell’underground americano, intorno alla quale si sono sviluppate catene rocciose minori, e che rappresenta l’epicentro delle scosse che hanno ribilanciato il panorama dell’Hip-Hop. E quando Roc Marci erutta e dice la sua (solitamente sul finire dell’anno) tutti in silenzio a prendere appunti. Roc Marciano detta, infatti, la linea anche con la sua strategia commerciale, in barba ai fast food musicali, le piattaforme streaming: se vuoi ammirare il panorama dalla cima del Monte Olimpo del rap, in esclusiva, devi sostenere l’artista nel modo più diretto possibile, saltando tutti gli intermediari, che sia download digitale o supporto fisico. Per chi vuole lo streaming, deve pazientare qualche giorno in più..
(P.S. ora disponibile anche su piattaforme digitali)
Se, come noi, nella vita avete bisogno della vostre dose giornaliera di rap hardcore, dove le rime di strada si susseguono barra dopo barra, senza fronzoli, su beat crudi e samples classici, andando direttamente al sodo e trasportandovi nelle atmosfere underground dei tunnel sotterranei o degli angoli delle strade buie nei vostri quartieri, “Kontraband” farà sicuramente per voi. L’Mc newyorchese, Rome Streetz, conferma ancora una volta il proprio talento narrativo, incastrando rime con facilità disarmante e schiettezza, proiettando le immagini del suo passato da pusher alle prese con droghe di ogni genere, tossici che ti chiamano a qualsiasi ora per dosi a credito e prostitute in attesa di clienti. A firmare l’intera colonna sonora di questo film a tinte scure e violente ci pensa, egregiamente, il fortissimo beatmaker inglese Farma Beats. Premuto play e risucchiati nelle atmosfere crude di questo disco, sembra di trovarsi di fronte ad un film ”hard boiled”, ambientato nelle strade più sporche e buie di New York.
L’incontro tra il nativo dell’Alabama, Pink Siifu, e Fly Anakin, Mc della Virginia, membro della fortissima crew Mutant Academy, non poteva che tramutarsi in qualcosa di estremamente creativo, eccentrico ed originale. Infatti, entrambi i rapper in questione, ognuno con il proprio percorso artistico alle spalle ed uno stile unico e singolare, riescono a completarsi alla perfezione in questo album intitolato, per l’appunto, FlySiifu. Una fusione perfettamente eseguita che esalta l’estro e le peculiarità dei due MCs, capaci di usare le loro voci come strumenti complementari alle bellissime strumentali dalle vibrazioni Jazz e Funk, che, d’altronde, portano le firme di alcuni dei migliori producer della scena underground tra cui Madlib, Animoss, Greymatter, Ohbliv, Budgie e Jay Versace, per nominarne alcuni. L’incredibile tappeto musicale, mescolato alla creatività artistica di Fly Anakin e Pink Siifu, che, tramite le loro voci e cadenze uniche, pennellano sprazzi di vita vissuta con ironia e intelligenza, rendono FlySiifu uno dei dischi più interessanti ed originali ascoltati quest’anno.
L’immagine pubblica di Crenshaw – Compton (Los Angeles), purtroppo, è troppo spesso associata ad eventi e connotazioni negative: la fama di quartiere povero e pericoloso, le gang, l’omicidio di Nipsey, sono i contenuti dei titoli di cronaca che fanno “notizia” e visualizzazioni… Ma la realtà e il messaggio che racconta nel suo album d’esordio, intitolato “Save Yourself”, Nana, rapper emergente, che Compton la vive tutti i giorni da quando è nato, danno una prospettiva differente sulla vita quotidiana del quartiere, rispetto a quella stilizzata della violenza tra gang che, spesso, arriva alle nostre orecchie. Nana con onestà e trasparenza, parla della normalità di un ragazzo di zona che cerca di trovare a tutti i costi la sua strada e il suo equilibrio, nonostante le difficoltà sociali e le contraddizioni che affliggono il quartiere, come disoccupazione, abbandono scolastico, pregiudizi della polizia, droga, risse e amici uccisi per cazzate. Il rapper di Crenshaw restituisce, dunque, un ritratto dei valori che animano la comunità del quartiere e che fanno a pugni con le comuni insicurezze e problematiche quotidiane che è costretto ad affrontare un ragazzo del ghetto, che cerca in tutti i modi di salvare sé stesso da una vita da predestinato, grazie alla musica.
Se c’è un produttore che, criminalmente, non ha il rispetto che si merita quando si parla dei migliori beatmaker in circolazione nella scena Hip Hop americana questo è, senza ombra di dubbio, V-Don. Il nome di questo producer sulla trentina, nativo di Harlem, New York, è inciso su street-bangers di diversi artisti della Grande Mela e non: da Dave East a Vado, da Westside Gunn ad Eto. Figlio d’arte di un DJ locale, V-Don ha saputo imporre un marchio di fabbrica inconfondibile ai suoi beats, sia che si sviluppino da samples o meno, dando prova del suo incredibile talento e dedizione. In Deutsche Mark 2 rinnova il binomio vincente e consolidato con il validissimo MC del Michigan, Willie The Kid, sempre particolarmente ispirato e a suo agio quando fa coppia con V-Don. I due, infatti, ogni volta che si ritrovano a collaborare, sfornano un prodotto di classico e di assoluta garanzia come i marchi delle auto tedesche.
Ty Farris è uno di quei rapper che l’hip-hop lo vive sulla propria pelle da più di una decade, nell’underground di Detroit, dalle battle di freestyle nei locali alle strade della Città dei Motori. Possiede il talento, l’esperienza e il vissuto reale di strada che tanti colleghi sotto i riflettori, si sognano, ma essendo cresciuto un’era in cui dovevi rispettare dei codici e alle parole dovevi far seguire i fatti, un’era in cui dovevi lottare per quello in cui credevi e rappresentavi, come per altri, quello del Rap da fastfood, pre-riscaldato, in cui se vuoi fare successo devi svendere i tuoi valori, non è il suo habitat naturale.
Un tipo, appunto, “cablato” differentemente, fatto di un altra stoffa. Da quando, però, negli Stati Uniti la wave underground ha sfondato i cancelli in cui il monopolio delle grandi etichette discografiche aveva rinchiuso questi artisti, andando direttamente a bussare alla porta dei veri appassionati di questa Cultura, i liricisti come Ty Farris, senza sponsor e cosign di nomi grossi, si sono riusciti a ritagliare il loro meritato spazio nel mercato. Dopo l’eccellente “No Cosign, Just Cocaine 3” di inizio anno e l’ep “Road Of a Warrior”, torna con un nuovo album interamente prodotto dal forte produttore di Toronto, Canada, Bozack Morris. Appunto “Wired Different”.
Giggs è sicuramente uno dei più influenti e importanti artisti provenienti dal Regno Unito degli ultimi 15 anni, un trend-setter dal pedigree impreziosito dai numerosi successi. Nativo del quartiere della periferia londinese, Peckham, di origini Giamaicane come tanti residenti della zona, ha portato la sua inconfondibile voce e cadenza ai vertici delle classifiche inglesi, senza mai compromettere il suo senso di appartenenza alle strade che rappresenta. “Now or Never” è il ritorno in grande stile del “gangster and gentleman” in salsa inglese. Un mixtape, che lungo tutte le 16 tracce, copre un ampio spettro di sonorità, dai pezzi Drill a tunes per le dancehall e i club di Londra, mantenendo inalterati l’alto livello e l’identità marcata del suo protagonista. Anche i numerosi ospiti dal newyorchese A-Boogie Wit da Hoodie a Jorja Smith, passando per il jamaicano Demarco e il connazionale Dave, si prestano perfettamente al ruolo di spalla, senza mai oscurare od ostacolare la personalità del rapper di Peckham. Giggs si conferma simbolo e monumento della scena Hip-Hop inglese, grazie ad un potentissimo mixtape pieno di produzioni potenti, barre e “big chunes” per tutti i gusti.
Se siete stanchi della piega che ha preso il rap italiano commerciale da “microonde”, che suona tutto uguale e ripete all’infinito gli stessi concetti con gli stessi flow, forse, finalmente anche in Italia, sull’onda americana, stiamo assistendo ad un “ritorno” del rap underground! Gran parte del merito va sicuramente al collettivo M.R.G.A di Gionni Gioielli & co. che ha saputo snasare in anticipo, rispetto al mercato italiano, il cambio di rotta dei gusti di molti ascoltatori, stufi del rap pre-confezionato, di plastica e banale, se non trash, propinato dalle etichette discografiche negli ultimi anni. Tuttavia l’ingrediente fondamentale, affinchè anche qua in Italia torni in auge il rap hardcore crudo e fatto di barre sensate, è, innanzitutto, il bisogno che ci sia qualcuno che sia veramente forte a fare questa cosa e che al contempo suoni fresco…Sono diversi i nomi interessanti, da questo punto di vista, che stanno uscendo fuori dal sottosuolo italiano, ma sicuramente a livello di scrittura, flow e freschezza, il giovane rapper milanese, Rollz Rois è uno di quelli che ci ha sorpreso più di tutti. Infatti, il suo album, “Make Money Like War”, uscito, guarda caso, sotto l’egida di M.R.G.A, rappresenta una ventata d’aria fresca per la scena Rap italiana, che può riavvicinare al rap tanti, che ormai avevano perso interesse per il genere. Speriamo che grazie a giovani talenti come Roll Rois e Armani Doc, anche in Italia, assisteremo ad un “bilanciamento” nel mercato discografico del Rap italiano e un maggior rispetto verso questo movimento culturale chiamato Hip Hop.