Christian “Blef”, classe ’76, muove i suoi primi passi nel mondo dei graffiti all’inizio degli anni 90′ a Genova. Tecnica, quantità, qualità delle esecuzioni e pulizia del tratto sono gli elementi che caraterizzano il suo stile e che lo hanno reso celebre in Italia e all’estero.
A caratterizzarmi è sempre stata la tecnica nel dipingere e il fatto di scegliere i colori in maniera ponderata. Se me lo chiedi, nel mio modo di vedere le cose i requisiti per essere un bravo writer non sono mai esistiti, né allora né ora: si tratta di qualcosa di troppo soggettivo.
Non ho mai contato i miei treni. Dipingere molto era la normalità, lo richiedeva la continua ricerca di stile e perfezione. Tutto questo era talmente importante che materialmente non facevo tempo a finire un pannello che già stavo pensando ad altro, poco importa che si trattasse di qualcosa di più grande come un whole car o un end to end, di più complesso come un wild style, di più spontaneo o semplice come un bombing.
La competizione è un altro di quei fattori che rientrano a pieno titolo tra gli stimoli che ti spingono a fare meglio e a dare sempre di più. Osservavo principalmente la scena milanese e mi sentivo in qualche modo in competizione con questa, competere è sempre stato per me un motivo di crescita.
Fortunatamente non ho mai avuto grossi problemi e mi sono sempre mosso bene, anche se non sono mancati momenti difficili. Più di uno. Tra i tanti, ricordo questo episodio: 25 anni fa ero a Roma per dipingere e ad un certo punto siamo dovuti fuggire. Ci fu un inseguimento da parte della polizia durante il quale vennero esplosi alcuni colpi e alla fine vennero presi due miei amici writers. Io fortunatamente riuscii a scappare e a nascondermi in un posto insieme a Panda, un altro writer che era insieme a noi.
Tutto il tempo che è passato dal momento in cui ho iniziato è letteralmente volato, sono successe una quantità di cose che non avrei mai immaginato. Le ho affrontate come writer e come uomo, cercando sempre di dare il massimo. A volte è importante fermarsi e mettere in prospettiva tutte le esperienze fatte, aiuta a fare meglio e a non dimenticare il valore che esse hanno. Raccoglierle, fare in modo che questo “bagaglio” possa essere di aiuto a me come a qualcun altro: questo è il mio progetto. Spero di riuscire a realizzarlo.
Bravo!!!